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Notiziario n. 5/1999

30 novembre 1999.

Il Seminario RAI.

Il 5 e 6 novembre si è svolta a Bologna la conferenza organizzata dalla RAI, della quale vi avevamo parlato nello scorso notiziario.

Nel primo giorno sono state presentate le tecnologie informatiche a supporto dell'handicap. Fra queste il Riconoscimento vocale del Centro Comune di Ricerche della Commissione Europea, che è stato illustrato con brillanti risultati dall'ing. Pirelli, coordinatore del Progetto Voce al quale partecipa anche il Cecoev.

Risultati brillanti perché la strumentazione si è rivelata particolarmente precisa e affidabile, con pochi errori ed è stata pure dimostrata la sua possibile applicazione pratica alla televisione, con la generazione automatica di sottotitoli.

Un'altra applicazione pratica, che è stata illustrata con una serie di brevi filmati, è possibile anche presso gli uffici pubblici, dove le parole degli operatori vengono tradotte su apposito schermo in parole scritte attraverso il software del riconoscimento vocale, dando in tal modo un notevole contributo alla semplificazione dei rapporti in contesti notoriamente difficili per le persone sorde.

Ci sono state poi, da parte di altre ditte, delle presentazioni di altri strumenti informatici fondati anch'essi sul riconoscimento vocale, con funzioni un po' diverse ma comunque di notevole utilità pratica e finalizzate a rendere più agevole per la persona sorda la comunicazione con l'esterno. E tutte queste strumentazioni si sono rivelate molto utili, anche se il Progetto Voce ha dimostrato, almeno in quell'occasione, di essere più pronto all'utilizzo in campo televisivo, pur rendendosi ancora necessaria una maggiore rapidità e precisione operativa.

Ha concluso la giornata l'intervento del direttore e del vice-direttore di Televideo, che hanno illustrato il sia servizio di cui sono responsabili sia il servizio sottotitolazione.

In breve, i sottotitoli vengono allestiti:

E' stata confermata, per il giorno 1° dicembre prossimo, la sottotitolazione "in diretta" dell'edizione del TG2 delle ore 20,30.

Attualmente, secondo Televideo, i sottotitoli coprono 70 ore settimanali, 100 ore con le repliche televisive.

I responsabili di Televideo hanno tenuto a ricordare la situazione in cui si trovano ad operare nelle loro mansioni di sottotitolazione.

Al servizio sottotitoli lavorano un funzionario (il direttore) e 8 tecnici.

Quando c'era il TG1 delle ore 7,00 si alzavano tutti alle 4 di mattina per preparare la sottotitolazione del TG (che durava 5 minuti).

Per questo motivo, non si poteva pretendere che dopo la levataccia mattutina si fermassero anche alla sera per sottotitolare il TG delle 18, per questo hanno sospeso il Tg delle 7,00!

Hanno tenuto a fare questa puntualizzazione in quanto hanno ricevuto molte proteste dopo la sospensione del TG della mattina, per "far posto" a quello serale.

In effetti, le proteste sono più che legittime e si è trattato di un grosso passo indietro e di un'occasione persa dalla RAI.

A Televideo si rendono conto che i sordi vogliono molti più sottotitoli, tuttavia hanno ricordato che la RAI è legata al Ministero delle Comunicazioni con accordi che prevedono servizi e budget precisi e definiti periodicamente all'atto della firma del contratto.

E hanno pure tenuto a precisare che se il Ministero non interviene con un potenziamento del servizio per i sordi è perché non gli sono mai pervenute le richieste della nostra categoria, per questo non si sente in obbligo di intervenire!!!

Dove mettiamo allora la corrispondenza, le istanze, i documenti, le lettere, fax eccetera che tutti hanno mandato alla RAI? Sono caduti nel vuoto?

Questo significa che la RAI, evidentemente, pur con tutte le richieste, le petizioni, che ha ricevuto da noi come da tante altre associazioni e persone non si è mai fatta portavoce delle istanze della categoria. No comment!

Non vogliamo credere alle loro parole, probabilmente si è trattato di un modo per scoraggiarci da legittime pretese.

La mattina del 6 novembre si è svolta la parte forse più interessante della manifestazione. Si sono infatti presentati esponenti delle televisioni di quattro Paesi europei, più precisamente di Regno Unito, Svezia, Danimarca e Svizzera Italiana, che hanno relazionato sulla situazione e sulle procedure usate per il servizio per i sordi.

Ha iniziato la "mitica" BBC inglese con una serie di filmati molto interessanti che illustravano il servizio televisivo.

Nel territorio del Regno Unito vengono usati questi supporti:

I sottotitoli, infatti, sono allestiti per tutti gli                                                                          spettatori, non solo sordi.

Questo perché, da bravi sciovinisti, gli inglesi considerano la loro lingua come l'unica ufficiale e pertanto tutti i sudditi di Sua Maestà, dai gallesi agli irlandesi agli scozzesi, devono "imparare" ad usare una sola lingua, quella inglese ovviamente.

E' questa la ragione principale dell'ampia diffusione dei sottotitoli televisivi.

Gli inglesi si sono tuttavia resi conto che i sottotitoli sono indispensabili ai sordi e per questo hanno moltiplicato gli impegni.

Attualmente la sottotitolazione copre il 56% della programmazione televisiva, distribuita soprattutto su BBC1 e BBC2 ed in parte su altri canali minori.

Per la sottotitolazione vengono utilizzate tecnologie diverse a seconda dei tipi di programma (tecnologia DVB, sistema di riconoscimento vocale, stenotipia per la sottotitolazione dei programmi in diretta).

Questa è considerata dagli inglesi la vera forma di comunicazione dei sordi, ed infatti sono numerosi i programmi con l'intervento dell'interprete in lingua dei segni.

Al Televideo delle televisione britannica lavorano 60 tecnici, e questa cifra la dicono lunga con quale considerazione vengono considerati gli utenti sordi.

Pure altre televisioni si impegnano molto più della RAI per la sottotitolazione dei programmi, infatti:

Le televisioni europee intervenute nel corso della manifestazione, al contrario della RAI, si sono pure pubblicamente poste obiettivi precisi in favore delle persone sorde.

La TV inglese raggiungerà le 257 ore di sottotitoli entro l'aprile del 2000, per arrivare al 100% della sottotitolazione entro il 2008.

La TV svedese ora inizia a sperimentare il riconoscimento vocale per la generazione di sottotitoli, facendo presagire un sensibile aumento della sottotitolazione a breve termine.

La TV danese si è già posta l'obiettivo di sottotitolare tutti i programmi.

E sarebbe stato interessante sentire anche le esperienze delle altre televisioni europee invitate che purtroppo non hanno partecipato.

Sono tutte considerazioni che dovrebbero indurre la RAI a riflettere, ma a Bologna non è emerso nulla che facesse pensare ad una revisione critica delle proprie posizioni e per di più nel corso della Tavola rotonda non c'è stato nemmeno lo spazio per un dibattito franco pur con il tempo ancora a disposizione.

Nessuna conclusione pratica è emersa al termine della manifestazione, la morale è che c'è ancora molto da lavorare e ora si impongono strategie diverse.

E pensare che, alla mia lettera pubblicata sul Corriere della sera nel 1997, la RAI mi aveva risposto in tono stizzito dicendosi "sconcertata" dal contenuto della lettera in quanto teneva a sottolineare che l'Italia era, subito dopo l'Inghilterra e insieme all'Olanda, il Paese europeo che offriva il maggior numero di programmi sottotitolati!

La manifestazione di Bologna ha evidenziato il grave passo indietro commesso dalla RAI rispetto ad altre televisioni europee che, fino a poco tempo fa, erano ancora agli inizi nella sottotitolazione. Evidentemente alla RAI le critiche dei sordi vengono considerate solo come offese e mancanza di riguardo nei loro confronti.

Conclusioni.

Il quadro complessivo emerso al termine della manifestazione è stato desolante, pure gli operatori hanno convenuto che la RAI non ha dato prova di grande impegno nella sottotitolazione, che è pure considerato un servizio di primaria importanza sociale da parte di altre televisioni europee.

E' agli occhi di tutti la qualità, davvero scadente, dei programmi sottotitolati che vengono proposti settimanalmente dalla RAI: moltissimi telefilm, tutti della stessa serie proposti giornalmente per molte settimane, qualche film di cui parecchi già visti, rari momenti di attualità e ancora più rari programmi di cultura.

Niente programmi di genere turistico, medico, di informazione spicciola che interessano tutti i cittadini e in genere i programmi culturali sono raramente proposti, come se i sordi fossero persone di livello talmente basso per i quali non vale la pena di impegnarsi.

Fatto sta che la RAI non si è pronunciata sugli obiettivi più immediati nella sottotitolazione e intanto si avvicina la cadenza del pagamento del canone televisivo.

Ci chiediamo se sia giusto che anche i sordi paghino interamente una tassa per la quale avremmo diritto ad un servizio al cento per cento, visto e considerato che, insieme, contribuiamo ad un gettito sicuramente imponente.

Queste ed altre cose le ho fatte presenti nel corso di un mio breve intervento durante la Tavola rotonda, alle quali "ovviamente" non è stata fornita alcuna risposta concreta.

Rimane il fatto che la tassa che paghiamo annualmente alla RAI e cominciamo a considerarla concretamente iniqua perché abbiamo il diritto e il dovere di pretendere un servizio pubblico al cento per cento.

Intanto, stiamo avviando una piccola indagine sulle altre televisioni europee (quelle che non hanno partecipato al seminario di Bologna) in modo da conoscere il livello del servizio di sottotitolazione e gli obiettivi che si sono proposti per i prossimi anni.

Questo nuovo lavoro è stato concordato con il CCR di Ispra e speriamo di poter avere presto in mano i dati che ci servono, soprattutto ci auguriamo che le televisioni europee ci diano la collaborazione necessaria.

La ricerca si presenta impegnativa e occorrerà del tempo per terminarla.

Al di là di tutto questo, deve essere chiaro che un'associazione, per quanto attiva, non può ovviamente essere in grado di risolvere da sola un problema che deve essere invece affrontato concretamente da tutti.

E' quindi necessaria anche la vostra collaborazione, nel senso che è indispensabile che tutti si facciano sentire da chi di dovere perché questi ne prendano atto. Ma è necessario che le segnalazioni siano numerose, continue, persistenti, martellanti, asfissianti e soprattutto costanti.

Fino a che le segnalazioni saranno occasionali, come avviene adesso, la RAI continuerà a considerarle come espressione di uno scontento che riguarda poche persone e pertanto agirà sempre come sta facendo adesso, cioè con uno snobbamento verso il servizio.

In realtà i non udenti riguardano una parte considerevole della popolazione italiana, ma sembrano tutti rassegnati ad accettare l'attuale situazione.

E fino a che le cose continueranno così, la RAI si sentirà autorizzata a continuare sugli attuali scadenti livelli.

Inviate quindi (e ci riferiamo non solo a voi, ma anche ai vostri amici, parenti, conoscenti, non solo sordi) suggerimenti, critiche, proteste al Televideo.

Questi i recapiti:

Televideo RAI - Servizio Sottotitoli

Largo Villy De Luca  Saxa Rubra - 00188 Roma Att.ne Dott. Alberto Severi.

Tel n. 06 33175563 - Fax n. 06 33170806.

A fronte del quadro desolante offerto dalla nostra televisione pubblica, una notizia positiva viene dal fronte delle emittenti private.

Proprio in questi giorni, infatti, siamo stati informati che, probabilmente dal prossimo gennaio, verrà iniziata la sottotitolazione di un'altra emittente televisiva a diffusione nazionale.

La novità fa seguito alle nostre richieste di sottotitolazione che abbiamo avanzato quest'estate.

Si tratterebbe di una novità importante perché la sottotitolazione di un'altra emittente, anche se forse non particolarmente seguita, costituisce un motivo di concorrenza in più per la RAI che potrà solo apportare dei benefici ai sordi.

E' questa la strategia che stiamo adottando: obbligare la RAI ad impegnarsi di più, perchè senza una valida concorrenza la televisione pubblica si sentirà "autorizzata" a proseguire nell'attuale fase di stanca.

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