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Il Progetto VOICE
per sostenere la VOCE dei sordi
con un'azione di sensibilizzazione sulle potenzialità
dei sistemi di riconoscimento della VOCE

29 marzo 2014:
sottotitolata l'udienza privata del Papa per le persone sorde

UDIENZA PRIVATA CON PAPA FRANCESCO
29 MARZO 2014
DISCORSO DI APERTURA DI P. DELCI DA CONCEICAO FILHO
PICCOLA MISSIONE PER I SORDOMUTI AL SANTO PADRE PAPA FRANCISCO

Santo Padre, credo che nel cuore di ciascuno di noi possiamo dire: com’e è bello essere qui!

Questo incontro è uno dei frutti del suo pontificato.
Sembrava una cosa impossibile, una utopia, un sogno. Ma non era un sogno solo mio o della mia amata Piccola Missione. Era un sogno di tutte le persone sorde del mondo che volevano vivere questo momento storico.
Prova di questo è la sua risposta alla mia lettera scritta a nome della Piccola Missione il 26 dicembre dell’anno scorso accettando questo incontro cosi personale. Posso dire che dal 30 gennaio quando ho ricevuto la conferma ufficiale che l’udienza sarebbe il 29 marzo, mi sono spaventato perche era poco tempo per organizzare un evento cosi importante nella storia e nel cuore della Chiesa.
Dall’altra parte, ho creduto in questo incontro come un segno di Dio. E in questi 57 giorni di preparazione, ecco il risultato.
Con noi, Missionari Gualandiani della Piccola Missione per i Sordomuti, ci sono le persone sorde, i loro famigliari, le Congregazioni che lavorano con le persone sorde, le scuole, le associazioni, l’Ente Nazionale Sordi, i movimenti ecclesiali e quanti operano nella timida Pastorale dei Sordi in Italia, Spagna, Inghilterra, Malta, Germania, Belgio, dagli Stati Uniti, dal mio amato Brasile di Nostra Signora Aparecida come mi ha detto lei una volta e la sua amata Argentina qui rappresentata dagli amici da Salta e da Tucuman.

Nella sua esortazione apostolica Evangelii Gaudium, Santità, lei invita “ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare il suo incontro personale con Gesù Cristo, o almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo, ogni giorno senza sosta”. (EG 3)

Lei parla che “se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita”. (EG 49)

Volevo dire che la vita di grande parte delle persone sorde in questo mondo è cosi. E parliamo di una popolazione in torno a 70 milioni di persone.

Le faccio un esempio concreto: se io chiedessi adesso ai volontari che lavorano nella
sottotitolazione in lingua italiana di terminare il lavoro, che si portassi via il proiettore e lo schermo, che si mettesse un blocco su l’internet dove i volontari inviano le sue parole, (Santo Padre) ai cellulari e tablet dei presenti e di quegli che ti seguono da casa. E infine, si questi 64 interpreti di LIS – Lingua Italiana dei Segni, che sono qui volontariamente per fare con che la comunicazione arrivi alle persone sorde - che da questo momento in poi non si possa più segnare in questa Aula ed io continuassi a parlare con lei che cosa succederebbe?
Soltanto in questa Aula, Santo Padre, almeno 5 mila persone sarebbero escluse da questa comunicazione.

Lei parla di una Chiesa “in uscita” – una Chiesa con le porte aperte. Una Chiesa che esca “verso gli altri per giungere alle periferie umane”.

E nelle nostre parrocchie e nelle diocesi in tutto il mondo? Quante sono le persone sorde che trovano chiuse le porte della Chiesa? Sono senza catechesi, senza sacramenti, senza comunità, senza la fede e non riescono ad avere questo incontro personale con Gesù Cristo, perche Lui è uno sconosciuto.

E’ per questo che siamo qui, Santo Padre! Per dire che le sue parole, le sue catechesi cosi pieni di significati e di vita, purtroppo non arrivano a una moltitudine di persone sorde in tutto il mondo a causa delle barriere di comunicazione.

È per questo che noi, Missionari Gualandiani più che fare porta voce delle persone sorde, abbiamo chiesto a lei la possibilità di questo incontro. Perche cosi, lei può parlare al loro cuore con una parola o un segno rivolto proprio a loro che trovano difficoltà per inserirsi nella vita ecclesiale e sociale.

Affidiamo nelle sue mani Santo Padre tutta la realtà ecclesiale delle persone sorde e Le chiediamo di indicarci in questo “storico incontro” un segno e una via di comunicazione con la Chiesa Universale. Siamo in attesa…

Grazie Santo Padre. Preghiamo per lei e per il suo alto ministero e imploriamo la sua
paterna apostolica benedizione.

Grazie di nuovo.
Con tutto il mio cuore.

P. Delci da Conceicao Filho, PMS

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