Anno
scolastico 1999/2000
Circolo
Didattico ARONA II
LA
SCUOLA
Il
comune di Arona, dove è inserita la scuola, è una
piccola cittadina sulla riva occidentale del lago Maggiore. Si caratterizza
per la bellezza del paesaggio, la dolcezza del clima e l'accoglienza
delle sue strutture turistiche.
La
scuola elementare di Mercurago si trova in una zona decentrata rispetto
al nucleo abitativo di Arona.
Raccoglie
circa 230 alunni provenienti, nella maggior parte da Mercurago,
ma non sono infrequenti, nelle classi, alunni provenienti da paesi
limitrofi.
Non
sono presenti alunni extracomunitari. In una classe terza è
presente un alunno audioleso.
La
scuola è costituita da dieci classi ed è organizzata
a modulo orizzontale nel primo ciclo, con tre rientri pomeridiani
e a tempo pieno nel secondo. Le lezioni si svolgono dal lunedì
al venerdì.
La
scuola è dotata di palestra, mensa, laboratorio di informatica.
Da
quattro anni gestisco il laboratorio di informatica, dove si alternano
gruppi di alunni del secondo ciclo per attività che rientrano
nella programmazione didattica e che comprendono anche la multimedialità.
Ogni
anno le insegnanti, per rispondere ai bisogni dell'utenza, elaborano
più progetti legati al miglioramento dell'offerta formativa
(progetti lettura, progetti di educazione ambientale, progetti teatrali,
progetti per attività sportive,…).
Le
ore di contemporaneità vengono utilizzate dai docenti per
attivare forme di recupero e di rinforzo.
BISOGNO
SPECIALE
In
una classe terza, quest'anno si è inscritto un alunno audioleso.
La sua famiglia si è trasferita da Milano. L'alunno è
figlio unico ed è molto seguito dai genitori.
L'alunno,
affetto da ipoacusia neuro sensoriale bilaterale grave, con secondari
disturbi della comunicazione verbale, utilizza una protesi che gli
consente di sentire in modo pressoché normale.
Si
esprime e comunica con gli altri, utilizzando un linguaggio vario
e grammaticalmente corretto, nonostante qualche difficoltà
di pronuncia.
Ha
instaurato un buon rapporto sia con le insegnanti, sia con i compagni.
Partecipa alle attività di classe con interesse, ma interviene
solo se invitato e riesce ad essere collaborativo soltanto in un
gruppo molto ristretto.
Al
momento dell'inserimento in classe, il bambino presentava lievi
ritardi nell'apprendimento. Era molto lento nella lettura, sapeva
operare entro il 10, aveva grosse difficoltà logiche. Era
invece sufficientemente sicuro nello scrivere rispettando le fondamentali
regole ortografiche. Dimostrava interesse per tutte quelle attività
legate all'area antropologica e scientifica, anche se poi aveva
difficoltà nello studio personale perché faceva fatica
a memorizzare e a sintetizzare.
Nella
stessa classe sono presenti altri alunni che presentano, scolasticamente,
difficoltà simili, anche se non hanno nessun handicap. Noi
insegnanti di classe, per recuperare almeno in parte, questi svantaggi
abbiamo concentrato le ore di contemporaneità per attività
di recupero e rinforzo. Ci siamo anche chieste in che modo e con
quali mezzi, partendo da alcuni interessi dei bambini, potevamo
favorire la motivazione all'apprendimento.
Nella
nostra scuola già l'anno scorso, con un'alunna audiolesa
grave, inserita in classe quinta, veniva utilizzato il programma
VOICE MEETING.
Questo
è un software che permette di sottotitolare sullo schermo
del computer ciò che l'insegnante dice al microfono. Inoltre
a un comando vocale o digitando una lettera o un numero sulla tastiera
è possibile far apparire sullo schermo delle immagini. Con
l'alunna di quinta, questo sistema si era rivelato molto utile per
rendere la comunicazione più efficace e arricchire il lessico.
Volevamo, ora, utilizzare questo sistema, che ha anche la possibilità
di abbinare immagini e parole, per rendere più significative,
dal punto di vista didattico, alcune attività curricolari.
Durante
l'anno scolastico, in collaborazione con le insegnanti della classe,
ho utilizzato questo software, più volte, soprattutto per
attività relative all'ambito linguistico.
Si
volevano perseguire i seguenti obiettivi:
- Saper
analizzare un semplice testo narrativo;
- Promuovere
la correttezza ortografica;
- Velocizzare
la lettura
Le
attività con VOICE si realizzavano in laboratorio con piccoli
gruppi di alunni.
Voice
si è dimostrato uno strumento interessante anche per favorire
il raggiungimento di obiettivi dell'ambito antropologico.
ESEMPIO
DI BUONA PRATICA
Come
insegnanti ci siamo chieste, in occasione della visita d'istruzione,
come fare per fissare alcuni momenti significativi, senza ricorrere
alla solita cronaca. Infatti, soprattutto per quegli alunni che
presentavano difficoltà nel memorizzare, nello scrivere e
nel sintetizzare, questa è un'attività faticosa e
demotivante. Rischiavamo perciò di cancellare con un intervento
sbagliato tutto il piacere con cui i bambini avevano partecipato
all'uscita.
L'obiettivo
era quindi quello di fissare alcune informazioni acquisite durante
l'uscita, all'interno di un quadro di civiltà. Puntare, quindi,
su un interesse degli alunni e su uno strumento che utilizza due
codici comunicativi che i bambini amano, la parola e l'immagine,
per ampliare le loro conoscenze.
La
meta della visita d'istruzione era l'ARCHEOPARK di Boario Terme.
In questo parco sono stati ricostruiti fedelmente abitazioni, luoghi
sacri, attrezzi, strumenti risalenti alla civiltà Camuna.
I Camuni avevano abitato quei luoghi dalla preistoria fino all'arrivo
dei Romani.
Avevamo
pensato dunque, di documentare l'uscita con una serie di fotografie
per avere un archivio di immagini da utilizzare in seguito in classe.
Le
fotografie sono state poi, inserite nel computer per poterle richiamare
durante l'attività con VOICE.
L'ordine
delle immagini era lo stesso del percorso che avevano fatto i bambini
all'interno del parco.
Il
gruppo degli alunni con difficoltà e l'alunno audioleso,
nel laboratorio di informatica, hanno rievocato l'uscita. Man mano
che il "viaggio virtuale" si realizzava sullo schermo
apparivano le fotografie. Ai bambini veniva richiesto di raccontare
tutto quello che ricordavano relativamente all'immagine. Ad esempio
se sul monitor appariva la palafitta, essi dovevano condividere
tutte le notizie che la guida aveva fornito su quel genere di abitazione.
La stessa cosa dovevano fare se sul monitor appariva l'interno della
capanna dell'artigiano che lavorava la selce.
In
seguito, con l'insegnante, si individuavano alcune "parole
chiave" che l'insegnante ripeteva nel microfono e che apparivano
sullo schermo sotto le immagini.
[D][L]
Tornati
in classe i bambini hanno partecipato alla realizzazione di un cartellone
in cui ognuno illustrava con un disegno o un breve testo una situazione
o un momento particolare della visita guidata.
L'attività
è stata realizzata in due momenti di 20 minuti ciascuno,
in due giorni diversi.
Risultati
immediatamente constatabili:
- l'alta
partecipazione degli alunni all'attività, soprattutto di
quelli che nel grande gruppo non sono stimolati a intervenire.
- il
gran numero di informazioni emerse.
Infine,
la verifica al termine dell'unità didattica, ha evidenziato
che, i bambini possedevano un buon numero di conoscenze rispetto
alla vita degli uomini appartenuti alla civiltà Camuna, e
che sapevano argomentare, anche se in modo semplice, le loro affermazioni.
CONCLUSIONI
Gli
alunni hanno seguito con molto interesse lo svolgimento di questa
attività raggiungendo gli obiettivi previsti.
Noi
insegnanti, ci siamo trovate concordi nell'affermare che una scuola
effettivamente attenta alla realtà dei suoi utenti, non può
utilizzare solo il codice verbale nella trasmissione dei contenuti
e dei saperi, ma deve approfittare di ogni opportunità che
la tecnologia offre, per migliore la qualità dei suoi interventi.
|