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Eventi 2006
Cento Parole per lo sport: disabili in pista

Lo sci da fondo: Giacomo Pirelli, non udente



Cento Parole, pag. 46

Frequento il primo anno del corso di laurea specialistica in Rappresentazione Audiovisiva Multimediale (RAM), dopo aver conseguito la laurea triennale del corso di multimedialità, cinema e teatro (MultiDams) all'Università di Torino, visto che sono molto interessato al campo di animazione 3D, video e multimedia.
Sono non udente oralista, cioè riesco a leggere le labbra ed a parlare con gli udenti, anche se non pronuncio bene tutte le parole. Un intervento di impianto cocleare, con l'installazione di un apparecchio che permette di trasmettere i segnali acustici artificialmente al nervo acustico tramite degli elettrodi posti nella parte interiore dell’orecchio mi ha consentito di sentire un po' meglio.
Sono l’unico non udente nei diversi gruppi di amici udenti che frequento in campo sportivo e gli allenatori mi incoraggiano a continuare le attività visto che lo sport rappresenta uno stimolo di arricchimento personale e di attività di gruppo.
Di solito, quando si pensa allo sport per i disabili, si pensa alle difficoltà incontrate dagli sportivi con disabilità motoria o visiva; ma anche chi ha una disabilità uditiva incontra delle difficoltà specifiche, come per esempio nello sci di fondo.
Pratico tale disciplina da 10 anni a livello amatoriale, partecipando ad alcune gare. Purtroppo sono spesso arrivato nelle ultime posizioni perché facevo fatica a trovare degli amici per gli allenamenti. Ho seguito delle lezioni individuali e ultimamente il "Progetto Disabili" del CUS Torino ha facilitato l’integrazione in gruppi di udenti.
La soddisfazione di essere in alto sui monti, potendomi muovere rapidamente con gli sci da fondo, lontano dalla folla delle piste dello sci di discesa, mi spinge a continuare questa attività, ormai diventata per me molto importante e fonte di grande soddisfazione. Tuttavia gli ostacoli da superare non sono pochi!
Durante gli allenamenti posso avere delle difficoltà per capire i consigli a distanza di un istruttore e quindi devo fermarmi frequentemente per leggere le sue labbra. Durante le gare i problemi sono diversi, come descrivevo in un'intervista in occasione delle gare di sci da fondo del CUSI, del 5 marzo 2005 a Bardonecchia. I coordinatori ed i cronometristi tengono conto delle mie difficoltà indicandomi chiaramente le modalità della gara ed il momento della partenza: per una partenza individuale il cronometrista viene accanto a me e conta "5-4-3-2-1-via!" con le dita, mentre in una partenza collettiva un aiutante del cronometrista mi tocca la spalla per avvisarmi della partenza. Nella gara del CUSI, il coordinatore mi ha suggerito di guardare gli altri concorrenti e capire quando stavano dando con gli sci la spinta della partenza...
Tuttavia perdo diverse informazioni utili: per esempio a ogni passaggio davanti ai cronometristi gli altoparlanti annunciano i tempi dei concorrenti, che quindi possono regolarsi meglio su come proseguire. Non sentire frasi di sostegno, come: "Bravo, 111, continua così! Forza che puoi vincere! Dai, che è l'ultimo giro!", comporta un'incertezza sul numero di giri da effettuare ancora, anche se i cronometristi mi indicano con le braccia quanto è importante sapere. La giornalista che mi aveva intervistato e la responsabile del CUS Torino si sono dimostrate sensibili ai problemi degli audiolesi e stanno riflettendo su come organizzare nelle Universiadi 2007 una gara di sci da fondo alla quale possano partecipare sia gli sportivi udenti che quelli audiolesi.
Svolgo diverse altre attività sportive, nelle quali incontro difficoltà simili, che riesco a superare con un certo impegno. In piscina o al mare devo togliere le protesi acustiche e percepisco solo le vibrazioni dell’acqua dalla pancia.
Nel canottaggio se la mia barca è un po' lontana dal motoscafo dell’allenatore, non capisco le sue indicazioni e devo chiedergli di avvicinarsi.
In tutti gli sport sono importanti i miei rapporti con gli allenatori ed i compagni ed è sempre necessaria una prima fase per sensibilizzarli sui problemi uditivi. All’inizio non sempre riuscivo a farmi capire dall'allenatore o da qualche compagno che non conosceva la sordità; poi man mano ci siamo capiti meglio e l’allenatore si è abituato a ripetermi quello che aveva detto ai miei compagni: questo sport è così diventato per me fonte di soddisfazione. Recentemente ho fatto una prova individuale di canoa a Torino con un’allenatrice del CUS, molto attenta alle mie necessità, così che ho potuto seguire meglio le sue indicazioni, come nello sci da fondo. Penso di riprendere presto questa attività.
Attualmente sto frequentando il corso universitario di pallavolo del CUS. Grazie alla mia adesione al "Progetto Disabili", la partecipazione è gratuita e credo che ciò sia giusto perché la frequenza favorisce l’integrazione sociale con gli udenti.
Se pratico uno sport di squadra, mi diverto maggiormente per la possibilità di essere in compagnia, tuttavia devo fare degli sforzi maggiori per comunicare con l’allenatore ed i compagni, perché sono più complessi i meccanismi di comunicazione: se non ho capito un’indicazione dell’allenatore che si rivolge al gruppo durante una partita, rischio di non seguirne bene le fasi e restare isolato rispetto alle azioni dei compagni. Nel corso universitario che sto frequentando ho imparato con entusiasmo degli aspetti della pallavolo che non avevo compreso bene nei corsi precedenti, che riuscivo a seguire a fatica, e ora invece riesco a praticare questo sport alla pari di un udente. Soprattutto sono contento di aver conosciuto nuovi amici che hanno compreso le mie difficoltà. La disponibilità dell’allenatore ad aiutarmi negli allenamenti mi permette di trovarmi bene con i compagni di squadra e provare l’emozione di divertirmi a giocare una partitella di allenamento in cui essere coinvolto nell’azione di gruppo in modo attivo e efficiente.
Oltre a questi corsi ho partecipato anche ad alcune iniziative sportive a livello nazionale e internazionale che hanno accresciuto la visibilità ottenuta con la rivista e il Sito Web del CUS Torino, il Sito Web del Progetto Europeo VOICE, la trasmissione televisiva Racconti di Vita di RAI-3: attraverso gli stessi ho cercato di diffondere informazioni sulle possibilità di praticare uno sport, superando i problemi uditivi e le difficoltà di comunicazione.

Tratto dal libro Cento Parole
Provincia di Torino
Elena Morea Editore di T.R.A. srl, Torino
A.P.R.I. Onlus, Torino


Giacomo al traguardo della gara di sci da fondo del CUSI
(Bardonecchia, 6 marzo 2005)


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