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Eventi 2004
Languages and the Media:
New Markets and New Tools
Berlino, 3-5 novembre 2004

Dal 3 al 5 novembre 2004 si è svolta all'Hotel InterContinental di Berlino la quinta edizione della biennale conferenza internazionale sulle lingue e l'audiovisivo dal titolo Languages and the Media: New Markets and New Tools. Finanziata da diverse associazioni di traduzione, doppiaggio e sottotitolaggio nonché dai partecipanti stessi, la conferenza è stata organizzata da un comitato composto da Mary Carroll della Titelbild Subtitling and Translation GmbH, in Germania, dal professor Yves Gambier dell'Università di Turku, in Finlandia e da Corinne Imhauser dell'ISTI di Bruxelles, in Belgio.
Il primo giorno è stato dedicato ad una serie di workshop, che sono riusciti a combinare teoria e pratica, durante i quali esperti del settore offrivano ai partecipanti, professionisti e non, approfondite conoscenze nel loro ambito di lavoro. I due giorni successivi sono stati invece consacrati alla conferenza vera e propria con interventi di accademici, professionisti del settore e membri di associazioni in favore dell'emancipazione dei disabili. Il programma prevedeva sessioni plenarie e parallele sui più svariati aspetti concernenti l'interazione tra lingue e audiovisivo.
Durante queste sessioni sono stati presentati alcuni progetti finanziati dall'Unione Europea, come il progetto MUSA, al quale è stato dedicato un'intera sessione, il progetto EBU e il progetto eTITLE. Inoltre, si è discusso della necessità di sviluppare nuovi strumenti per far fronte alla crescente domanda da parte delle istituzioni e delle parti sociali di servizi volti in particolare a rendere accessibile il mondo dell'audiovisivo a disabili di vario genere. La parte del leone l'ha fatta il sottotitolaggio di trasmissioni televisive per persone con problemi di udito. Questi ultimi, secondo i dati forniti dai conferenzieri, costituiscono la categoria più numerosa tra i disabili. Nella sola Germania, infatti, ci sarebbero tredici milioni di persone, su una popolazione totale di circa cento milioni, tra i 14 e i 60 anni, che non hanno accesso ai programmi televisivi perché questi ultimi non offrono loro un accesso adeguato alle loro esigenze. Oltre a costituire una grave caso di emarginazione sociale si tratta anche di una fetta considerevole di potenziale audience che viene persa per l'unica ragione che non esistono strumenti tali da poterli integrare fra il pubblico televisivo. Il problema primario riscontrato dai professionisti operanti in paesi all'avanguardia, come gli Stati Uniti, il Regno Unito e in misura minore la Germania e i paesi nederlandofoni, è quello della redazione di sottotitoli per programmi che vanno in onda in diretta e di cui non si ha a disposizione un copione predefinito, in particolare talk show, programmi di intrattenimento, telegiornali ed eventi vari, quali competizioni sportive e trasmissioni elettorali. Tra le soluzioni che sono state presentate, numerosi sono i programmi di riconoscimento vocale che prevedono la presenza di quello che è stato chiamato 'trained re-speaker', cioè un professionista della voce che riassume in maniera chiara e comprensibile per il software in questione quello che viene detto sullo schermo. Per agevolare la lettura ci sono allo studio dei programmi automatici di compressione della frase che, sulla base di modelli linguistici e di un'ampia banca dati, riescono a ridurre le frasi e conseguentemente a proiettare le didascalie sullo schermo in tempo reale. Un altro aspetto allo studio è quello dell'identificazione dei parlanti tramite un uso accurato dei colori.
Sempre in materia di accessibilità delle persone con problemi di udito una questione ancora aperta è quella della lingua dei segni per cui non esiste un accordo tra le varie parti in causa. Coloro che parlano la lingua dei segni come lingua materna, infatti, riscontrano non poche difficoltà nel seguire i sottotitoli, alla cui forma scritta non sono abituati. Essi chiedono di poter avere un interprete dei segni sullo schermo, ma i produttori televisivi sono renitenti ad accettare una soluzione che appesantisce lo schermo in maniera così evidente.
Per quanto riguarda le persone con problemi di vista, invece, la soluzione unanimemente accettata è quella delle audio-descrizioni. Si tratta di uno strumento che descrive le immagini sullo schermo alla persona con difficoltà visive. Per ora i paesi in cui questa soluzione viene adottata in maniera soddisfacente sono gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Germania in cui le audio-descrizioni vengono applicate sia alla televisione che al cinema.
L'obiettivo generale della conferenza era quello di presentare nuovi strumenti e nuove idee a problemi da sempre esistenti. Secondo le parole del professor Gambier che ha chiuso la tre-giorni di conferenza, l'esito è stato sicuramente positivo: sono stati analizzati nuovi dispositivi e numerosi altri sono stati proposti. Le tecnologie a disposizione permettono ormai di perfezionarli garantendo così al pubblico disabile una mediazione degna. Tuttavia numerosi sono ancora gli ostacoli che ne impediscono il necessario sviluppo e l'attuazione. Tra i maggiori tutti sono concordi nel citare l'ancora insufficiente ricerca accademica, le carenze legislative e finanziarie e soprattutto la quasi nulla consapevolezza dell'esistenza di certi problemi da parte della popolazione di numerosi paesi.
La prossima conferenza verterà in particolare sui progressi compiuti in questi settori. Appuntamento rimandato quindi al 2006, in occasione della sesta edizione di Languages and the Media.

Carlo Eugeni
carloeugeni@libero.it


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