DIREZIONE DIDATTICA ARONA II
PROVINCIA DI NOVARA
- ITALIA -
SCUOLA DELL'INFANZIA DI LESA
ANNO SCOLASTICO 1999/2000
PROGETTO SOCRATES (MOISE)
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
TITOLO
"ESPERIENZA CON IL COMPUTER PER CONQUISTARE AUTONOMIA, COMPETENZE
E LAVORARE IN GRUPPO"
PREMESSA
I bambini
di oggi si trovano immersi in una realtà che apparentemente
mette a loro disposizione tante "cose" ma sostanzialmente
li espropria delle loro esperienze, degli spazi, dei tempi, del
contatto diretto con la realtà, alimenti essenziali per la
loro formazione, per lo sviluppo delle loro competenze.
La
scuola dell'infanzia acquista un ruolo importante e insostituibile
per salvaguardare i diritti dei bambini all'interno del contesto
scolastico e all'esterno, nella scuola e nella società.
Siamo
nella scuola dell'infanzia di Lesa, una cittadina di circa 2000
abitanti, situata sulle rive del lago Maggiore in provincia di Novara
(Italia)
Nella
nostra scuola sono iscritti 40 bambini ed è composta da due
sezioni.
L'edificio
è costituito da due aule dove si svolgono attività
varie(pittura-drammatizzazioni-musica), da un'aula adibita a laboratorio
d'informatica attrezzata con 3 personal computer completi di stampante
e scanner, un televisore e un videoregistratore e un locale adibito
a sala mensa.
Le
insegnanti che vi operano sono quattro.
La
scuola funziona con orario: dalle 8.00 alle 16.00
Sono
l'insegnante contitolare della sezione frequentata dai bambini di
5 anni
(ultimo
anno della scuola dell'infanzia)
In
quest'anno scolastico 1999/2000 ho predisposto il Progetto Continuita'
con lo scopo di contenere e prevenire le diverse forme di disagio,
il bambino con problemi di apprendimento, anche lievi, è
emozionalmente disturbato e rischia di costruirsi un immagine negativa
di sé e di partecipare alla realtà scolastica in modo
conflittuale e problematico.
Dal
"PROGETTO CONTINUITA'"
OBIETTIVI
GENERALI
Ogni
bambino deve essere aiutato ad integrarsi nell'esperienza educativa
della scuola, così da poter venire riconosciuto e riconoscersi
come membro attivo della comunità scolastica, coinvolto nelle
attività che essa propone, importante per sé stesso
e per gli altri.
La
scuola deve far agire il più possibile i soggetti in difficoltà
insieme ai loro compagni, facendo in modo che le attività
degli uni agiscano positivamente sulle attività degli altri.
Sotto
questo aspetto si individuano le seguenti finalità da conseguire:
- Maturazione
dell'identità
- Conquista
dell'autonomia
- Sviluppo
delle competenze
OBIETTIVI
DIDATTICI
Le
esperienze dei bambini all'interno della scuola sono molteplici
e tutte possono essere fonte di sviluppo e di conoscenza tuttavia
per evitare la casualità e la genericità si individua
nel campo d'esperienza "Messaggi, forme, media"
l'ambito entro cui l'insegnante progetterà il proprio lavoro.
Obiettivi:
- Conoscere
e comprendere messaggi non verbali
- Usare
consapevolmente e correttamente i linguaggi corporei, visuali,
sonori e mass mediali
- Acquisire
padronanza dei vari mezzi e delle varie tecniche espressive
- Sviluppare
la fantasia e la creatività
- Sviluppare
la capacità critica
- Conoscere
il linguaggio visivo
- Produrre
e comprendere messaggi, tradurli e rielaborarli in un codice diverso
RACCONTO
DELL'ESPERIENZA
Parlare,
giocare, lavorare tutti i giorni con i bambini della mia sezione
mi ha permesso di maturare una conoscenza più dettagliata
degli stessi.
Ogni
bambino è portatore di storie individuali, culturali, familiari
diverse che talvolta si possono esprimere in reazioni di chiusura,
irrigidimenti, atteggiamenti di chiusura.
Insieme
alla collega di sezione abbiamo osservato, nel mese di ottobre,
per un periodo di due settimane i bambini della nostra sezione annotando
tutte le situazioni positive e negative che ci colpivano.
Al
termine del periodo di osservazione le registrazioni sono state
oggetto di confronto ed hanno fornito una sorta di fotografia della
giornata scolastica.
Il
dato più ricorrente era il ripetersi di eventi particolari
in tre bambini
- Situazioni
di conflitto
- Isolamento
dal gruppo
- L'innescarsi
di momenti di scarsa motivazione, attenzione e partecipazione
nelle attività
- La
ricerca dell'aiuto dell'insegnante e la sua rassicurazione
All'interno
della sezione erano proprio questi bambini che necessitavano di
"attenzione"e "cure particolari".
Tutte
le informazioni raccolte sono state utilizzate al fine di adeguare
la programmazione didattica ai bisogni dei bambini proprio perché
è convinzione fondata delle insegnanti che la scuola dell'infanzia
si deve adoperare per aiutare i bambini a superare atteggiamenti
egocentrici, avviarli ad instaurare relazioni positive e piacevoli
con gli altri e trovare nell'ambiente scolastico un clima sereno
favorevole all'apprendimento.
Nella
riunione periodica dedicata alla programmazione il team docenti
ha affrontato questa situazione concordando che era necessario aiutare
questi bambini
riservando
un'attenzione particolare alla progettazione di attività
didattiche stimolanti e coinvolgenti
E'
stato deciso di proporre attività che coinvolgessero tutti
i bambini della sezione di 5 anni.
Ai
bambini è stata offerta la possibilità di avvicinarsi
e "fare" esperienza con il computer
le
immagini, il movimento, i colori, le musiche, i suoni e le parole
riescono, a trasmettere informazioni in modo accattivante, favorendo
una facile memorizzazione senza richiedere sforzi particolari.
E'
stato necessario prevedere tempi e spazi in cui svolgere l'approccio
al computer
Il
tempo è stato gestito come una sorta di laboratorio in cui
sono state proposte attività graduate.
Ho
iniziato facendo utilizzare ai bambini programmi di videografica
per offrirgli la possibilità di produrre oggetti.
I bambini
erano entusiasti nel vedere che il computer stampava ciò
che loro avevano prodotto ed erano estremamente stimolati a migliorare
la loro produzione.
Era
talmente forte la motivazione e il coinvolgimento che i bambini
provavano verso la macchina che accettavano di fare i turni,
ma erano anche flessibili e sapevano attendere se qualcuno doveva
finire il lavoro.
Anche
i bambini più irrequieti e poco motivati si sono dimostrati
degli abili produttori multimediali.
Il
computer ha avuto un grosso fascino sui bambini.
Il
divertimento, la dimensione ludica, la possibilità di lavorare
con i compagni, la produzione di oggetti belli come le figure dei
libri, la possibilità di cancellare ciò che non piace,
di cancellare all'infinito ... hanno caricato di entusiasmo i
bambini.
Con
il computer utilizzato nel modo corretto i bambini hanno realizzato
dei lavori bellissimi, i loro sforzi non erano compromessi da una
rigaccia che era scappata o dal foglio che si accartocciava
sotto la punta dei pennarelli
Che
sferzate di motivazione!
In
un secondo momento è stata creato un racconto animato attraverso
l'uso del computer.
La
realizzazione del racconto ha seguito questo iter:
- Scelta
dei personaggi
- Ideazione
del racconto
- Drammatizzazione
del racconto
- Rappresentazione
grafica dei momenti più importanti del racconto
- Realizzazione
dell'ambiente dove si svolge il racconto utilizzando materiale
di recupero
- Realizzazione
del racconto in termini multimediali -
Attraverso il computer inserimento dei disegni prodotti dai bambini
e delle loro voci per raccontare il succedersi delle vicende
In
tutte queste attività i bambini si sono sempre trovati
a "lavorare" insieme a collaborare, a scegliere e consigliare.
Ogni occasione era motivo di apprendimento e divertimento.
Ho
utilizzato il computer anche nella familiarizzazione con il codice
scritto.
Nella
scuola l'approccio viene favorito in termini ludici per offrire
ai bambini esperienze di decifrazione dei messaggi e permettergli
qualsiasi interpretazione.
Il
programma che ho utilizzato è VOICE MEETING proposto dal
centro CCR EURATOM di Ispra e consiste nella sottotitolazione
di un discorso oppure di immagini.
Il
suo utilizzo nella scuola dell'infanzia ha riguardato l'associazione
Parola-immagine.
Per
realizzare questa attività sono state preparate immagini
e parole anche su carta: le parole sono state disposte a terra,
le immagini su di un cartellone.
I
bambini sceglievano, a turno un'immagine, l'insegnante pronunciava
la parola relativa all'immagine che appariva così sullo
schermo del computer.
Il
bambino doveva cercare, osservando ciò che era apparso
sullo schermo la parola esatta (posta sul pavimento) ed associarla
all'immagine scelta.
Il
gioco è stato fatto anche al contrario ossia prima i bambini
provavano ad associare le parole alle immagini e poi con il mio
aiuto si controllava a computer.
A
conclusione del racconto della mia esperienza posso affermare
che l'utilizzo del computer con i bambini della scuola dell'infanzia
di Lesa ha creato ottime occasioni di aggregazioni intelligenti
fra i bambini.
Il
mio ruolo è stato quello di incoraggiare, sostenere gli
sforzi dei bambini, avviarli ad una progressiva autonomia e promuovere
momenti di collaborazione.
Tutto
ciò ha creato in ogni bambino maggior consapevolezza di
sé e uno stato d'animo costruttivo e sereno nel gruppo.
Lesa,
Maggio 2000
Insegnante Rossi Valeria
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