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I SORDI E LA TELEVISIONE
I BISOGNI DEGLI UTENTI
PER I SOTTOTITOLI TELEVISIVI

RELAZIONE FINALE DELLE ATTIVITA' SVOLTE
PER IL PROGETTO VOICE

Redazione a cura del CECOEV
(Centro Comunicare è Vivere)

Riassunto

Vengono illustrate le iniziative ed i risultati di una collaborazione, durata 4 anni, che il Centro Comunicare è vivere (CECOEV) ha dato al Progetto Voice, con l'obietivo di dare un contributo perchè la televisione sia alla portata anche delle persone sorde.
Le iniziative vanno dagli incontri con i tecnici per l'evoluzione del sistema di riconoscimento vocale alle riunioni con le persone sorde per valutare la validità del sistema, dai contati con le televisioni italiane ed europee fino alla presentazione del Progetto Voice nei diversi eventi che hanno visto la partecipazione del CECOEV.
Il CECOEV ritiene il Voice uno strumento utile non tanto a generare una notevole quantità di sottotitoli in maniera sufficientemente precisa ed economica, quanto ad attenuare la discriminazione da sempre rappresentata dalla televisione per i non udenti, consentendo loro autonomia e pari opportunità.
Il rapporto si conclude con l'invito alla CE ad intervenire con un'apposita legislazione che preveda per le televisioni europee l'obbligo di rendere accessibili ai non udenti tutti i programmi televisivi.

= = = = =

I quattro anni di collaborazione del CECOEV al Progetto Voice di riconoscimento vocale hanno ribadito la consapevolezza sulle potenzialità, veramente rimarchevoli, che le moderne tecnoplogie possono offrire in aiuto ai disabili.
E in un'epoca caratterizzata da un rapidissimo sviluppo ed affinamento dei mezzi di comunicazione di massa, da sempre rivolti e fruibili in funzione delle persone udenti, si è visto come anche dei semplici accorgimenti più o meno tecnici possano apportare dei sensibili benefici persino alle persone con problemi uditivi.

Di esempi ne esistono tanti, basti pensare al telefonino cellulare, strumento apparentemente di retaggio esclusivo delle persone con udito normale che, invece, con i messaggi scritti in SMS assicura un ponte comunicativo anche con le persone sorde, permettendo in tal modo una condizione assolutamente paritaria.
Da questo esempio moderno è intuitivo come i sordi abbiano la necessità di sopperire al deficit uditivo mediante il ricorso agli ausili visivi, che, non ci stancheremo mai di ripetere, sono per essi vitali.
Termini come "lettura labiale", "segnalazioni luminose", "interpreti in lingua dei segni", "sottotitoli", e così via, sono pressochè sconosciuti agli udenti, ma invece familiari e soprattutto vitali per le persone sorde che li usano normalmente nella vita quotidiana e che consentono di venire incontro alle loro giuste esigenze di autonomia.

D'altra parte, la sordità è un fenomeno sociale di dimensioni non indifferenti: basti pensare che, in Italia, sono stimate in oltre cinque milioni le persone con problemi uditivi di vario livello ed è facile valutare in decine di milioni le persone con questi problemi nella sola Europa comunitaria.
Una realtà inconfutabile, di fronte alla quale la società continua purtroppo a frapporre alle persone sorde infiniti ostacoli al loro naturale desiderio di essere trattati alla pari. Vivere nella società, per un sordo, infatti significa confrontarsi quotidianamente con la comunicazione orale, circostanza nella quale i sordi sono in condizioni di grave difficoltà.

A questo si aggiungano le infinite barriere rappresentate dai molti strumenti di comunicazione che vengono invece utilizzati in modo del tutto naturale da chi non ha problemi di udito.
Come la televisione, strumento di comunicazione di massa per eccellenza, che ancora oggi costituisce una forte barriera della comunicazione, pur esistendo da anni un servizio di sottotitolazione, che tuttavia è attualmente molto lontano dal soddisfare le legittime aspettative delle persone sorde, in quanto attualmente copre solo il 20% dell'intera programmazione televisiva.

Per tali motivi, in considerazione delle difficoltà che i sordi incontrano quotidianamente nella vita sociale, il CECOEV aveva da sempre ravvisato nel Progetto Voice di riconoscimento vocale un'eccellente opportunità per risolvere in modo decisivo il problema della televisione, uno strumento considerato una forte barriera della comunicazione e superabile con la sottotitolazione, campo nel quale il CECOEV è da anni impegnato in una difficile battaglia.

Ci siamo sempre espressi in modo piuttosto chiaro sull'importanza che i sottotitoli televisivi rappresentano per i sordi.
Nelle nostre pagine del sito del Voice (--> http://voice.jrc.it/cecoev) è da tempo pubblicata una relazione molto dettagliata sulla sottotitolazione, frutto di una ricerca approfondita, durata oltre un anno, che il CECOEV ha effettuato sui sottotitoli dei programmi televisivi della RAI TV e della Mediaset e sui bisogni dei sordi per superare il problema della televisione.
La ricerca spazia dalle aspettative che le persone sorde hanno verso la televisione, specie quella pubblica, all'importanza sociale dei sottotitoli quale strumento per superare l'handicap della sordità, dallo studio sulla valutazione della qualità e quantità dei sottotitoli alle richieste e proposte per rendere la televisione uno strumento alla portata anche di chi non può sentire.

La conclusione della ricerca, fin troppo ovvia e scontata per chi non è in grado di seguire i programmi televisivi, cioè la sottotitolazione di tutti i programmi, non lo è per chi è preposto alla gestione della televisione e della cosa pubblica in generale.
Non diciamo per cattiva volontà (lo vorremmo escludere!), ma anche e soprattutto per l'ignoranza davvero significativa che la società mostra verso il problema della sordità, che pure coinvolge, come già detto, un numero straordinariamente elevato di cittadini.
Sorprende che un handicap così diffuso non venga preso nella sua giusta dimensione, perchè i sottotitoli sono da noi considerati indispensabili non tanto come supporto che ci permette di seguire i programmi, ma anche e soprattutto come mezzo vitale di partecipazione, che ci rende soggetti pienamente attivi, accomunando sordi ed udenti in condizioni paritarie.
Del resto è ben noto come l'avvento della sottotitolazione televisiva in Italia, avvenuta nel 1985, abbia prodotto degli effetti estremamente positivi nei non udenti, in quanto per la prima volta, da soggetti passivi quali erano prima della sottotitolazione, sono stati messi nelle condizioni di partecipare attivamente ai programmi televisivi.
Ed è importante sottolineare che, da allora, i sordi si sono talmente abituati ai sottotitoli da non poterne più fare a meno. Infatti, ancora oggi seguono pressochè esclusivamente i programmi previsti in sottotitolazione, evitando quelli non sottotitolati e quelli di altre televisioni che non dispongono dell'apposito servizio.
E' quindi evidente come la sottotitolazione possa considerarsi una funzione di altissima valenza sociale in quanto consente alle persone sorde autonomia, dignità e pari opportunità, rendendole soggetti liberi e consapevoli delle proprie possibilità e capacità.

Tuttavia, al momento attuale la televisione è ben lungi dal soddisfare le aspettative dei non udenti che giustamente vogliono scegliere in autonomia i programmi che preferiscono, affrancandosi dalle scelte obbligate dei programmi operati dal servizio sottotitolazione.
E a distanza di due anni dalla nostra collaborazione nell'ambito del Progetto Voice, di fronte alle perduranti situazioni di disagio nelle quali versano i non udenti di fronte alla televisione, siamo sempre più convinti della validità di questo sistema perchè lo riteniamo attualmente l'unico in grado di garantire la generazione di una grande quantità di sottotitoli in modo rapido ed economico, permettendo una notevole semplificazione delle procedure della sottotitolazione televisiva.
Per di più, rispetto agli strumenti attualmente utilizzati per la sottotitolazione dei programmi, il Riconoscimento vocale ha anche il vantaggio di essere notevolmente più pratico e duttile, e quindi contribuirebbe a risolvere in modo decisivo il problema della televisione per la popolazione con problemi di udito.
Del resto il CECOEV, una delle associazioni partner del Progetto Voice, si è sempre attivato per lo sviluppo dei primi prototipi sperimentali, diffondendone l'informazione non solamente presso i suoi soci ma anche presso altre associazioni di categoria, fino alla presentazione del progetto nei diversi eventi che hanno visto la nostra partecipazione.
In particolare, negli anni 1998, 1999 e 2000, il CECOEV si è fatto promotore di diverse iniziative sfociate in riunioni ed incontri volti ad illustrare ai non udenti le potenzialità del sistema di riconoscimento vocale e l'utilità del Progetto Voice.
Facciamo presente che agli incontri hanno partecipato molte persone sorde, che rappresentavano gruppi ed associazioni di categoria, per cui in realtà il CECOEV ha rappresentato un numero più elevato di sordi di quanti ne vengono quantificati nei prospetti di seguito descritti.

Anno 1998

    12 FEBBRAIO - Si è svolto a Milano un primo incontro conoscitivo di carattere ufficiale organizzato dal CECOEV, al fine di presentare - tramite illustrazioni diffuse attraverso lavagna luminosa - il prototipo per la generazione automatica di sottotitoli, sviluppato nell'ambito del Progetto Voice.
    Si sono presentati una trentina di non udenti, che si sono espressi in termini molto lusinghieri verso un sistema di produzione di sottotitoli veloce, del quale hanno apprezzato l'utilità in campo televisivo, settore nel quale i sordi sono molto sensibili.
    La riunione si conclude con l'invito da parte dei partecipanti a riorganizzare un altro incontro in cui venga effettuata una dimostrazione pratica del sistema.

    20 APRILE - Il CECOEV ha organizzato a Milano un incontro programmato per la dimostrazione pratica del sistema di riconoscimento vocale del Progetto Voice.
    Si sono presentati oltre trenta persone sorde, cui si sono aggiunte delle persone udenti spinte dalla curiosità di conoscere il funzionamento della sottotitolazione dal vivo.
    Alla dimostrazione si è presentato l'ing. Giuliano Pirelli, coordinatore del Progetto Voice, che ha effettuato una dimostrazione pratica del funzionamento della prima versione del prototipo sperimentale del riconoscimento vocale.
    La dimostrazione del funzionamento del prototipo ha avuto un vivo successo di partecipazione da parte del pubblico presente, anche in considerazione della grande utilità pratica che tale sistema può offrire nella sottotitolazione dei programmi televisivi.
    La dimostrazione ha tuttavia dimostrato evidenti limiti, legati alla lentezza nella generazione di sottotitoli e, soprattutto, ad una certa imprecisione da parte del sistema nel riconoscere le parole pronunciate dall'operatore.
    Trattandosi ancora di una versione sperimentale, l'ing. Pirelli ricorda che si è ancora nella fase iniziale della sperimentazione e che verranno studiate delle soluzioni atte a perfezionare il prototipo, anche sulla base delle indicazioni e dei suggerimenti proposti nel corso dell'incontro.

    9 MAGGIO - In occasione dell'anniversario della Dichiarazione Schuman, il CECOEV ha partecipato, con una nutrita rappresentanza di persone sorde, sia ad una dimostrazione pratica del riconoscimento vocale sia ad un cordiale incontro con il direttore generale del C.C.R., dr. Allgeier, e il direttore dell'I.S.I.S., dr. Wilkinson.
    Nel corso dell'incontro, sono state poste le basi per un consolidamento della collaborazione fra le Associazioni ed il C.C.R.

    AGOSTO/SETTEMBRE - In occasione della Conferenza internazionale Computer helping people with special needs, che si è svolta nei giorni 30 agosto -5 settembre a Vienna e a Budapest, il CECOEV ha approntato una relazione sui bisogni delle persone sorde dal titolo The communication needs of the deaf, nella quale, tra l'altro, viene evidenziato il ruolo del Progetto Voice quale strumento che consente un deciso avvicinamento alle pari opportunità in campo televisivo.

    2 DICEMBRE - Si è svolto a Milano, organizzato dal CECOEV, un incontro per valutare i progressi tecnici del prototipo sperimentale.
    Si sono presentate oltre trenta persone sorde oltre a numerose persone udenti.
    Si è effettuata una dimostrazione del prototipo, con una maggiore velocità del parlato, al fine di mettere alla prova i reali progressi del prototipo.
    Per quanto il sistema abbia ancora commesso degli errori nel riconoscere alcune parole, i risultati ottenuti sono stati molto incoraggianti tenuto conto della velocità decisamente maggiore del parlato rispetto a meno di cinque mesi prima.
    I partecipanti, dopo aver rivolto numerose domande di carattere pratico sulle modalità di funzionamento del sistema, hanno poi fornito alcuni suggerimenti operativi utili per lo sviluppo tecnico.
    Si sono inoltre approfonditi due caratteri qualitativi dei sottotitoli: il colore ed il carattere.
    In particolare, anche sulla scorta dei suggerimenti che il CECOEV ha raccolto nel corso dei suoi sondaggi presso molti non udenti, si è rilevato che non vi è ancora uniformità di vedute nella preferenza del colore dei sottotitoli e del tipo di carattere.
    Vi è tuttavia una larga preferenza verso il colore chiaro (giallo e bianco) dei sottotitoli, preferibilmente riportati su fondino scuro, mentre vi è al momento una lieve preferenza per il carattere maiuscolo dei sottotitoli piuttosto che per quello minuscolo.
    Un altro suggerimento utile è che la telecamera dovrebbe inquadrare il volto piuttosto che le labbra di chi sta parlando, evitando al sordo un inutile sforzo nel tentare di "leggere" sulle labbra, mentre invece è aiutato proprio dalla sottotitolazione generata dal sistema di riconoscimento vocale.
    La riunione si conclude con un incoraggiamento a perseguire sulla strada del miglioramento complessivo del sistema, che già in questa occasione ha dimostrato indubbi progressi.

    26 NOVEMBRE - Nell'ambito della manifestazione Handimatica, che si è svolta a Bologna, il CECOEV ha partecipato come partner del Progetto Voice ad una dimostrazione pratica del riconoscimento vocale presentata dell'ing. Giuliano Pirelli, in presenza di un pubblico numeroso, fra il quale anche un rappresentante di Televideo RAI.

    Anno 1999

    11 FEBBRAIO - Presso il Centro Comune di Ricerca, sito di Ispra, si è svolto un incontro tra le delegazioni delle Associazioni CECOEV, A.L.F.A. (partners del Progetto Voice) ed alcuni esponenti di Televideo RAI.
    Oggetto dell'incontro era di affrontare i molteplici argomenti che stanno alla base dei problemi televisivi dei non udenti, con una dimostrazione del funzionamento del sistema effettuata dall'Ing. Giuliano Pirelli.
    Nella franca discussione che ne è seguita, gli esponenti della Rai hanno apertamente ammesso che i sordi hanno tutte le ragioni di lamentarsi della scarsa attenzione che la televisione pubblica dedica a loro, con un numero di ore sottotitolate decisamente scarse.
    Anche per tali motivi sono venuti ad approfondire i reali bisogni di una categoria molto rappresentata, che pure paga il canone come tutti gli altri.
    Soprattutto, sono interessati a conoscere le tecnologie in supporto della sottotitolazione televisiva.
    La dimostrazione del funzionamento del sistema di riconoscimento vocale ha convinto i rappresentanti della RAI dell'esistenza di uno strumento realmente efficace che permette la sottotitolazione in tempi brevi ed in economia. Soprattutto consente di sottotitolare i programmi in diretta televisiva, campo nel quale la RAI è ancora indietro.
    Per l'occasione il CECOEV ha predisposto un servizio di interpretariato professionale, che ha reso agevole la comunicazione fra tutti gli interlocutori.

    Si riporta in allegato il verbale dettagliato dell'incontro (ALL. N. 1)

8 MAGGIO - Il CECOEV ha partecipato alla Mostra-Convegno, organizzata dall'Associazione A.F.A. di Cantù (Como), nella quale è stata effettuata una dimostrazione pratica del funzionamento del riconoscimento vocale, nel corso della quale il CECOEV ha dato il suo contributo.
Il sistema presentato dall'ing. Pirelli, che per l'occasione era affiancato anche da un'insegnante di una scuola superiore che utilizza il riconoscimento vocale per aiutare uno scolaro sordo durante le lezioni, ha avuto grande successo di partecipazione.

15 GIUGNO - Il CECOEV ha organizzato a Milano un incontro di carattere tecnico per valutare i parametri quali-quantitativi dei sottotitoli generati dal sistema di riconoscimento vocale del Progetto Voice.
In particolare è stato studiato il posizionamento dei sottotitoli generati dal sistema di riconoscimento vocale e riportati sullo schermo.
Dopo un attento esame ed una valutazione approfondita delle diverse modalità di posizionamento dei sottotitoli, il gruppo di non udenti (oltre trenta) che ha partecipato allo studio ha stabilito quanto segue:
> Il posizionamento dei sottotitoli dipende dall'inquadratura del soggetto che sta parlando.
>
Normalmente i sottotitoli devono essere situati in basso, come appaiono quando si digita la pagina 777 di Televideo, ma se su questo stesso lato appaiono sul video delle scritte estemporanee esterne (come il nome del relatore, oppure delle didascalie esplicative delle immagini che vengono riprese, ad esempio) è evidente che i sottotitoli dovranno invece essere riportati in alto fintanto che perdurano le condizioni che hanno reso necessaria questa diversa posizione.
>
Inoltre, si suggerisce che la telecamera debba inquadrare il volto e NON le labbra di chi sta parlando: i sottotitoli hanno proprio la funzione di rendere più agevole il compito del non udente, mentre riprendere le labbra ritenendo di aiutare il sordo ad "allenarsi" alla lettura labiale con l'ausilio dei sottotitoli comporta per lui un grosso quanto inutile sforzo fisico.
>
E' inoltre consigliabile che lo schermo non sia luminoso, offrendo anzi un certo contrasto anche al fine di rendere più agevole la lettura dei sottotitoli.
>
Infine, quando possibile, viene suggerito che le grida, frasi ed esclamazioni fatte con determinati toni vengano evidenziate con appropriata punteggiatura (punto esclamativo, punto interrogativo, ecc.)

5/6 NOVEMBRE - Si è svolto a Bologna il workshop - seminario "Le nuove tecnologie digitali per il superamento dell'handicap. Le esperienze e le prospettive dei broadcasters europei", organizzato dalla RAI.
La manifestazione era molto attesa in quanto costituiva un'importante occasione per fare il punto sulla situazione sia delle tecnologie a supporto dell'handicap e in particolare degli utenti sordi nel campo televisivo, sia della sottotitolazione delle televisioni europee.
Nel primo giorno sono state presentate le tecnologie informatiche a supporto dell'handicap. Fra queste il Riconoscimento vocale del Centro Comune di Ricerche della Commissione Europea, che è stato presentato al pubblico dall'ing. Pirelli, coordinatore del Progetto Voce, e successivamente illustrato con brillanti risultati con una dettagliata dimostrazione.
Risultati brillanti perchè la strumentazione si è rivelata particolarmente precisa e affidabile, con pochi errori, dimostrando di avere raggiunto una buona messa a punto, ed è stata pure dimostrata la sua possibile applicazione pratica alla televisione, con la generazione automatica di sottotitoli.
Un'altra efficace applicazione, che è stata illustrata con una serie di brevi filmati, è possibile presso gli uffici pubblici, dove le parole degli operatori vengono tradotte su apposito schermo in parole scritte attraverso il software del riconoscimento vocale, dando in tal modo un notevole contributo alla semplificazione dei rapporti in contesti notoriamente difficili per le persone sorde.
Ci sono state poi, da parte di altre ditte, delle presentazioni di altri strumenti informatici, fondati anch'essi sul riconoscimento vocale, con funzioni un po' diverse e finalizzate a rendere più agevole per la persona sorda la comunicazione con l'esterno. E tutte queste strumentazioni si sono rivelate molto utili, anche se il prototipo del Progetto Voice si è dimostrato più pronto all'utilizzo in campo televisivo, pur rendendosi ancora necessaria una maggiore rapidità e precisione operativa.
Il giorno 6 novembre si sono presentati esponenti delle televisioni di quattro Paesi europei Regno Unito, Svezia, Danimarca e Svizzera Italiana, che hanno relazionato sulla situazione e sulle procedure usate per il servizio per i sordi.
Ha iniziato la "mitica" BBC inglese con una serie di filmati molto interessanti che illustravano il servizio televisivo.
- Nel territorio del Regno Unito i sottotitoli vengono utilizzati da tutti gli utenti. I sottotitoli, infatti, sono allestiti per tutti gli spettatori, non solo per le persone sorde, in quanto la lingua inglese viene considerata come la lingua ufficiale per tutto il territorio della Gran Bretagna.
Gli inglesi si sono tuttavia resi conto che i sottotitoli sono indispensabili ai sordi e per tale motivo hanno moltiplicato l'impegno per una maggiore diffusione dei sottotitoli.
Attualmente la sottotitolazione copre il 56% della programmazione televisiva.
Per la sottotitolazione vengono utilizzate tecnologie diverse a seconda dei tipi di programma (tecnologia DVB, sistema di riconoscimento vocale, stenotipia per la sottotitolazione dei programmi in diretta), mentre per i non vedenti viene utilizazto il sistema Teleaudio.
La Lingua dei segni è considerata dagli inglesi la vera forma di comunicazione dei sordi, ed infatti sono numerosi i programmi con l'intervento dell'interprete in lingua dei segni.
Al Televideo lavorano 60 tecnici, e questa cifra la dice lunga del lodevole impegno con la quale la televisione britannica si dedica agli utenti sordi.
Pure le altre televisioni europee si impegnano molto per la sottotitolazione dei programmi, infatti:
- la televisione svedese attualmente sottotitola il 50% dei programmi;
- la televisione danese aveva iniziato già negli anni settanta la sottotitolazione per i sordi;
- mentre la televisione della Svizzera Italiana, geograficamente piccola, si sta impegnando molto per i sordi, offrendo anche un Tg sottotitolato in diretta.

    Le televisioni europee intervenute nel corso della manifestazione, al contrario della RAI, si sono pure pubblicamente poste obiettivi precisi in favore delle persone sorde.
    La TV britannica raggiungerà le 257 ore di sottotitoli entro l'aprile del 2000, per arrivare al 100% della sottotitolazione entro il 2008.
    La TV svedese ora inizia a sperimentare il riconoscimento vocale per la generazione di sottotitoli, facendo presagire un sensibile aumento della sottotitolazione a breve termine.
    La TV danese si è già posta l'obiettivo di sottotitolare tutti i programmi.

    In conclusione, la manifestazione di Bologna ha dimostrato come le moderne tecnologie possano efficacemente venire in aiuto delle persone sorde, ed prototipo del riconoscimento vocale del Progetto Voice per la generazione automatica dei sottotitoli, messo a punto dal C.C.R., ne è una lampante dimostrazione.

    In allegato si riporta il verbale più dettagliato delle due giornate di lavoro di Bologna (ALL. N. 2).

    Anno 2000.

    26 GENNAIO - Si è svolto al C.C.R. di Ispra un incontro nell'ambito delle attività sul Progetto Voice di riconoscimento vocale.
    L'incontro, al quale ha partecipato una delegazione del CECOEV, è stato organizzato dall'ISIS di Ispra per presentare i sistemi di videoconferenza su linea ISDN. Il tema dell'incontro, cui hanno partecipato anche alcuni esperti di tecnologia, è stata la sperimentazione dal vivo di un sistema di videoconferenza per consentire ai sordi la lettura sia labiale che quella della lingua dei segni.
    Le prove sono state effettuate con la collaborazione di uno studio di Torino, dal quale una persona udente simulava i segni della lingua dei segni per consentire di verificare se il sistema si poteva considerare valido ed efficace per i sordi.
    Le immagini da Torino arrivavano attraverso lo schermo del computer e la prova consisteva nel verificare se esse consentivano alle persone sorde di comprendere i dialoghi (la trasmissione, normalmente a colori, è stata anche effettuata in bianco e nero per diminuire la quantità d'informazione trasmessa, senza peraltro differenze sostanziali, che potrebbero forse essere raggiunte con settaggi più appropriati). Anche prodotti analoghi di altre ditte sono in uso in via sperimentale da parte delle persone sorde.
    Si tratta di soluzioni indubbiamente utili ma ancora da perfezionare. La delegazione del CECOEV ha dato il suo contributo esprimendo il suo parere sulla validità di questo sistema studiato anche per i sordi.
    Al termine della discussione l'ing. Pirelli ha prospettato la possibilità di effettuare la sottotitolazione del parlato proveniente dalla segreteria telefonica, sfruttando le modalità del riconoscimento vocale ed utilizzando sia il computer che Internet.
    Alla conferenza naturalmente era presente un'interprete per sordi ed il servizio è stato appositamente predisposto dal CECOEV.

    14 MARZO - Il CECOEV ha organizzato a Milano il periodico incontro nel quadro della collaborazione al Progetto Voice. Oggetto dell'incontro, al quale ha partecipato una folta rappresentanza di persone sorde (oltre quaranta), è stato quello di fare il punto sull'attuale situazione della sottotitolazione televisiva e su quella delle tecnologie a supporto della stessa.
    Dopo una lunga discussione nel corso della quale i partecipanti hanno convenuto che la situazione attuale della sottotitolazione televisiva è molto deludente e ben lungi dal soddisfare le legittime richieste dei cittadini sordi, che pure pagano interamente il canone televisivo.
    In Italia la televisione pubblica ha fatto un grosso passo indietro rispetto a parecchie televisioni europee (come la Gran Bretagna, l'Olanda, la Svezia, la Danimarca, eccetera) che in questi ultimi anni hanno notevolmente sviluppato la sottotitolazione per i sordi, facendo anche uso del riconoscimento vocale.
    Soprattutto, da parte di alcuni Paesi europei sono stati fatti dei precisi obiettivi per la sottotitolazione, come la Gran Bretagna, che ha pubblicamente dichiarato di voler raggiungere la sottotitolazione del 100% dei programmi entro il 2008.
    Siamo sempre più convinti che i tempi siano maturi perchè anche le nostre televisioni possano utilizzare il sistema del riconoscimento vocale per la generazione automatica di sottotitoli, in particolare quello messo a punto dal CCR di Ispra, studiato per l'uso televisivo e che negli ultimi tempi ha dato prova di incoraggianti progressi.
    Per concludere, il difficile rapporto che esiste tra la televisione e le persone sorde potrà essere superato con gli strumenti che la tecnologia moderna offre, e il Progetto VOICE di riconoscimento vocale ne ha tutte le carte.

    25 MAGGIO - Nell'imminenza della scadenza del contratto di collaborazione con il C.C.R. della Commissione Europea per la sperimentazione dei sistemi di riconoscimento vocale, il CECOEV ha convocato a Milano un incontro per valutare complessivamente i risultati ottenuti nel quadro della nostra collaborazione al Progetto Voice.
    Dopo aver ripercorso tutte le tappe che hanno portato allo sviluppo ed affinamento del sistema del riconoscimento vocale, e dopo aver valutato l'attuale situazione della sottotitolazione televisiva delle nostre televisioni, si è unanimemente pervenuto alle seguenti conclusioni:

  • Il Progetto Voice si è dimostrato un sistema particolarmente utile, in quanto strumento di grande aiuto nella generazione veloce di sottotitoli, che oggi ha raggiunto una buona messa a punto dopo le diverse prove, i progressi e le varie modifiche ai programmi richiesti in funzione delle necessità dei sordi.
  • In questi anni, inoltre, non vi sono state altre proposte altrettanto utili offerte dal mercato, nè i fornitori di servizi hanno dimostrato interesse a proporre strumenti e sistemi utili a favorire la comunicazione delle persone sorde.
  • Essendo le persone sorde molto sensibili ed interessate all'uso dei programmi della televisione, che ancora oggi costituisce una vergognosa barriera della comunicazione, si è sempre più avvertita la necessità di studiare i rimedi per superarla, tanto più che le televisioni non hanno mai dimostrato un grande impegno verso il servizio di sottotitolazione.
  • Il Progetto Voice risponde alle istanze dei sordi, dimostrando inoltre di essere un'eccellente opportunità per favorire e valorizzare il desiderio di autonomia delle persone sorde, circostanza utile non solo per l'uso televisivo.
  • I partecipanti hanno promosso il Progetto Voice e invitano le istituzioni italiane ed europee ad estendere le attività del progetto e di tutte le tecnologie che si dimostrino utili a far rispettare il principio fondamentale di offrire alle persone sorde le pari opportunità

    14 GIUGNO - Si è svolta al C.C.R. di Ispra una riunione per completare la redazione di un documento sui bisogni degli utenti sordi dei servizi televisivi nel campo della sottotitolazione.
    Alla riunione erano presenti, oltre ad una delegazione del CECOEV con un'interprete in lingua dei segni, un regista (John Paulet) della televisione belga RTBF che ha presentato il programma televisivo per i sordi Tu vois ce que je veux dire, la segretaria generale (Veronique Gernay) dell'APEDAF (Association des Parents des Enfants Déficients Auditifs Francophone, Bruxelles), Angelo Paglino, che ha illustrato il prototipo TimeCode, la professoressa Matilde Ventura, che ha illustrato le attività del Progetto Voice-Scuole, oltre all'ing, Pirelli.
    E' stata effettuata una dimostrazione pratica del riconoscimento vocale anche nella lingua francese, che ha dato ottimi risultati, e si sono scambiate le rispettive esperienze dei servizi televisivi, italiani e belgi, per i sordi.
    In particolare, si è visto come il Belgio, pur offrendo un numero di ore sottotitolate inferiore a quello offerto dalla televisione pubblica italiana, sia invece molto più avanti di noi quanto a servizi sia per i sordi che per i familiari degli stessi.
    Il regista della RTBF ha infatti illustrato due videocassette che contenevano una selezione dei programmi, da lui stesso preparati per la televisione belga.
    Una di queste videocassette conteneva una selezione dei programmi di attualità e di informazione generale, di cui i sordi erano i conduttori, mentre l'altra videocassetta illustrava ai familiari di bambini e ragazzi sordi le modalità di comportamento e di comunicazione per un corretto approccio sociale di fronte ai problemi legati all'handicap uditivo.
    E' stata pure effettuato un collegamento in videoconferenza da Milano con la sottotitolazione in tempo reale.
    La riunione si è conclusa con l'esame delle bozze, dei messaggi di posta elettronica e del Forum Voice, con successiva redazione di un documento che illustra i bisogni dei sordi nel campo della sottotitolazione televisiva, con un confronto delle attività in corso nei diversi paesi europei.
    N.B. - Ove occorreva, in particolare in quelle circostanze nelle quali erano presenti delle persone udenti, il CECOEV si è fatto carico di istituire un servizio di interpretariato professionale al fine di permettere alle persone sorde di seguire tutte le fasi delle discussioni.
    .

    La collaborazione del CECOEV per i parametri quali-quantitativi della sottotitolazione televisiva per i sordi.

    Parallelamente alle attività del Progetto Voice, il CECOEV ha iniziato, a partire dal 1997, una collaborazione con la Colby - Telematic systems - agenzia di Cologno Monzese (Milano) specializzata nella sottotitolazione, al fine di stabilirne i parametri qualitativi e quantitativi adeguati ed aggiornati alla realtà del mondo dei sordi.
    I parametri sono stati scelti e fissati sulla base della lunga esperienza che il CECOEV vanta in questo campo specifico, al fine di ottenere una sottotitolazione più ricca sotto il profilo della qualità e la più vicina possibile al linguaggio parlato.
    I programmi sottotitolati con la collaborazione volontaria del CECOEV sono trasmessi sull'emittente privata di Retequattro del gruppo Mediaset e l'Associazione certifica tuttora i programmi sottotitolati attraverso una delegazione che partecipa alle lavorazioni.
    Il 15 marzo 1997 è stato trasmesso su Retequattro il primo film sottotitolato ("Il delitto perfetto") con la collaborazione del CECOEV e crediamo che sia il primo caso del genere.
    La collaborazione per la sottotitolazione dei programmi di Retequattro continua tuttora, a significare che la società sta finalmente rendendosi conto che i sordi sono le persone più qualificate nel suggerire le soluzioni più appropriate per una vera integrazione sociale e le pari opportunità.

    I rapporti con le televisioni italiane.

    Le note sulle televisioni italiane sono alquanto dolenti, soprattutto per quanto fa riferimento alla televisione pubblica (RAI).
    Durante tutto l'anno 1999 il servizio Televideo non ha mai risposto alle nostre missive, cosa che ci riesce incomprensibile in quanto fino al 1998 il Televideo RAI aveva sempre puntualmente replicato alle nostre lettere.
    Al di là di queste poco piacevoli constatazioni, dobbiamo ancora evidenziare lo stato di profondo malessere dei non udenti per quanto riguarda il numero limitato di programmi sottotitolati e la scarsità delle trasmissioni in diretta televisiva.
    I non udenti sono consapevoli degli sforzi compiuti dalla RAI, ma manifestano il profondo scoraggiamento nel vedere deluse le loro aspettative e non rispettato il principio fondamentale di offrire loro pari opportunità.
    Ci chiediamo, poi, perchè la RAI continui a pretendere il pagamento del canone televisivo da parte dei sordi senza poi fornire un servizio che copra l'integralità dei programmi televisivi.

    Nell'allegato n. 2 al presente documento, in occasione del workshop-seminario svoltosi a Bologna nel novembre 1999, si è visto come la RAI abbia dimostrato di non volere accettare le critiche, proposte a fini costruttivi non certo demolitivi, dei non udenti intervenuti alla manifestazione.
    In particolare, non sembrano avere recepito le istanze degli utenti sordi volte ad un maggiore impegno della RAI nella sottotitolazione, invero modesta in quanto copre solamente il 20% scarso dell'intero palinsesto televisivo.
    Per di più la sottotitolazione copre generi di programmi largamente dedicati a film, telefilm e serial TV, mentre scarsissimo spazio è riservato a programmi di cultura e di pubblica utilità, che sembrano riservati solo alle persone udenti.
    Purtroppo la RAI, come il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, non sembra nemmeno tenere in considerazione le molteplici lettere pubblicate sui maggiori quotidiani di informazione che richiedevano una maggiore attenzione verso il servizio per i non udenti (fra le quali tre lettere del CECOEV, pubblicate sul Corriere della sera).

    Per quanto riguarda invece le televisioni private, il CECOEV è da anni impegnato in un difficile confronto con le reti Mediaset, i cui servizi di sottotitolazione coprono una minima parte dei loro programmi.
    Solamente con Retequattro il CECOEV è riuscito ad ottenere una maggiore attenzione da parte dei vari responsabili dell'emittente.
    In particolare, il CECOEV è riuscito far porre l'attenzione di Retequattro a considerare anche altri generi di programmi, oltre ai "soliti" film e telefilm, come "Le grandi interviste" e "La macchina del tempo", un programma strettamente scientifico e di grande seguito presso il pubblico degli udenti, ma finora sempre escluso - fino al nostro ennesimo intervento - ai sordi.
    Tuttavia, la sottotitolazione è ancora a livelli scarsi nonostante le tre Reti televisive propongano nei loro palinsesti dei programmi di grande interesse.
    Tutto ciò nonostante il CECOEV si attivi da sempre perchè le reti private prendano in considerazione l'opportunità di un potenziamento della sottotitolazione, tenendo presente che ne verrebbero beneficiati gli indici di ascolto visto e considerato che sono milioni gli italiani con problemi di udito.
    E questo senza guardare alla valenza sociale della sottotitolazione!

    Tuttavia quest'anno è stato raggiunto un importante traguardo: a seguito dei nostri contatti da tempo avviati, un'altra emittente televisiva a diffusione nazionale, Telemontecarlo (TMC), ha acconsentito alla nostra richiesta di avviare la sottotitolazione dei suoi programmi.
    Il 26 giugno 2000 una delegazione del CECOEV si è recata a Roma negli studi di TMC, dove si è incontrata con un esponente dell'emittente televisiva, che ci ha confermato che, salvo imprevisti e sempre che l'operazione con la Seat nel frattempo andata in porto non pregiudichi i programmi inizialmente annunciatici, dal prossimo mese di settembre verrà avviata la sottotitolazione, iniziando il servizio con uno-due film alla settimana per poi aumentare progressivamente il numero di ore e di programmi nelle modalità che verranno definite in un prossimo incontro.
    Questo risultato è molto importante perchè, al di là del numero per ora modesto di programmi sottotitolati settimanali, l'avvio della sottotitolazione di un'altra emittente a diffusione nazionale giova ad una maggiore competitività fra le televisioni.
    La Rai e la Mediaset, sotto la spinta di una diretta concorrente (terzo Polo Televisivo?) e per non perdere la fetta di una larga parte di utenti, quelli sordi appunto, si sentiranno infatti in un certo senso "obbligate" a potenziare la sottotitolazione dei programmi.
    Ed è questo l'obiettivo principale del CECOEV: stimolare le emittenti televisive ad una maggiore attenzione verso gli utenti sordi, perchè questi possano avere il maggior numero possibile di programmi con i sottotitoli.
    Del resto è nel'interesse delle televisioni offrire dei prodotti che possano dare audience, tenendo presente che in Italia, come noto, esistono almeno cinque milioni di cittadini sordi, tutti potenziali utilizzatori dei sottotitoli televisivi.
    L'avvio della sperimentazione di TMC apre pertanto una nuova frontiera e prospettive più incoraggianti a favore dei non udenti.
    D'altra parte TMC aveva visitato le pagine web del CECOEV nel sito Internet del Progetto Voice, prendendo così conoscenza sia dei problemi dei sordi di fronte alla televisione, sia delle proposte dell'Associazione per superare tali problemi.
    A TMC abbiamo pure proposto di prendere in considerazione il ricorso al riconoscimento vocale per la sottotitolazione dei programmi.

    I contatti con le televisioni europee.

    Il CECOEV, coerentemente con gli impegni previsti dalla collaborazione con il C.C.R., si è più volte attivato, al fine di svolgere la ricerca per conoscere la reale portata della sottotitolazione delle televisioni europee, avviando con esse dei contatti via e-mail ed Internet.
    La ricerca, che si è rivelata problematica all'inizio per la difficoltà di reperire gli indirizzi e-mail dei referenti dei Teletext delle televisioni, ha poi portato ad alcuni risultati.
    In particolare, abbiamo reperito un indirizzo e-mail che si è rivelato importante per le nostra ricerca.

    L'indirizzo in questione è il seguente: ebu@ebu.ch, tramite il quale siamo riusciti a contattare gli uffici che ci interessavano per la nostra ricerca sulla sottotitolazione televisiva delle televisioni europee.
    Abbiamo inviato la nostra e-mail, di cui si riporta il testo in allegato (ALL. N. 3), alle seguenti televisioni europee:

  • Kees.noort@gsd.nos.nl (TV olandese).
  • Mha@rtbf.be (RTBF -Radiotelevisione Belga Francese).
  • Home@orf.at (TV austriaca).
  • Dr@dr.dk (TV danese)
  • Mtv3@mtv3.fi (TV francese)
  • mediatrice@francetv.fr (TV finlandese).
  • Di tutte queste televisioni contattate, solamente una - quella olandese - ci ha fornito le risposte richieste, mentre le altre nonostante i nostri solleciti non ci hanno risposto.
    Di seguito si riporta il testo della televisione olandese in risposta ai nostri quesiti:

    . I received your questions on subtitling for the deaf en hearing-impaired from Kees Noort of the NOS-Department for Technology & Information Systems. I have copied your questions and added my answers.
    Particularly we ask to you:

  • - How much channels your television?
    * The Dutch public television has three channels.

    - How much are the technical people work at the television's programs subtiling?
    * For subtitling about 45 editors (i.e. FTE's) are employed.
    - How much weekly hours come dedicated to the subtiling for the deaf, by TXT?
    * Between 90 and 100 hours

    - Which is the weekly percentage of the subtitles on the whole television planning?
    * About 50 % of the Dutch spoken programs are subtitled for the deaf and hearing-impaired. Combined with the in-vision subtitling of programs in a foreign language a total of 60 to 65 % is subtitled and therefore accessible for the deaf and hearing-impaired.
    - Do they broadcast also programs in direct television?
    * If you mean live coverage of events, I can tell you that about a third of
    the programs (i.e. 30 hours a weak) is subtitled live.
    - What are your goals within 6 mounths, 1 year, 5 years for subtiling?
    * An increase when technically possible.
    I hope your questions are answered. If you need further information do not hesitate to contact me.
    With best regards,
    Frans Collignon
    Head of NOS-Teletekst
    Il materiale che siamo riusciti a raccogliere finora non risponde alle nostre aspettative, purtroppo non abbiamo avuto quella collaborazione che ci saremmo aspettati.
    Siamo tuttavia riusciti ad avere dei dati interessanti sulla situazione dei sottotitoli, oltre che della diffusione della Lingua dei segni, di alcune televisioni europee ed extraeuropee, allestiti dall'Irish Deaf Sociaty e fornitici dall'European Union of the Deaf, tramite il suo direttore, Mr. Johan Weseman da noi contattato via e-mail.
    Si allega il testo di cui sopra (ALL. N. 4).

    Il sito Voice Forum.

    Questo strumento innovativo all'interno di Internet, nel quale è presente anche il CECOEV con un proprio sito, si è dimostrato di grande utilità per i sordi in quanto il suo utilizzo permette a questi ultimi di essere costantemente informati sugli sviluppi del progetto e sulle varie iniziative promosse, oltre a contenere delle pagine Web delle Associazioni, coinvolgendo anche le persone udenti.
    Strumento quindi utilissimo in quanto anche senza l'utilizzo del telefono i sordi possono mettersi in comunicazione con tutti coloro che partecipano al Forum, esprimere le loro idee e ricevere risposte, oltre che dialogare con tutti i partecipanti.
    Non c'è più quindi quell'isolamento inevitabile se i sordi fossero obbligati ad utilizzare il telefono per dialogare con tutto il gruppo.
    La posta elettronica e Internet si sono quindi dimostrati strumenti di grandissima utilità in quanto hanno efficacemente contribuito a demolire le barriere della comunicazione: sordi ed udenti sono in condizioni assolutamente paritarie.
    Il Voice Forum si è dimostrato un punto di riferimento importante per le Associazioni, oltre che per alcune emittenti private che, attraverso questa via, hanno preso conoscenza dei problemi televisivi dei sordi. L'emittente privata da noi interpellata (nella fattispecie Telemontecarlo - TMC) e che a breve inizierà la sottotitolazione di alcuni suoi programmi si è resa conto dell'importanza dei sottotitoli dopo aver consultato il sito del Voice.
    Anche in questo senso, il sito del Voice dimostra la sua utilità nella divulgazione di informazioni che valgano a spingere società ed istituzioni ad affrontare concretamente il problema del superamento della barriera della comunicazione.

    Conclusioni.

    A conclusione del nostro rapporto ci piace sottolineare che la collaborazione di questi anni al Progetto Voice ha aperto una nuova finestra sia sulle grandi opportunità che le moderne tecnologie possono efficacemente offrire in supporto della disabilità, sia sul fatto che i disabili stessi oggi più che mai vogliono diventare protagonisti nella vita sociale.

    La rapidissima evoluzione dei sistemi di comunicazione ha sorprendentemente finito per agevolare i rapporti comunicativi non solo tra i sordi, situazione consolidata da tempo che rischiava di isolare i sordi stessi, ma soprattutto tra i sordi e gli udenti, cosa che li accomuna in condizioni paritarie.
    Si pensi ad Internet e alla e-mail, di cui abbiamo fatto un uso frequentissimo e proficuo nel corso del lavoro di questi anni, e soprattutto ai messaggi SMS dei telefonini cellulari, che stanno cominciando a determinare un importante spostamento nelle abitudini di apparecchi che fino a poco tempo fa apparivano inattaccabili, come il fax il quale, pur ancora molto popolare tra i sordi, comincia a vedere vacillare la sua posizione di preminenza nell'uso degli strumenti di comunicazione.

    Tuttavia, sorprende negativamente che ancora oggi, che siamo ormai entrati nel Terzo Millennio, la televisione costituisca in Italia (ma crediamo anche in molti altri Paesi Europei) un muro per le persone sorde, che pure sono cittadini a tutti gli effetti e di pari dignità.
    Ancora oggi le ore ed i programmi dedicati ai non udenti sono del tutto insufficienti: troppo notevole è il divario fra i programmi accessibili agli udenti e quelli sottotitolati per i sordi.
    Attualmente, in Italia, solo un 20% dei programmi televisivi sono sottotitolati: è una percentuale che aggrava uno stato di discriminazione particolarmente pesante, tanto più che i non udenti già affrontano quotidianamente molte situazioni di grave disagio relazionale.

    Anche per questo riteniamo che almeno la televisione pubblica, debba avere la funzione di sopperire ai quotidiani disagi delle persone sorde consentendo loro di poter usufruire del servizio televisivo al cento per cento.
    Questo significa che, davanti alla televisione, anche i sordi devono avere le stesse opportunità di seguire i programmi che preferiscono che hanno normalmente le persone udenti.
    Ma sappiamo che la situazione è in realtà molto diversa e i programmi non sottotitolati non sono assolutamente fruibili dalle persone sorde nè si deve dimenticare che per i sordi un programma senza sottotitoli è paragonabile alla televisione senza audio per il telespettatore udente.

    Ribadiamo ancora una volta che i sottotitoli sono l'unica soluzione veramente valida (Lingua dei Segni a parte per chi la conosce, ma questo è un altro discorso) che permette ai non udenti di superare l'handicap della comunicazione televisiva.
    I sottotitoli rappresentano un supporto visivo indispensabile per le persone sorde e un mezzo vitale di partecipazione ai programmi televisivi.
    Con i sottotitoli i sordi hanno parte attiva a tutti i generi televisivi, fanno commenti appropriati e discutono con le persone udenti di quanto hanno preso visione insieme, giudicano la qualità dei programmi assistiti con competenza e cognizione di causa.
    In sostanza, il non udente da soggetto passivo viene messo nelle condizioni di partecipare attivamente.

    Ma ci sono anche altre considerazioni non meno importanti sull'utilità sociale dei sottotitoli per i sordi. Qualche esempio pratico:

    • per i bambini sordi (ma anche per gli adulti) i sottotitoli sono di grande aiuto per l'apprendimento e lo sviluppo del bagaglio lessicale e culturale; con i sottotitoli i genitori sordi hanno la possibilità di controllare il contenuto e la qualità dei programmi televisivi cui assistono i figli udenti;
    • marito e moglie sordi, ma anche persone sorde ed udenti insieme, partecipano attivamente e in condizioni paritarie alle scene dei programmi sottotitolati, discutono e ridono insieme contemporaneamente alle battute;
    • il sordo stesso è in grado di dare le informazioni portategli dai sottotitoli ad amici e colleghi;
    • l'utente ha la possibilità di scegliere il programma preferito in qualsiasi momento della giornata.

    I sottotitoli sono di vitale importanza in quanto non solo sono solo permettono la comprensione dei programmi, ma hanno anche funzione educativa, didattica, culturale, di arricchimento del lessico e con questo sottolineiamo che qualunque trasmissione sarebbe utile ai non udenti non solo per le informazioni in esse contenute e rese accessibili, ma anche per il sentimento di non discriminazione e di possibilità di fruire in modo sereno ed autonomo di un bene pubblico, quale la televisione deve essere.

    Nè si deve dimenticare che i sottotitoli si dimostrano di grande utilità anche per gli stranieri di stanza in Italia e nei Paesi europei che sono toccati dalle massicce immigrazioni di extracomunitari di questi anni. Anche per loro il sottotitolo è un'opportunità in più per imparare e migliorare rapidamente la lingua del Paese che li ospita e di cui sono diventati o diventeranno cittadini a tutti gli effetti.
    Da questo punto di vista i sottotitoli costituiscono un eccellente strumento di integrazione sociale e diventano provvidenziali ai moltissimi cittadini che tendono a perdere progressivamente l'udito con l'avanzare dell'età.

    Nell'ambito del Progetto Voice si è anche visto come il riconoscimento vocale applicato ad alunni sordi con la produzione di sottotitoli ne faciliti l'integrazione.
    Ciò è del resto comprensibile in quanto i sottotitoli fanno partecipi gli studenti sordi a tutto l'intervento, parola per parola, degli insegnanti.
    In tal modo i bambini sordi hanno una risorsa in più, che consente loro di crescere alla pari, migliorando al contempo le capacità cognitive ed acquisendo un maggiore bagaglio linguistico e lessicale che, normalmente, è invece alquanto limitato.
    Risalta quindi in tutta evidenza come i sottotitoli rappresentino un supporto visivo indispensabile per le persone sorde e un mezzo vitale di partecipazione, con l'effetto di accomunare sordi ed udenti in condizioni paritarie.
    Questi ed altri esempi rendono evidente come effetto importantissimo della sottotitolazione sia l'autonomia della persona sorda, che la rende soggetto libero e pienamente consapevole delle proprie possibilità e capacità.

    E' fra l'altro noto che la legislazione italiana e le normative della Comunità Europea sanciscono l'eguaglianza dei diritti di tutti i cittadini e consigliano, più che imporre, ai servizi pubblici di rimuovere le barriere che ostacolino la funzione dei servizi stessi.
    L'importanza di garantire a tutti i cittadini pari opportunità è fondamentale nel campo dell'informazione e della cultura e pertanto i principi di pari opportunità oggi più che mai devono essere applicati anche a tutti gli utenti della televisione pubblica.
    Questo significa che anche gli utenti sordi devono avere le stesse opportunità delle persone udenti nel scegliere i programmi televisivi che preferiscono e pertanto tutti i programmi televisivi devono essere sottotitolati.
    Su questo non si può transigere.

    Eppure anche i non udenti pagano interamente il canone televisivo come tutti e questo aggrava di per sé lo stato di profonda ingiustizia in cui si trovano da sempre.
    Riteniamo iniquo che il servizio pubblico televisivo debba far pagare interamente una tassa a chi può fruire solo in minima parte dei suoi programmi.

    Ci chiediamo: perché una parte - oltretutto cospicua - dei cittadini deve essere così platealmente discriminata?
    Da soli i cittadini sordi contribuiscono, pagando interamente il canone televisivo, ad un gettito imponente, nell'ordine di decine di milioni di euro, a fronte di un budget annuale per la sottotitolazione televisiva di gran lunga inferiore di quanto la Rai incassa dagli utenti sordi, ricevendo in cambio un numero ridicolo di ore sottotitolate.

    E' giusto tutto questo?
    Perchè una parte pur considerevole dei cittadini deve essere trascurata e punita? Perchè il servizio pubblico (non solo italiano) non si impegna a rendere tutti i suoi programmi accessibili anche ai non udenti?

    Al fine di incentivare l'emittente pubblica ad una maggiore produzione di sottotitoli, da anni il CECOEV è impegnato a stimolare le stazioni televisive private ad una maggiore attenzione verso le esigenze degli spettatori sordi.

    Un'emittente televisiva della Mediaset ha accolto diverse nostre proposte, sottotitolando generi di programmi che normalmente non sono proposti al publico dei sordi, mentre l'emittente Tele Montecarlo (TMC) ha riconosciuto di essere in ritardo con la sottotitolazione e ha annunciato di volerla iniziare a breve termine.

    Vogliamo tuttavia sottolineare che manca nei riguardi della sottotitolazione l'obbligo a rimuovere le barriere della comunicazione televisiva per le persone sorde, situazione che viene invece rispettata da Paesi quali Inghilterra e Svezia.

    Invitiamo pertanto la CE ad intervenire con una apposita legislazione perchè si ponga fine ad una discriminazione in atto da troppo tempo, naturale conseguenza della scarsa sensibilità sinora dimostrata da chi può decidere.
    Richiediamo che la CE elabori a breve termine un capitolato di forniture di servizi in cui venga fra l'altro previsto per le televisioni europee l'obbligo di rendere accessibili ai sordi tutti i programmi televisivi.
    Questo lo esigiamo nello spirito dell'eguaglianza e delle pari opportunità, perchè anche i non udenti, da sudditi delle poche ore di sottotitolazione televisiva, possano diventare cittadini a tutti gli effetti.

    Le associazioni di volontariato operano da tempo in questa direzione non solo sul piano della sensibilizzazione, ma anche collaborando allo sviluppo di progetti che valgano a dare un contributo autentico alla soluzione dei problemi delle persone con handicap.
    Le tecnologie al riguardo esistono e si stanno ulteriormente affinando, come il Progetto Voice appositamente studiato per le persone sorde e di cui noi sordi siamo sempre stati assertori convinti.
    Ci auguriamo che, a conclusione della nostra collaborazione al Progetto Voice, venga riconosciuta l'importanza sociale della sottotitolazione e il tempo che i volontari hanno offerto con lo scopo di dare un contributo concreto al superamento di un problema sociale molto più diffuso di quanto non sembri.

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