CONSIDERAZIONI FINALI SUL PROGETTO
Il progetto sugli ausili informatici per audiolesi (personalmente
preferisco i termini sordi oppure non udenti) fin dall'inizio
mi ha entusiasmato per le interessanti novità che si sarebbero sperimentate:
la comunicazione tra le Associazioni a mezzo posta elettronica e dell'Internet,
il Voice Type IBM, il tutto con l'uso dell'amato PC.
Di Internet avevo letto e sentito parlare sempre più spesso negli ultimi annied ero
curioso di "navigare" nel cyberspazio, per di più con un motivo valido come
quello del progetto.
Ero veramente entusiasta e non vedevo l'ora di cominciare, ma non sapevo come cominciare.
Mi sono allora rivolto ad un sordo esperto di modem ed Internet, anch'egli
convinto nel progetto, ma non ho ottenuto da lui l'aiuto che speravo,
quindi sono dovuto partire da zero.
Superate le difficoltà iniziali, mi sono buttato alla scoperta del cyberspazio
apprendendo i primi rudimenti in modo autodidatta con l'aiuto di qualche libro
specializzato.
La posta elettronica: primi scambi di messaggi con l'Ing. Pirelli ed Andrew.
All'inizio ero entusiasta anche di questa novità, ma poi pian piano il mio interesse è
completamente scemato quando ho cominciato a capire gli inconvenienti:
non si può sapere se ci sono nuovi messaggi finchè non ci si collega al provider, e
questo ha un costo telefonico. Una volta collegati, poi magari si scopre che non c'è
niente di nuovo ed è una delusione.
La posta elettronica ha un costo sia per chi la spedisce, sia per chi la riceve; quindi è
più comodo ed economico il fax. Poi sono pure arrivate le prime bollette telefoniche
(raddoppiate) e molti amici hanno cominciato a lamentarsi del fatto che trovavano la mia
linea sempre occupata.
Altri problemi personali con Internet:
il mio appartamento è di 2 piccoli locali e ho una scrivania in un angolo della camera da
letto, che uso anche come studio, e li c'è anche la presa telefonica. Per navigare nel
cyberspazio devo prima sgomberare la scrivania, poi collegare tutti i cavi del notebook e
del modem e connettermi. Ho tempo per queste operazioni solo di sera dopo cena, ma il
monitor e la lampada accesa danno fastidio a chi abita con me.
Inolter, con la lentezza esasperante delle operazioni di caricamento pagine, potevo fare e
navigare ben poco.
Quest'andazzo mi ha presto scoraggiato dall'usare Internet e ormai mi ci connetto di rado.
Devo ricordare anche che per problemi interni all'ENS, il mio interesse si è concentrato
sul Centro Servizi Silenziosi e sulla sperimentazione dei nuovi comunicatori telematici
con funzioni complementari al progetto di riconoscimento vocale che è una tecnologia
informatica che sicuramente entrerà nelle telecomunicazioni dei sordi. Per quanto
riguarda la mia parte, la mia sperimentazione si è concretizzata in un nuovo comunicatore
già in distribuzione, che sta soppiantando l'emarginante DTS Ecotron.
Per concludere, voglio dire che mi ha colpito abbastanza negativamente, nel corso del
progatto, il fatto che alle riunioni periodiche presso la sede ALFA, gli unici sordi
attivamente presenti eravamo solo io e Sandro Mezzanotte. Certamente, i genitori hanno
sempre le migliori intenzioni del mondo verso i propri figli, ma perchè non coinvolgere
maggiormante questi ultimi, almeno quelli ormai adulti, nelle ricerche sulle tecnologie
che li riguardano?
Devono decidere sempre gli udenti ed i sordi accettere supinamente quanto deciso per il
loro bene?
Roberto Rossetti
DTS Celint
2000
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