2) Cosa NON è il Progetto VOICE?
3) Risultati del Progetto (in conferenze, lezioni, telefonate)
4) Partecipare al Progetto VOICE-Scuole, come?
5) Riconoscimento vocale in classe anche per i normoudenti?
1) Cos'è
il Progetto VOICE?
Il Progetto VOICE si propone come un'azione di sostegno
per il miglioramento di ausili informatici che possano ridurre le barriere
fra gli audiolesi ed il mondo degli udenti. Esso rappresenta un tentativo
di mediazione fra le necessità reali degli audiolesi e la loro percezione
da parte dei fornitori di servizi.
Nell'analisidelle novità del mercato, effettuata insieme con i diversi
interlocutori, il Progetto si concentra intorno allo sviluppo e la sperimentazione
di un sistema di sottotitolazione automatica di conferenze,
lezioni scolastiche, trasmissioni televisive e comunicazioni telefoniche.
L'aspetto tecnico, per quanto fondamentale, rimane in secondo piano rispetto
ad una finalità di sensibilizzazione. I prototipi
sviluppati vengono usati per sottotitolare delle conferenze, consentendo agli
audiolesi di seguirle al pari di qualsiasi altro cittadino. Al tempo stesso
il pubblico e le autorità possono convincersi della fattibilità
di idee che finora apparivano sogni irrealizzabili.
2) Cosa
NON è il Progetto VOICE?
Il Progetto VOICE non è un software commerciale, non
è un prodotto acquistabile pronto per il suo uso da parte dell'utente
finale.
Lo sviluppo di alcuni prototipi ha avuto lo scopo di dimostrare che una tecnologia
ormai largamente diffusa (un PC, una scheda audio, una videocamera) e una
piccola personalizzazione di prodotti software disponibili sul mercato (nel
caso, i prodotti di Dragon System e IBM) permettevano di realizzare degli
stumenti di grande efficacia nel ridurre delle barriere di comunicazione.
Tali prototipi possono essere scaricati via internet nella loro versione di
base, per un uso dimostrativo. In cambio si richiede di ricevere informazioni
sulle applicazioni realizzate dagli utenti o sulle difficoltà da loro
incontrate.
Per quanto il sistema sia di uso facile, se ne consiglia la sperimentazione
da parte di utenti esperti che possano riversarne i benefici
su più persone (associazioni, centri di rieducazione, scuole, organizzatori
di conferenze).
3) Quali
risultati sono stati ottenuti con il riconoscimento vocale nei settori principali
del progetto, rispettivamente conferenze, lezioni scolastiche, trasmissioni
televisive, comunicazioni telefoniche?
La sottotitolazione delle conferenze ha
ormai raggiunto ottimi livelli. Un oratore che parli con precisione, dopo
aver addestrato il computer alla propria voce e soprattutto al proprio lessico
specifico, può generare automaticamente i sottotitoli dei suoi interventi
quasi senza errori. Inoltre il testo scritto di quanto detto è immediatamente
disponibile per la correzione e la stampa.
L'uso è molto efficace in conferenze dove siano presenti numerosi audiolesi,
perchè l'attenzione dell'oratore e del pubblico si concentrano sul
canale di comunicazione visivo dei sottotitoli. L'oratore è quindi
nelle condizioni ideali per parlare ad una cadenza che consenta una generazione
di sottotitoli di facile lettura (effettuando le normali pause di respirazione,
quando desidera che il sottotitolo sia interrotto, alla fine di brevi frasi
di senso compiuto). Inoltre, l'interesse per i contenuti fa pesare meno i
possibili errori e fa accettare di buon grado l'eventuale ripetizione delle
ultime parole.
Per le lezioni scolastiche si possono ottenere gli stessi
risultati finchè si rimane in un'area preparata, ma si presentano più
occasioni d'improvvisazione e di uso di termini non noti al sistema. Mentre
ciò può costituire una difficoltà in certe situazioni,
in altre può rappresentare uno stimolo addizionale. Per esempio, in
una lezione di lingua straniera, si possono evidenziare termini apparentemente
mal interpretati, perchè di particolare assonanza.
Analoga è la situazione per le trasmissioni televisive,
dove la professionalità dei giornalisti consentirebbe un'ottima qualità
del riconoscimento, ma il rischio di errori in diretta frena le applicazioni.
Si stanno perciò definendo alcune sperimentazioni da effettuare.
La comunicazione telefonica è tuttora una sfida per il futuro.
I limiti della banda di trasmissione ed i rumori di fondo rappresentano degli
ostacoli importanti. Sono state effettuate diverse prove, per dimostrare la
fattibilità dell'approccio e per individuare le difficoltà sulle
quali concentrare le ricerche. Il ricorso ad un vocabolario limitato migliora
sensibilmente la precisione del riconoscimento.
Un aspetto importante è che nei DTS (Dispositivi Telefonici per Sordi),
cioè le tastiere con display disponibili finora, si richiede lo stesso
strumento specifico per entrambi gli interlocutori, limitando il numero di
persone contattabili. Con il riconoscimento vocale, lo strumento specifico,
cioè il computer, deve essere installato solo nella casa dell'audioleso,
mentre i suoi amici devono familiarizzarsi con il sistema solo una prima volta.
E' tuttavia da tenere presente un ostacolo psicologico da parte di chi parla
ad un capo della linea telefonica, senza poter vedere i sottotitoli che vengono
generati sullo schermo del computer nella casa dell'interlocutore audioleso.
Ciò rende necessario un eco tramite sistesi vocale, che rallenta il
sistema.
4) Sono
un'insegnante, nella mia classe quest'anno c'è un ragazzo audioleso.
Come posso partecipare alla sperimentazione del Progetto VOICE-Scuole?
Il primo passo è quello di familiarizzarsi con un sistema di riconoscimento
vocale, per esempio usando un prodotto standard disponibile sul mercato per
dettare dei propri testi, magari mostrandone l'uso al ragazzo audioleso ed
ai colleghi.
In parallelo, un altro passo è quello di contattare le scuole che partecipano
al Progetto VOICE e discutere con i colleghi delle loro esperienze, tramite
le pagine del Forum. In particolare, la Direzione Didattica di Arona II cura
il coordinamento di tali attività e può essere contattata via
questo Forum o direttamente via e-mail: dirmer@infinito.it
5) In
che modo l'utilizzo del riconoscimento vocale in classe può essere
di supporto alla didattica anche per i normoudenti?
La sperimetazione in classe ha evidenziato che il sottotitolo può
in molti casi essere di 'rinforzo' alla comprensione anche da parte dei normoudenti,
in particolare per gli alunni stranieri, sempre più presenti nelle
classi.
Il sistema si è dimostrato un valido aiuto anche per lo studio delle
lingue, sia per il 'rinforzo' delle frasi pronunciate correttamente, sia per
attirare l'attenzione sulle parole mal pronunciate e le possibili interpretazioni
alternative di parole di assonanza simile.
Per qualunque materia ed in qualunque situazione, il sistema può essere
considerato come un mezzo didattico che attrae l'attenzione degli allievi
e guida l'insegnante nel preparare una lezione efficace e completata da immagini.
In sostanza si tratta di un mezzo complementare, che vale la pena conoscere
ed utilizzare più o meno frequentemente, come già si fa con
videocassette o presentazioni di trasparenti in PowerPoint.
Fra le varie esperienze in corso, il presidente dell'Associazione Italiana
Insegnanti di Religione (ANIR) intende esaminare l'uso del sistema per attirare
maggiormente l'attenzione nelle lezioni di religione, che tra l'altro sono
di solito ripetute in un numero più elevato di classi. Un contatto
in tal campo è possibile via questo Forum o direttamente via e-mail:
sergiodeca@libero.it
6) Cosa
è la sordità?
Per gentile concessione dell'Ing. Luca Del Bo dell'associazione Ascolta
e Vivi Onlus, vi rimandiamo alle esaustive risposte da lui date nel sito dell'associazione.
http://www.ascoltaevivionlus.org/conoscere_sordita.htm
7) Cos'è
l'impianto cocleare?
Per gentile concessione dell'Ing. Luca Del Bo dell'associazione Ascolta
e Vivi Onlus, vi rimandiamo alle esaustive risposte da lui date nel sito dell'associazione.
http://www.sordita.com/impianti.htm