Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, Istituto per la Protezione e Sicurezza del Cittadino, Progetto VOICE
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Progetto VOICEper la Didattica:
Informatica e bisogni speciali in campo scolastico

Relazione sulle attività svolte nel primo semestre 1999 dalla Direzione Didattica di Arona-II (Novara)


A seguito degli accordi con il CCR-ISIS, è stata avviata nel nostro Circolo l'attuazione del Progetto VOICE in collaborazione col Centro di Ricerca della Commissione Europea, sito di Ispra, all'interno di una più ampia sperimentazione autorizzata dal M.P.I. sulla DIDATTICA col COMPUTER, già in atto nelle nostre scuole da quattro anni.

Il progetto VOICE, che si propone di promuovere l'effettiva integrazione di tutte le persone audiolese, fa riferimento a un software che, basandosi su programmi di riconoscimento vocale, sottotitola il parlato: attraverso un microfono tutto ciò che una persona dice viene interpretato dal computer e appare scritto sul monitor dello stesso.
Questo software, offre due vantaggi sostanziali:

1. favorisce la comunicazione, e i risultati più immediati sono facilmente individuabili nell'arricchimento del linguaggio e nell'approfondimento delle conoscenze che ne derivano

2. permette un effettivo inserimento dell'alunno audioleso nel gruppo classe, vista la semplicità e la facilità di spostamento della strumentazione necessaria per utilizzare VOICE; il vantaggio sta nella possibilità di avvalersi di questo strumento in classe e non esclusivamente in un laboratorio informatico.

Questa seconda opportunità, spinge ad individuare le più diverse possibilità d'utilizzo del prodotto nell'ambito didattico in modo da renderlo uno strumento vantaggioso anche per tutti gli altri alunni normodotati che compongono il gruppo di classe.
Per un ragazzo sordo, essere in un gruppo in cui la comunicazione avviene soprattutto a livello orale, significa avvertire dei limiti nei rapporti interpersonali e nell'integrazione col gruppo, prima ancora che nell'apprendimento.
Il rischio più evidente è l'isolamento.

Dal punto di vista pedagogico-educativo si sa che l'apprendimento è favorito dall'instaurarsi di buone relazioni sia con gli insegnanti, sia con il gruppo dei compagni. Si possono dunque facilmente trarre conclusioni in merito al successo scolastico degli alunni audiolesi per i quali, oltre alle difficoltà oggettive legate all'handicap, nella trasmissione delle conoscenze, si aggiunge il limite dell'aspetto relazionale, perché la sordità isola le persone.

L'insegnante che lavora in una classe, in cui è inserito un alunno audioleso, deve trovare modalità di approccio e di intervento che gli permettano di mettersi in relazione contemporaneamente con l'alunno disabile e con il gruppo classe.
Deve adeguare il suo atteggiamento (ad esempio, il modo di parlare) alla nuova situazione, deve trovare nuove strategie per presentare quelle attività che si basano soprattutto sulla voce e sull'udito, deve verificare continuamente l'effettiva trasmissione dei messaggi; deve imparare, infine, ad utilizzare strumenti e mezzi mirati, studiando e ricercando nuove metodologie e tecniche sempre più raffinate che valorizzino e potenzino gli spazi di autonomia del disabile.

VOICE rappresenta una di queste opportunità.

La sperimentazione in classe è stata preceduta da incontri preparatori durante i quali il team docenti al completo ha individuato le attività da proporre agli allievi: analisi di un racconto, rinforzo ortografico, approfondimenti relativi alle materie di studio, analisi di testi di problemi, ecc.
La sperimentazione di VOICE ha coinvolto prevalentemente un'alunna di 5° elementare, sorda profonda, che conosce il linguaggio labiale.
L'insegnante direttamente interessata non ha incontrato sostanziali difficoltà nell'installazione del prodotto e nell'addestramento del computer al suo profilo vocale; con l'esercizio ha imparato poi a parlare nel microfono con le modalità che il programma richiedeva.
Con una successiva versione di VOICE è stato possibile ottenere una netta diminuzione degli errori di interpretazione e questo è stato molto apprezzato dal team docenti, ma anche dall'alunna audiolesa soprattutto per l'accelerazione dei tempi.

E' stato costituito nel Circolo un GRUPPO DI LAVORO formato dal Capo d'Istituto e da Insegnanti di scuola elementare e materna: insieme sono state individuate le attività che potrebbero diventare più interessanti o significative se presentate con l'ausilio di questo sistema di sottotitolazione.

Si è programmato di estendere la sperimentazione ai seguenti ambiti:

Inoltre, trattandosi di un prodotto versatile e complesso, si può prevedere un utilizzo sempre più esteso nella normale programmazione delle diverse aree disciplinari: potrebbe essere usato per esempio, durante le lezioni quotidiane per richiamare e rielaborare immagini, grafici, o altri documenti.

E' chiaro che come tutti i prodotti informatici anche VOICE è soggetto a continue migliorie e nuovi sviluppi che già sono scaturite dall'attività di collaborazione che è stata avviata durante questi mesi tra le nostre Scuole e codesto Centro: dal confronto emerso negli incontri numerosi che sono stati effettuati si è provveduto a rispondere almeno in parte, alle esigenze del mondo della scuola, della didattica e delle modalità d'apprendimento degli alunni con soluzioni tecniche sempre più perfezionate e raffinate.

Una delle tipologie di lavoro più apprezzate in questi ultimi anni nella scuola è proprio la metodologia della RICERCA-AZIONE poiché consente di recuperare in ambito pedagogico-didattico, quella dimensione formativa che fonda gli aspetti innovativi della più recente programmazione di pratica metodologica.
Un percorso di RICERCA-AZIONE prevede il coinvolgimento attivo dei soggetti:
CHI RICERCA FA DELLA STESSA RICERCA UN MOMENTO DI RIFLESSIONE E DI ANALISI.
La logica della RICERCA AZIONE sposta dal piano del fare ricerca a quello dell' essere in ricerca, dal prodotto al processo.

Tutto ciò è stato accompagnato da momenti di riflessione e di formazione vera e propria che ci hanno viste protagoniste attive in alcuni momenti ufficiali quali HANDIMATICA '98 (Bologna 26 – 28 novembre 1998) ed in altri Convegni (Pavia – Como – Varese) nei quali abbiamo portato il nostro contributo e ci siamo confrontate con altre scuole.
L'insegnante titolare della sperimentazione ha avuto modo di presentare il lavoro svolto, di discutere su difficoltà, problemi incontrati ma anche di illustrare i vantaggi e i risvolti positivi delle attività in corso.

Il nostro Circolo come POLO DI COORDINAMENTO E DI RACCORDO sta mettendo in rete, grazie anche all'uso di INTERNET i risultati delle esperienze delle scuole che sperimentano VOICE.
Una sperimentazione così importante come quella attuata deve inserirsi in un programma più ampio.

Ecco perché abbiamo preso i dovuti contatti con la Regione, con l'A.N.D.I.S. (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici) e con il M.P.I. anche per l'organizzazione di un Seminario di Studi Nazionale nel quale approfondire e dibattere alcuni aspetti relativi all'uso di strumenti informatici nella didattica.

E' stata coinvolta, inoltre, la R.A.I. per la realizzazione di uno SPOT INFORMATIVO che sarà presentato in un Convegno su HANDICAP e COMUNICAZIONE nel prossimo mese di novembre.

La collaborazione delle famiglie è stata molto attiva: tutte le fasi del progetto sono state apprezzate non solo dai genitori interessati ma anche dagli Organi Collegiali della scuola.

Ulteriori note non inserite nella relazione

Durante i primi giorni di sperimentazione non parlavo in maniera sufficientemente tranquilla e rilassata per cui sul monitor apparivano frasi poco chiare e frequentemente ero costretta a ripetere le frasi col risultato di annoiare l'alunna. È stato utile, quando l'argomento della lezione lo permetteva, scrivere prima il testo e farlo conoscere al programma.
Ho sperimentato VOICE individuando alcune attività che, in accordo con le altre insegnanti di classe, mi sembravano più adatte: analisi di un racconto, rinforzo ortografico, approfondimenti relativi alle materie di studio, analisi di testi di problemi.
Al momento della verifica, è emerso, oltre al piacere dell'alunna di lavorare con questo strumento, un suo effettivo miglioramento nell'apprendimento.

Per rendere effettivamente condivisibile questo strumento e utilizzarlo in più situazioni, sono importanti la possibilità di poter parlare in modo sciolto e continuo e la riduzione degli errori d'interpretazione da parte del computer. Inoltre, un prodotto sempre più versatile e complesso, amplierebbe di molto il ventaglio delle possibilità di utilizzo nella normale programmazione didattica. Potrebbe essere utile poter richiamare immagini, grafici, o altri documenti e magari poter intervenire su di essi per esempio, con l'evidenziatore.
Ho potuto visionare anche l'ultima versione di VOICE e sono rimasta favorevolmente impressionata dalla netta diminuzione degli errori di interpretazione, dalla semplicità con cui si possono richiamare immagini e dalle facilità con cui è possibile passare a una lavagna su cui lavorare, magari per sottolineare o evidenziare punti importanti.

Reperire informazioni e confrontarsi quando si intraprende una nuova strada sviluppa quella sicurezza e quella serenità necessarie a portare avanti i nuovi progetti.

Sono diverse le scuole che sperimentano VOICE, per cui esiste sicuramente un consistente numero di esperienze, che fatte circolare potrebbero effettivamente favorire quelle condizioni prima evidenziate. Internet è sicuramente il mezzo privilegiato a questo scopo. La nostra scuola, che è sensibile al disagio dell'isolamento, intende proporsi come polo di coordinazione e raccordo tra il CCR di Ispra e le altre scuole, visto che ha sperimentato il software, ha il collegamento internet e geograficamente si trova vicina al Centro di Ricerca.


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