Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, Istituto per la Protezione e Sicurezza del Cittadino, Progetto VOICE
Italiano
Home
Progetti
Eventi
Didattica
Media
VoiceLab
Forum
Percorso:
Media > Cinema > La sotttotitolazione

Media
Le esigenze degli audiolesi
nei media e nell'università

Articolo pubblicato nella rivista Parliamone dell'ALFA, luglio 2006




Link al testo originale (file PDF: 4,5 MByte)

a. Cento Parole per l'Assemblea Generale

In occasione dell'ultima Assemblea Generale ho distribuito un volantino Cento Parole con una sintesi delle attività che svolgo e delle nuove iniziative che propongo. Tale volantino era la stampa di una pagina Web nella quale riportavo anche una foto del momento della mia laurea ed un'altra della mia partecipazione come Tedoforo alle recenti Paralimpiadi di Torino. Come introduzione, scrivevo:
"Penso che sia importante che i genitori aiutino i figli audiolesi nelle situazioni di difficoltà della vita, a scuola, a casa e nei rapporti con gli altri. Dovrebbero incoraggiare i figli ad iscriversi alle associazioni di audiolesi, perché esse possono aiutarli a risolvere i problemi quotidiani della vita legati alla comunicazione. Dovrebbero partecipare attivamente alle iniziative organizzate da tali associazioni, come per esempio andare ad una conferenza o vedere una proiezione cinematografica con sottotitoli.
Infine, sia i figli che i genitori possono proporre alle associazioni delle attività per il tempo libero, come delle gite: una gita consente ai ragazzi di sentirsi indipendenti dai genitori per divertirsi e fare qualcosa insieme, così come io ed i soci dell'ALFA abbiamo avuto diverse soddisfazioni grazie alle gite, ai convegni ed a varie iniziative."

b. La mia storia e i miei studi

Dopo aver perso l'udito a tre anni (orecchioni), sono stato protesizzato e ho seguito un'educazione oralista; a 18 anni ho fatto l'intervento di impianto cocleare.
Ho frequentato il liceo artistico e un corso annuale di Grafica Web. Ho poi conseguito la laurea triennale del corso di Multimedialità, Cinema e Teatro (MultiDams) all'Università di Torino e frequento il corso di laurea specialistica in Rappresentazione Audiovisiva Multimediale (RAM), visto che sono molto interessato al campo di animazione 3D, video e multimedia.
Molte delle mie attività negli ultimi anni sono state correlate alle iniziative del Progetto VOICE del Centro di Ricerca della Commissione Europea. Tale progetto mira a sviluppare la sottotitolazione automatica di conferenze e lezioni scolastiche e universitarie e ad incoraggiare l'estensione della sottotitolazione televisiva in Italia ed in Europa. Per tali attività si rinvia al Sito Web del Progetto VOICE ( http://voice.jrc.it ), mentre questo articolo si concentra su due aspetti più personali: la sottotitolazione nei cinema e la mia esperienza universitaria.

1. I MEDIA E LE ESIGENZE DELLE PERSONE DIVERSAMENTE ABILI

Media è un termine molto ampio che racchiude molteplici settori. Alcuni sono di facile accesso agli audiolesi, ad esempio il giornale, mentre altri, come la radio, sono irrimediabilmente inaccessibili.
Altri ancora, come il cinema, la televisione e il teatro sono costituiti da due componenti, l'immagine e il suono. E se la prima è completamente fruibile da parte di uno spettatore con problemi di sordità, il secondo potrebbe essere sostituito da altri canali di comunicazione, primo fra tutti il sottotitolaggio per non udenti.

1.1. Le esigenze degli spettatori audiolesi nei cinema

Sono direttamente toccato dal fatto che le potenzialità enormi del cinema non siano interamente fruibili da parte di chi ha una disabilità, in particolare uditiva.
Facendo seguito alle richieste indicate in diversi incontri con associazioni di audiolesi e gestori dei cinema, in questa relazione cerco di fare il punto della situazione sui primi passi concreti nella sottotitolazione cinematografica ed evidenziare i possibili punti di incontro fra due diverse esigenze: quella dei gestori dei cinema, che desiderano ampliare la loro utenza, e quella delle associazioni di audiolesi, che desiderano avere un migliore accesso alla cultura ed all'integrazione sociale.
Analizzando il problema risulta subito evidente la scarsa conoscenza da parte dei gestori dei cinema delle necessità degli audiolesi. Questi ultimi, dal canto loro, ignorano alcune difficoltà pratiche riscontrate dai gestori dei cinema, che, talvolta, sono accompagnate da un certo timore per le novità. Il rischio di investimenti incerti porta purtroppo a trascurare un mercato potenziale di notevole spessore.

1.2. La situazione in Italia

Secondo le statistiche circa l'1% della popolazione italiana è affetta da sordità profonda e il 10% da sordità lieve, con notevoli differenze personali nella percezione e comprensione dei suoni e delle voci. Se a questo aggiungiamo alcuni milioni fra stranieri, immigrati o alloggiati temporaneamente in Italia, otteniamo una percentuale altissima di persone che beneficerebbero del sottotitolaggio, sia per seguire i film, sia come strumento di apprendimento della lingua italiana. Senza contare tutti coloro che, per motivi di studio, di lavoro o di cinefilia, preferirebbero ascoltare i dialoghi di un film in lingua originale.
Mentre paesi bilingui o piccoli paesi, soprattutto nel nord-Europa, tendono all'utilizzo dei sottotitoli, l'Italia è un paese dalla lunga e gloriosa tradizione del doppiaggio. Come conseguenza, finora in Italia solo pochi cinema, come il cinema Massimo a Torino, sottotitolano alcuni film poco noti o con un pubblico ristretto che vengono proiettati in versione originale. E' molto raro che un film attuale o di massa sia proiettato in versione originale, visto che in generale tutti i film vengono doppiati. Pertanto, è praticamente impossibile assistere alla proiezione di un film recente sottotitolato, pur se straniero, e ancor meno di un film italiano, che non viene quasi mai sottotitolato.
Quando i produttori dei film pensano ai sottotitoli, pensano in primo luogo a consentirne la fruizione a persone di altra madre lingua (cioè traducendo il testo dei dialoghi), tralasciando la descrizione dei suoni o altri commenti indispensabili per la fruizione da parte di uno spettatore non udente ("bussano alla porta", "suono del telefono o del campanello", "sparo fuori campo", "tono ironico", ecc.).
Questa carenza della sottotitolazione dei film nelle sale cinematografiche è particolarmente evidente se confrontata ad altri paesi europei, in particolare il Regno Unito, dove sono numerosi i cinema che proiettano i film sottotitolati, con diversi sistemi, e più precisamente oltre 180 con il sistema DTS (v. oltre).
Tornando a noi, solo il cinema Eliseo di Milano e quello Mignon di Roma stanno sperimentando la sottotitolazione di un film italiano che si chiama Private. Questo però è solo l'inizio della diffusione della sottotitolazione cinematografica in Italia. Purtroppo manca ancora la pluralità di scelta dei film sottotitolati nelle sale cinematografiche. Questa carenza è ancor più incisiva se analizziamo i film di più larga diffusione.
Per quanto riguarda i festival cinematografici, invece, la situazione è un po' migliore. Il Torino Film Festival proietta alcuni film in versione originale e sempre sottotitolati. Il Future Film Festival di Bologna è forse il primo in Italia ad applicare la sottotitolazione in versione italiana a film di massa, come Shark Tale, e nell'edizione del gennaio 2005 offriva la scelta di una decina di film sottotitolati in due diversi cinema, stimolando maggiormente l'affluenza alle sale. Però il Festival dura solo pochi giorni e si fa solo una volta all'anno...

1.3. Richieste ai gestori

Nel mio caso, vorrei far notare di essere andato appositamente da Torino a Bologna per partecipare all'evento. Questo fatto mi sembra una chiara conferma dell'interesse e della disponibilità di molti non udenti di sopportare costi relativamente elevati pur di fruire di quanto essi hanno bisogno. Molti gestori di sale cinematografiche dovrebbero riflettere sull'importanza di questo mercato potenziale di spettatori.
L'esperienza dei festival internazionali dovrebbe essere un motivo per spingere i gestori dei cinema ad applicare il sistema di sottotitolazione nei film che fanno registrare maggiori incassi nei botteghini, come per esempio Spiderman2 o Ocean's Twelve, così da attirare un numero maggiore di spettatori ogni settimana. La sottotitolazione potrebbe incentivare la presenza degli spettatori non udenti nei momenti di maggiore affluenza (fine settimana) per consentire l'integrazione e la partecipazione con i loro amici. Ma potrebbe essere particolarmente vantaggioso per i gestori effettuare le proiezioni sottotitolate anche in orari di minore affluenza (nei giorni feriali) in modo da assicurare un migliore utilizzo delle sale.
Noi non udenti abbiamo il diritto di assistere alle rappresentazioni cinematografiche e teatrali così come gli udenti, grazie alla rimozione degli ostacoli che aggravano la nostra condizione di disabilità ed il distacco comunicativo e sociale dai normoudenti.
Il teatro e il cinema sono luoghi di aggregazione sociale e culturale, dei quali non possiamo godere appieno, restando di fatto esclusi dalla società. Peraltro le difficoltà di seguire i film senza sottotitoli non riguardano solo i non udenti, ma anche gli stranieri che vivono in Italia con difficoltà d'integrazione, e questo quindi è un altro motivo per la sottotitolazione dei cinema.

1.4. La tecnologia

Nel giugno 2004 la ditta Lubiani Cinematografica ha presentato in un cinema di Torino il sistema DTS (Digital Theatre System) di proiezione dei sottotitoli. In tale occasione ha indicato che le due tecnologie per rimuovere questi ostacoli sono essenzialmente i sistemi di campo magnetico e la sottotitolazione dei film.
Va peraltro segnalato che i gestori dei cinema incontrano delle difficoltà nel reperire i film sottotitolati, sia perchè in molti casi non sono disponibili, sia perchè, anche quando lo sono, manca l'informazione sulla loro reperibilità. Sarebbe quindi importante sensibilizzare le case di distribuzione al problema, cioè alla necessità di sottotitolare i film, ed all'informazione, cioè alla necessità di diffondere l'informazione su quali film sono disponibili con i sottotitoli.
Si stanno diffondendo i cinema digitali che nel tempo potranno sostituire le sale cinematografiche che proiettano solo i film in pellicola tradizionale, di solito prive di sottotitoli. Quindi questo tipo di cinema può essere una buona soluzione per abbattere le barriere comunicative tra udenti e non udenti e funziona con un server con un database dei film che offre la scelta della lingua per la sottotitolazione.
I gestori dovranno contattare le ditte di distribuzione per avere accesso a questo database, o, soluzione ancor più d'avanguardia, per ricevere la trasmissione satellitare dei film: in entrambi i casi dovranno essere disponibili i sottotitoli. Il cinema digitale di Melzo (MI) si orienta in questa direzione e, quando arriverà via satellite un film importante, potrà contattare la ditta di distribuzione per inserire i sottotitoli.
Tra l'altro, se è vero che due o tre amici non udenti potrebbero, con la stessa spesa dei loro biglietti del cinema, acquistare il DVD per vedere il film a casa, è anche vero che è più bello vederlo su uno schermo grande, in compagnia del pubblico.

1.5. La sperimentazione

Per fare un passo avanti nella sperimentazione, le associazioni potranno richiedere alla ditta di distribuzione dei film o dei video proiettori di organizzare delle serate in una sala cinematografica con un film nuovo sottotitolato in versione italiana. Si potrà pubblicizzare questa serata a un vasto pubblico sia di udenti che di audiolesi e anche agli esponenti del consiglio comunale e regionale, tramite adeguati mezzi di comunicazione. Oppure, se il gestore è già convinto e applica la sottotitolazione, dovrebbe annunciarlo sui giornali o su televideo, come è avvenuto con la società Raggio Verde nel gennaio scorso (v. oltre).
Via via che la proiezione dei sottotitoli sarà apprezzata da parte degli audiolesi e dei gestori, questi ultimi comprenderanno le nostre esigenze e la possibilità di avere un pubblico maggiore. Gli esponenti regionali saranno sensibilizzati a dare un contribuito economico ed eventualmente legislativo ai cinema per la diffusione del sistema di sottotitolazione corrispondente alle nostre esigenze.
Possiamo offrire un sostegno ad una sperimentazione regolare e contribuire a reclamizzare gli spettacoli sottotitolati, tramite il Sito Web del Progetto Europeo VOICE, le Riviste ed i Siti Web delle associazioni degli audiolesi e delle trasmissioni televisive o le loro pagine Televideo. Sono in contatto con Giuliana Abitini di SordiOnLine per diffondere via Web maggiori informazioni sui cinema e teatri che presentano spettacoli sottotitolati.

1.6. Seminario Il cinema dei sordi

Il seminario è stato organizzato nel dicembre 2005 dalla Sezione ENS di Terni, con la partecipazione del regista sordo Daniele Le Rose, il quale si è soffermato sull'importanza dell'attore sordo nel cinema muto. Numerosi erano infatti i sordi che, agli inizi della storia del cinematografo, prima dell'avvento del sonoro e della centralità accordata ai dialoghi, recitavano parti anche molto importanti vicino ad attori e registi di fama mondiale. Su tutti spicca Granville Redmond che è apparso al fianco di Charles Chaplin in film come Luci della Ribalta o Il Monello e che godeva della profonda stima del regista. Un'altra figura di rilievo appartenente alla comunità sorda è il produttore e attore americano George Veditz che, negli anni 10, ha girato vari documentari e film in ASL (lingua dei segni americana).
In seguito di questo successo sono sorte molte associazioni di sordi che si occupavano di cinema, come ad esempio la prima associazione di film-maker sordi, nata in Finlandia nel 1922, o la Deaf Movie Company, che si è a lungo occupata del Cinema Sordo, o ancora la Døve film-video, fondata nel 1934 in Danimarca, che continua a svolgere la propria azione di produttrice di programmi per sordi.
Con l'avvento del sonoro nel 1927 si è cominciato a prestare sempre più attenzione ai dialoghi a discapito della mimica. Molti sono stati i sordi licenziati a causa di questo avvenimento, ma questo non significa che i sordi abbiano cessato di gravitare attorno alla settima arte. A testimonianza del contrario, Daniele Le Rose ha ripercorso tutta la filmografia dal dopoguerra iniziando dal distinguo tra film di sordi e film sordi: i primi sono semplicemente film in cui si parla di persone sorde, mentre i secondi sono produzioni fatte da registi principalmente sordi per i sordi e con alcune caratteristiche ricorrenti, come l'uso della lingua dei segni come lingua veicolare, le inquadrature sempre sulla persona che sta parlando, l'assenza totale di audio, ecc.
Nella prima categoria riscontriamo sia pellicole di fama internazionale, come Figli di un dio minore e Marianna Ucria, che altre un po' meno note, come Beyond silence, Dove siete? Io sono qui, Why the deaf man heard? e Do not disturb. In tutte queste produzioni, si narrano storie di sordi, ma il pubblico di destinazione è un pubblico udente, tant'è che addirittura gli attori che recitano la parte di persone sorde sono talvolta udenti. Nella seconda categoria abbiamo invece film un po' più difficilmente distribuibili a causa del ristretto pubblico per cui vengono girati, ma di indiscussa qualità come Two worlds apart, Hörnlihütte, The golden legacy e British Sign Language?
Per quanto riguarda più da vicino l'Italia, il regista sordo di maggiore successo è sicuramente Giovanni Calissano, che ha diretto film come Cronaca nera del 1955, Piccolo sordomuto del 1957, Fra i selvaggi dei mari del sud del 1959 e Polvere di milioni del 1963.
A conclusione del suo intervento, Le Rose ha parlato a lungo del sordo che più di tutti aiuta a diffondere, grazie alla sua fama e alle sue straordinarie capacità attoriali, l'identità e la cultura dei sordi: Émanuelle Laborit, vincitrice, tra gli altri, del prestigioso Prix Molière, come migliore attore di teatro dell'anno.

1.7. Cinema senza barriere

Nel dicembre 2005 la Provincia di Milano ha promosso il Progetto Cinema senza barriere per rendere accessibile a tutti la sala cinematografica dello Spazio Oberdan di Milano per la prima volta in Italia grazie alla collaborazione con l'ENS, l'UIC (Unione Italiana Ciechi), l'ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili) e la ditta di sottotitolazione Raggio Verde, per attrezzarla con gli strumenti appropriati come il sistema DTS per la sottotitolazione e l'audiodescrizione. Filomena Di Silvio, che ha collaborato al Progetto VOICE e ad altre iniziative in qualità di esperta di sottotitoli per i non udenti, e che collabora con l'ENS in qualità di consulente scientifica, ha partecipato alla produzione e revisione dei sottotitoli.
Dal dicembre scorso fino ad aprile di quest'anno lo Spazio Oberdan è riuscito a favorire l'integrazione tra spettatori udenti, non udenti e non vedenti e farli partecipare insieme alle proiezioni dei film sottotitolati e audiodescritti, senza discriminazioni. Questo progetto ha dimostrato che è possibile soddisfare le diverse esigenze, anche se purtroppo le proiezioni sono state effettuate solo una volta al mese. Senza progetti di questo genere, molti non udenti non possono andare nei cinema non attrezzati per loro e rimangono esclusi dagli udenti, i quali invece possono assistere ai film doppiati. I non udenti hanno espresso la loro soddisfazione di aver potuto seguire dei film recenti, doppiati in italiano e sottotitolati con indicazioni adeguate sul tipo di musica e sui rumori, come La fabbrica di cioccolato. Essi desiderano che le loro richieste giungano alle Province ed ai Comuni e consentano di incrementare le sale cinematografiche attrezzate specificamente per le loro necessità. Il progetto riprenderà a settembre con una nuova programmazione cinematografica e con lo sviluppo di altre iniziative socioculturali.

1.8. Decalogo

Alcune semplici regole proposte ai gestori delle sale cinematografiche:

1.9. Le esigenze degli spettatori audiolesi nei teatri

Fino a poco tempo fa il teatro era un intrattenimento di esclusivo appannaggio degli udenti. A partire dall'invenzione dei sopratitoli nel 1984 in Canada, questo mondo ha cominciato a farsi intendere anche dai non udenti. Oggi sono molti i teatri che si sono presi a cuore questo aspetto sociale e si sono attrezzati con vari sistemi di adattamento linguistico simultaneo, cioè delle strumentazioni elettroniche che permettono di proiettare, in tempo reale, dei sottotitoli contenenti un adattamento linguistico (più che una traduzione) di ciò che viene detto sul palco. Si tratta, per lo più, di sopratitolazione, ma anche di altri sistemi un po' meno noti ma largamente utilizzati.
Oltre ad essere un utile strumento di apprendimento linguistico per gli udenti (visto che, tra le varie applicazioni di questi strumenti, ci sono appunto le opere in lingua straniera), i sottotitoli sono un prezioso ausilio per i non udenti e per tutti coloro che hanno problemi di udito. Il successo di queste strumentazioni è stato così immediato che persino il teatro d'opera annovera tra i suoi collaboratori e spettatori diverse associazioni di non udenti. Alcuni teatri fanno ricorso alla sottotitolazione quando l'opera è presentata nella lingua originale in cui è stata composta, e questa è diversa da quella prevalente della città del teatro di rappresentazione. Alcuni teatri presentano la sottotitolazione anche in diverse lingue, facilitando la comprensione da parte di un pubblico più vasto.
Il sistema dei sottotitoli, talvolta definito libretto elettronico, permette non solo ai non udenti, ma anche agli udenti o agli stranieri, di leggere le frasi pronunciate dagli attori nello stesso momento della recitazione, perché non tutti leggono un testo prima dello svolgimento dello spettacolo e, anche se lo leggono prima, possono perdere lo stesso il filo della recitazione. E' vero che probabilmente i non udenti non hanno un interesse specifico per l'opera lirica, viste le difficoltà nel seguire la musica e l'intonazione dei cantanti, ma non per questo non provano il desiderio come chiunque altro di assistere qualche volta ad uno spettacolo e passare una serata piacevole, per esempio per visitare la Scala dopo la sua recente ristrutturazione o visitare un teatro importante in occasione di un viaggio. Poter seguire lo spettacolo in compagnia di familiari o amici, ma in modo autonomo, senza dover pesare su di loro, consente un momento significativo di integrazione e di serenità.
Allo stesso livello, anche se alcuni pensano che i non udenti non dovrebbero essere interessati ad ascoltare le canzoni, è un peccato elevare un'ulteriore barriera non offrendo la sottotitolazione del testo delle canzoni, perlomeno in eventi importanti, come per esempio un festival. Il loro uso consentirebbe di seguire il testo, creando un momento piacevole di condivisione con familiari ed amici e facilitando successivamente lo scambio di qualche battuta con i compagni di scuola o i colleghi di ufficio, disponendo di un'informazione forse parziale, ma significativa. D'altronde, al momento dell'acquisto di un CD anche un udente sceglie, se possibile, un'edizione che offra un opuscolo con i testi delle canzoni.
A Parigi ho incontrato Frédéric Le Du, responsabile dell'Associazione Accès-Culture, che si occupa dell'accessibilità ai teatri per i ciechi, i sordi e i sordastri, ed abbiamo discusso della situazione francese e dei primi passi concreti da effettuare in Italia nella sottotitolazione nel teatro e nell'opera per sostenere e diffondere le tecnologie disponibili per i non udenti.
Poiché studio teatro, mi interessa andare al teatro per vedere qualche spettacolo e spesso non trovo posto in prima fila per leggere sulle labbra (faticosamente). Vorrei far applicare queste innovazioni nei teatri italiani, in particolare nel Teatro alla Scala di Milano, nel Teatro Regio di Torino e anche negli altri teatri di prosa, per poter andare più spesso al teatro con la disponibilità di questo supporto, nelle date e negli orari delle repliche, che dovrebbero essere indicati per i non udenti, come avviene in Francia.
La Scala ha già installato nelle poltrone dei monitor incorporati, con la funzione di libretto elettronico su ogni ordine di posto dove si può leggere l'opera in quattro lingue (italiano, francese, inglese, giapponese). Si presenta quindi l'occasione di sensibilizzare i responsabili a offrirne l'uso il più frequentemente possibile, non solo per presentare versioni linguistiche diverse in caso di opere straniere, ma anche per sottotitolare quelle in italiano, se possibile con alcune notazioni aggiuntive specifiche per le necessità dei non udenti.

1.10. Spettacolo teatrale sottotitolato a Torino

Come allievo del corso di teatro del Collegio Universitario Einaudi di Torino, ho recitato nel giugno 2005 nello spettacolo Pittura su legno, dramma in un unico atto, che Ingmar Bergman trasformò nel Settimo sigillo (...da un piccolo gioiello nacque un immenso capolavoro...).
Lo spettacolo è stato sottotitolato grazie alla proiezione di sovratitoli del testo integrale, consentendo ai non udenti di seguire i dialoghi, vista la difficoltà di leggere a distanza sulle labbra degli attori. I sovratitoli sono stati preparati da una studentessa della Scuola Interpreti dell’Università di Bologna a Forlì e da un dottorando del Dipartimento di Studi Interdisciplinari su Traduzione, Lingue e Culture dell'Università di Bologna (SITLeC), sede di Forlì, oltre che del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Napoli Federico II, e con la collaborazione del Progetto VOICE. Il lavoro ha richiesto un impegno notevole, sia per lo svolgimento all'aperto che per i frequenti spostamenti degli attori durante le scene. Da parte mia, ho contribuito alla preparazione dei testi da proiettare e del Sito Web con informazioni, foto e filmati dello spettacolo.
Con questa iniziativa abbiamo creato un primo passo importante di un'esperienza teatrale aperta alla collaborazione fra udenti e non udenti, grazie alla scelta della regista di uno spettacolo nel quale un ruolo importante, quello del cavaliere, era assegnato ad una persona con problemi di parola. Sono felice di aver potuto dimostrare che un attore non udente può avere le capacità di interpretare un ruolo importante alla pari di un udente ed essere apprezzato dal pubblico non solo per i dialoghi, ma anche per la mimica e l'espressività del volto e del corpo.
Se il Gruppo Teatrale del Collegio Einaudi aveva già organizzato negli anni precedenti spettacoli teatrali di indiscusso successo, è da sottolineare il carattere innovativo dello spettacolo del 2005. In effetti, la sottotitolazione ha permesso di rivolgersi ad un pubblico più ampio, facilitando la comprensione anche da parte dei non udenti. La regista e tutti gli attori si sono impegnati per la realizzazione dello spettacolo, ottenendo un ottimo risultato, a conferma di un approccio interdisciplinare e di uno spirito di apertura verso esigenze diverse, consentendo ai non udenti di partecipare sia come attori sulla scena, sia come spettatori che possono comprendere anche i dettagli delle battute.
Lo spettacolo ha riscosso un grande successo tra il pubblico. La regista, Laura Bombonato, ed io, che impersonavo il ruolo del cavaliere, siamo stati intervistati dal TG universitario ed un articolo è stato pubblicato sul giornale del Collegio Einaudi. Delle foto e dei filmati sono disponibili sul Sito VOICE, mentre tutto il materiale è stato raccolto in un DVD.
Attualmente sto preparando lo spettacolo teatrale Il timore e la paura, che prevede una presentazione di sfumature di sentimenti, con particolare accento sull'espressione e la mimica, insieme alla proiezione di luci, immagini, didascalie e sottotitoli. Lo spettacolo dovrebbe essere presentato il prossimo 6 luglio a Torino.
Vi sono stati anche dei contatti con Antonio Ingrassia dell'Università di Palermo, che svolge una tesi sul Progetto VOICE e la sottotitolazione, e che in parallelo elabora un progetto per rendere accessibili i concerti di musica leggera ai sordi con proiezione di luci colorate, immagini, didascalie e sottotitoli, l'italiano segnato e l'interpretazione artistica dei segni. L'AFA di Cantù ha sperimentato questo progetto in occasione della festa dell'associazione dello scorso maggio.

1.11. Convegno Tra parola ed immagine

Diversi studenti hanno dimostrato particolare inclinazione verso le innovazioni e l'utilizzo delle nuove tecnologie per il loro lavoro. Carlo Eugeni, ex-studente della Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori di Forlì, ha sostenuto una tesi sul sovratitolaggio ed adattamento linguistico simultaneo del teatro d'Opera. Attualmente svolge un dottorato di ricerca, sempre a Forlì, ma per l'Università Federico II di Napoli, con l'obiettivo di estendere l'attività anche per rispondere alle esigenze dei non udenti.
Un evento particolarmente significativo è stato il convegno Fra parola e immagine, nuove linee di ricerca sulla traduzione per lo schermo nell'ottobre 2005, nel quale Giuliano Pirelli ha presentato una relazione sul Progetto VOICE e Carlo Eugeni ha dimostrato i risultati delle sue ricerche per la sperimentazione di una nuova figura professionale, il re-speaker. A tal fine egli ha effettuato l'interpretazione simultanea in italiano di un discorso inglese producendo sottotitoli in tempo reale, grazie all'utilizzo del programma VoiceMeeting8, ultimo sviluppo del prototipo realizzato a suo tempo per il Progetto VOICE.
Il discorso che Carlo Eugeni ha sottotitolato era quello di Marcel Bobeldijlk, olandese, audioleso, presidente dell'EHOHP (European Federation of Hard of Hearing), che ha illustrato ai partecipanti la situazione della sottotitolazione televisiva in Europa e le percentuali delle trasmissioni sottotitolate da varie emittenti pubbliche e private. Il presidente dell'EHOH ha concluso con la richiesta d'incrementare tali programmi e di definire una legislazione europea in tal senso. Iniziative incoraggianti già esistono, tenendo conto che le emittenti di alcuni paesi, come in particolare la Gran Bretagna, la Francia e l'Olanda, seguono l'obiettivo di sottotitolare il 100% dei programmi televisivi nel prossimo quadriennio 2006-2010. E' noto come la Gran Bretagna ha una lunga tradizione politica liberale e democratica, che rispetta i diritti e le pari dignità degli individui e dimostra di sapersi adeguare alle necessità degli audiolesi. Il presidente ha insistito sull'importanza della qualità dei sottotitoli, evitando di ricorrere a produzioni troppo veloci e approssimative. E' altresì importante superare l'aspetto economico e commerciale e rendersi conto che una completa e corretta applicazione dei sottotitoli consente un'integrazione dei non udenti nella società.
La tavola rotonda dedicata al doppiaggio ed alla sottotitolazione dei film ha evidenziato diversi problemi, quali quelli legati all'esistenza in Italia di associazioni di doppiatori, ma non di sottotitolatori, ed al fatto che per primi devono intervenire gli interpreti e gli adattatori del testo, che successivamente passano i loro risultati ai doppiatori ed eventualmente ai sottotitolatori. Altro problema importante è rappresentato dai diritti d'autore dei DVD e dei loro sottotitoli: poiché questi sono destinati esclusivamente all'uso domestico, i cinema possono proiettare solo i pochi film forniti con la sottotitolazione per la proiezione in pubblico.

2. DIFFICOLTA' DEGLI AUDIOLESI ALL'UNIVERSITA'

Molte università tengono conto della presenza di studenti con disabilità e cercano di venire incontro alle diverse necessità in vari modi, con strutture più o meno complesse.

2.1. Iniziative del MultiDams di Torino

Dall'ottobre 2002 ho iniziato a frequentare il primo anno del corso di Multimedialità e Cinema (MultiDams) presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Torino. Ho scelto questo corso perchè ero interessato allo studio del cinema d'animazione e delle nuove tecnologie, come gli effetti speciali e la grafica a 3D, in vista di lavorare nel settore multimediale e cinematografico o dei Siti Web.
La mia esperienza all'interno all'università è molto influenzata dal tipo di educazione che i miei genitori mi hanno impartito, con fiducia e con l'aiuto delle logopediste, cioè un'educazione oralista, basata sull'apprendimento della lingua parlata.
Sono contento di questa scelta perchè essa mi ha aiutato molto a vivere integrato nella società, cioè con la possibilità di comunicare con chiunque, senza difficoltà di comprensione e senza essere diverso dagli udenti.
Ho avuto sempre un'insegnante di sostegno fin dalla scuola elementare. Soprattutto nella scuola elementare e in quella media la sua presenza mi è stata utile, non solo per studiare insieme e sistemare le lezioni nei quaderni in modo più chiaro, ma anche per favorire i miei rapporti interpersonali, l'integrazione scolastica e la socializzazione adeguata, che sono importanti non solo per me, ma per tutti i miei compagni.
All'università ho dovuto affrontare alcune difficoltà per frequentare le lezioni in modo adeguato: i professori di solito spiegavano velocemente e mi sono dovuto abituare a situazioni nuove rispetto a quelle del liceo.

2.2. Tipi di lezioni e supporti tecnici

Nel corso del MultiDams ho potuto seguire due tipi di lezioni: quelle cattedratiche e quelle multimediali, per esempio presentazioni PowerPoint. Alcuni professori, soprattutto quelli che insegnano materie informatiche, hanno adottato questo supporto perchè presentano dei termini tecnici, difficili da capire per tutti gli studenti ed in particolare per me. Anche alcuni docenti che tengono dei corsi specifici (da molti non studiati al liceo) hanno utilizzato questo supporto. Ciò mi ha consentito di capire le spiegazioni e anche di copiare le lezioni sui quaderni, almeno la parte scritta allo schermo, anche se i docenti dicevano qualcosa di più rispetto a queste presentazioni.
Ho frequentato le lezioni con proiezioni PowerPoint del mio docente d'informatica di base, che mi sembrava bravo ad utilizzarle. Poiché il suo corso era in qualche modo propedeutico a quelli di altri professori di materie informatiche e quindi egli aveva una visione d'insieme, ho poi scelto questo professore come Tutor, perchè lui poteva consigliarmi nella scelta delle materie per il piano di studi. In effetti è stato difficile scegliere le materie da frequentare, per carenza di informazioni, per tutti gli studenti ed in particolare per me.
Per aiutarmi nel prendere gli appunti, l'Ufficio Disabili ha messo a mia disposizione degli studenti "150 ore" che avevano frequentato il Dams: la scelta era ottima, poichè avevano una formazione universitaria dello stesso settore, quindi mi sembravano adeguati per le loro conoscenze delle materie umanistiche (anche se purtroppo alcuni di loro conoscevano meno quelle informatiche, che sono numerose nel MultiDams). Tutti hanno dimostrato disponibilità a fare un'esperienza utile con me, anche se non conoscevano bene i miei problemi di sordità.
Una volta ho detto al mio Tutor che, per consentire una completa comprensione di queste lezioni, i docenti potrebbero utilizzare il software di riconoscimento vocale per sottotitolare le presentazioni, le lezioni cattedratiche o le immagini delle opere d'arte proiettate in formato multimediale. Ciò sarebbe utile per me e potrebbe essere esteso anche ad altri studenti audiolesi, del nostro e di altri corsi di laurea. Per questo motivo mio padre ha presentato il Progetto VOICE ed alcuni docenti hanno dichiarato il loro interesse a sperimentare questo software ed hanno effettuato delle prove. Probabilmente esse saranno riprese all'inizio del nuovo anno accademico, insieme all'esame di alcune offerte presentate da ditte di sottotitolazione tramite sistemi di stenotipia.

2.3. La lettura labiale

Di solito, quando seguo una lezione di tipo cattedratico, mi siedo in prima fila a fianco dello studente che prende gli appunti e mi sforzo di leggere le labbra del docente, ascoltare e comprendere le sue spiegazioni. Quando guardo i filmati proiettati in aula, cerco di capire anche la musica e i dialoghi: in ciò incontro molte difficoltà, anche se capisco qualcosa grazie all'impianto cocleare. Gli studenti "150 ore" sono stati disponibili a scrivere i punti principali dei filmati, il che è un aiuto concreto importante, visto che la mia intuizione non può evitarmi di confondermi, immaginando cose troppo diverse dalla reale trama dei filmati.
Il motivo che mi ha spinto a richiedere un supporto adeguato dallo studente "150 ore" è che è molto faticoso seguire più lezioni nella stessa giornata, dovendo fissare lo sguardo sulle labbra dei docenti. Ciò inoltre mi impedisce di prendere gli appunti contemporaneamente.
Visto che porto l'impianto cocleare, che migliora la mia percezione dei rumori e delle voci, quando ascolto le spiegazioni cerco di concentrarmi nell'ascolto senza distrarmi troppo, riuscendo a capire qualcosa in più rispetto a uno studente audioleso che porta la protesi acustica tradizionale. Però, anche se porto quest'apparecchio, non posso capire una spiegazione in modo completo come un udente, né posso capire quello che i miei compagni dicono dietro di me, anzi le loro voci mi disturbano, perchè la mia percezione uditiva avviene ovviamente meglio in un ambiente silenzioso che in uno rumoroso.
Se seguo la lettura delle labbra del professore e contemporaneamente ascolto la sua voce (o quella di uno studente che mi spiega alcuni punti più difficili), posso capire abbastanza bene i discorsi del docente (o dello studente che mi aiuta), con qualche difficoltà in più, ma a condizione di potermi concentrare. Viceversa, se non riesco a concentrarmi bene nell'ascolto a causa dell'ambiente rumoroso, o comunque dopo un certo tempo di concentrazione, perdo il filo del discorso del professore: per questo motivo, se posso leggere contemporaneamente gli appunti che lo studente prende per me, fatico meno a seguire.

2.4. Gli esami

Nei primi esami orali, uno studente "150 ore" ha ripetuto qualche parola o una frase che non ho pronunciato bene al professore, che non mi capiva molto bene, così come ha ripetuto a me qualche domanda del professore, visto che anch'io dovevo sforzarmi per capirlo. Successivamente ho fatto l'esame orale di informatica di base e c'era il mio Tutor che era più abituato a parlare con me: ha previsto un po' più di tempo per il mio esame e mi ha dato delle domande scritte, chiedendomi di rispondere per iscritto per verificare la mia capacità di usare un linguaggio tecnico per spiegare un concetto.
Il fatto principale che mi ha consentito di prepararmi all'esame nei modi migliori, ed in particolare per l'esame scritto di programmazione, è che il Tutor è stato disponibile e mi ha aiutato nella mia preparazione durante numerosi incontri nel suo orario di ricevimento. Alla fine del primo anno avevo sostenuto tutti gli esami ottenendo dei buoni esiti, che hanno premiato il mio costante impegno e confermato la mia volontà di proseguire gli studi.
Gli studenti "150 ore" mi hanno aiutato, in parte, a preparare alcuni esami delle materie umanistiche, che conoscevano meglio per la formazione nel Dams. Inoltre alcuni di loro sono venuti con me per la consultazione dei libri alle biblioteche per l'elaborazione della tesina di storia contemporanea. Anche in quest'ultima mi hanno dato alcuni consigli per organizzare il testo e mi hanno aiutato a completare nel modo migliore la tesina.
In conclusione, gli studenti "150 ore" hanno contribuito in modo incisivo e soddisfacente a farmi superare gli esami, grazie alla grande disponibilità, al loro impegno costante, a molta attenzione e concentrazione a prendere gli appunti durante le lezioni e alla volontà di discutere con alcuni miei docenti sui miei problemi di udito e sulle lezioni.

2.5. Il lavoro in gruppo

Un problema che avrei desiderato poter risolvere in modo migliore è quello dei rapporti con i compagni. Ho partecipato a un lavoro di gruppo con alcuni di loro per preparare una relazione di letteratura e sono soddisfatto di aver avuto l'occasione di conoscerli e ricevere qualche consiglio per le ricerche dei libri.
Poter discutere con altri è molto importante per approfondire lo studio ed anche per essere informati di tante cose che purtroppo non riesco a sapere in altro modo: commenti sui metodi di insegnamento e di interrogazione dei professori, parti più importanti degli esami, ecc.
Pertanto ho cercato di collaborare con gli altri studenti del MultiDams, ma spesso non siamo riusciti a metterci d'accordo per studiare insieme per preparare gli esami o le esercitazioni, per tanti motivi pratici di distanza e di orari, ma anche perchè la maggior parte dei programmi dei corsi non prevedono dei lavori di gruppo. Per risolvere questo problema, i professori potrebbero proporre delle esercitazioni da fare a casa con altri compagni.
Gli studenti "150 ore" hanno cercato, quando possibile, di contattare alcuni studenti più bravi e disponibili per studiare con me in collegio o a casa e anche per chiedere maggiori informazioni per gli esami, ma ciò è stato possibile solo di rado.

2.6. Programmi futuri

In varie occasioni ho presentato delle relazioni sulle attività qui descritte e su altre legate al Progetto VOICE a diverse conferenze europee (Ispra, Berlino, Torino, Forlì, ecc.) e nella trasmissione televisiva Racconti di vita di RAI-3. Lo spazio per discutere in pubblico e diffondere l'informazione è ampio e l'interesse di molti è maggiore di quanto si potrebbe pensare. Talvolta si riscontra anche una buona disponibilità da parte di autorità con potere decisionale.
Da molto tempo le associazioni italiane dei non udenti hanno insistito sull'accessibilità delle sale cinematografiche, ma con scarsi risultati. L'ALFA potrebbe collaborare con l'iniziativa Cinema senza barriere della Provincia di Milano per incrementare le sale cinematografiche attrezzate per i non udenti e diffondere informazioni tramite i quotidiani, il Televideo ed i Siti Web.
L'ing. Rosario Marretta del Lions Club di Gallarate si è fatto promotore di diverse attività a favore degli audiolesi, in collaborazione con l'ALFA ed il Progetto VOICE, e si propone di sostenere delle iniziative per diffondere la sottotitolazione cinematografica e teatrale.
L'Università di Forlì ha esteso la collaborazione con il Progetto VOICE definendo un nuovo progetto comune: SALES (Sottotitolazione Simultanea per l'Apprendimento Linguistico, l'Emancipazione e la Sicurezza dei Sordi), che prevede l'organizzazione di una conferenza nel novembre 2006 a Forlì, preceduta dalla sperimentazione della sottotitolazione in diretta del telegiornale della televisione di San Marino (RTV).
E' anche da tenere presente l'interesse dimostrato da alcuni gruppi politici alle problematiche dei sordi (per esempio La Rosa nel Pugno a Bergamo) e la preparazione di diversi progetti di leggi inerenti alle esigenze dei cittadini sordi. Ho contattato un responsabile di questo gruppo, l'onorevole Stefano Bottini, per aggiungere la mia proposta sull'accessibilità delle sale cinematografiche ai sordi tra le proposte sull'abbattimento delle barriere comunicative nella televisione e dell'accesso pieno alla televisione tramite la sottotitolazione avviata dalla RAI.
Non si può chiudere questo articolo senza citare una nuova importante potenzialità offerta dalla sempre maggiore interazione fra televisione e computer. La trasmissione televisiva, che finora giungeva ad un televisore via antenna o via satellite o via cavo, ora può giungere ad un computer via Internet. I due dibattiti televisivi Berlusconi-Prodi sono stati trasmessi dalla RAI in diretta, via antenna, privi di sottotitoli e ritrasmessi dal Centro di ascolto in differita, via Internet, con sottotitoli ed interpretazione in LIS. Questo tema è stato discusso nel Consiglio Direttivo dell'ALFA e sarà ripreso prossimamente in queste pagine.

Giacomo Pirelli
giac_pirelli@hotmail.com


Mappa
Accessibilità
Copyright
Contatti
inizio pagina