Se si volesse portare fuori dall'aula di
lezione tale sperimentazione, forse un buon dominio di studio è
rappresentato dal settore cinematografico: penso in particolare alla
sottotitolazione automatica dei dialoghi.
Ma un parere sulla fattibilità di tale sperimentazione in questo
campo non è di mia competenza.
Per quanto riguarda le nuove versioni di Dragon, mi convinco sempre
di più che una sperimentazione universitaria debba essera compiuta,
come lei mi informa si stia facendo altrove, con classi costituite prevalentemente
da studenti audiolesi, per evitare di creare barriere per studenti non
audiolesi.
In questo senso non penso che il MultiDams sia - al momento - la situazione
migliore per tale sperimentazione: le discipline legate all'audio sono
rilevanti (cinema, teatro, musica) e vi sarebbe la necessità
di rivedere pesantemente i corsi e le modalità di fruizione dei
contenuti prima di fare partire una sperimentazione seria in questo
senso, seguendo la strada istituzionale (la persona di riferimento è
il Preside della Facoltà - in questo caso di Scienze della Formazione
- Prof. Roberto Alonge e con lui bisogna aprire un dialogo).
Dovrebbe partire una riflessione profonda ed articolata, che non può
esaurirsi in un semestre.
Vista la situazione attuale (due studenti audiolesi su oltre 300 iscritti)
credo che la soluzione più immediata ed umana sia prestare
loro un'attenzione particolare...
Certamente diverso è il discorso sulla sensibilizzazione:
grazie al cielo questi argomenti sono sempre più presenti nelle
discussioni di pianificazione e gli sforzi fatti dimostrano che l'integrazione
è possibile.
E' anche vero che vengono meno le voci di corridoio, le battute ed i
passa-parola: le persone del tutor, dei ragazzi delle 150-ore, etc.
devono sopperire a parte di quelle mancanze, per non parlare del Web
e delle e-mail, che possono essere un valido strumento per attingere
a delle informazioni essenziali.
Ovviamente queste sono mie riflessioni, non oggettive e pronte ad essere
riviste e corrette.
Se si deciderà per una sperimentazione,
darò il mio contributo con piacere.
Fino ad allora, per tornare al discorso che ci sta più a cuore e cioè
per quanto riguarda il caso del nostro studente audioleso, continuerò
a tentare di dargli tutto quello che sto dando agli altri studenti e
d'altronde gli ho detto di rivolgersi a me per qualsiasi parte del corso
che dovesse trovare difficile.
Inoltre sto fornendo agli studenti una grande quatità di materiale didattico
da cui è possibile estrarre tutto il contenuto della lezione che non
è presente sul libro di testo. Infine, gli esercitatori che gestiranno
le lezioni di laboratorio sono stati avvisati e presteranno una particolare
attenzione allo studente audioleso, come è suo diritto.
Sono ampiamente disponibile a collaborare, soprattutto vorrei capire
se (e come) posso rendere il mio insegnamento di Informatica di Base
il più fruibile possibile dal ragazzo.
Spero di potergli dare lo stesso che sto dando agli altri ragazzi.