Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, Istituto per la Protezione e Sicurezza del Cittadino, Progetto VOICE
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Didattica > Università > Tesi > Famiglia scuola (Merzagora)

Il Progetto VOICE per la Didattica:
tesi svolte presso il Laboratorio VOICE
Deficit uditivo, informatica e bisogni speciali
in adolescenza.
Sperimentazione di sistemi di riconoscimento vocale in aula
Rosita Merzagora, Scienze dell'Educazione
presso l'Università di Milano Bicocca

Di fronte all'handicap ci si spaventa o si resta affascinati. In me ha prevalso il fascino.
Quattro anni fa non sapevo nulla della condizione dei sordi. Poi venni a conoscenza delle loro storia e delle straordinarie sfide che essi devono affrontare.
Quando conobbi per la prima volta un ragazzo sordo fui spronata a imbarcarmi in un' esplorazione, in un viaggio: questo viaggio mi ha portata tra i sordi e le loro famiglie, mi ha fatta approdare all'incarico di insegnante di sostegno di adolescenti sordi nelle scuole superiori.
Ne sono rimasta affascinata e insieme sgomenta. Sgomenta nello scoprire che spesso tra i sordi e gli udenti ricorre un conflitto, che è difficile instaurare un buon dialogo tra questi due mondi, quello dei figli del silenzio e quello dei figli del rumore.

Lo studio dei sordi ci mostra che in buona parte le nostre facoltà propriamente umane (possedere un linguaggio, pensare, comunicare, creare una cultura) non si sviluppano in modo automatico, non sono solo funzioni biologiche, ma hanno anche un'origine sociale e storica.
La realtà non ci viene data, ma dobbiamo costruircela, a modo nostro, e nel farlo siamo condizionati dalla cultura e dal mondo in cui viviamo.
Il linguaggio che adoperiamo incorpora la nostra visione del mondo, il modo in cui percepiamo e costruiamo la realtà.
La funzione uditiva è di primaria importanza, in quanto veicolo di relazione e di conoscenza.
L'udito genera infatti conoscenza, relazione, comunicazione, linguaggio verbale e apprendimento. Bisogna quindi superare una visione arcaica e troppo riduttiva che racchiude l'udito nell'angusto recinto dell'ascolto e del linguaggio, aprendosi invece a una visione più ampia e globale.
L'udito è uno strumento interattivo primario per la sopravvivenza fisica, psichica, culturale e sociale.
Queste riflessioni ci fanno capire quanto un deficit uditivo possa danneggiare l'essere umano nella sua totalità.

Ho voluto concentrare il mio discorso su una fase della vita estremamente complessa e delicata: l'adolescenza. L'adolescenza è terribile per certi giovani, sordi o udenti che siano. C'è chi naviga a suo agio fra i 13 e i 20 anni, senza problemi, e c'è chi sbaglia rotta, chi si perde nella burrasca,
chi non ne esce vivo e chi un giorno si aggrappa a una roccia.

Vista la particolare sensibilità del mio Relatore, prof. Sergio Tramma verso i problemi della disabilità ed in particolare della sordità, questa tesi vorrebbe essere un trampolino di lancio per una stabile collaborazione fra il CCR e l'Università Statale di Milano Bicocca per una sperimentazione del Progetto VOICE nelle aule universitarie.


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