Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, Istituto per la Protezione e Sicurezza del Cittadino, Progetto VOICE
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Il Progetto VOICE: l'uso della voce per scrivere
(utilizzando un microfono ed un computer)
La formazione degli utenti effettivi

Questo messaggio è in primo luogo una risposta diretta, anche se tardiva, a quanti di voi mi hanno ultimamente rivolto delle domande precise per sottotitolare delle conferenze o altre attività organizzate da loro.
Colgo tuttavia l'occasione per rispondere in modo più generale ed utilizzare il presente messaggio come bozza di una pagina web da pubblicare nella sezione Università del Sito VOICE, in preparazione.
La risposta ha richiesto un certo tempo per consentire una verifica delle effettive possibilità di collaborazione da parte del gruppo del Progetto VOICE, dei suoi partner, dei collaboratori e dei volontari.

Dal mio punto di vista personale e come coordinatore del Progetto VOICE, mi attengo a quanto già da tempo indicato nelle FAQ del Sito:
"Il Progetto VOICE è un Progetto e non un prodotto, cioè utilizzare il sistema VOICE vuol dire in primo luogo assumere un ruolo attivo nella sua sperimentazione".
Ciò che sostanzialmente è mutato, grazie ai notevoli progressi, è che tale sperimentazione si è sempre più spostata dall'aspetto tecnico a quello pedagogico e di migliore utilizzo di nuove tecniche di comunicazione multimediale, quali quelle consentite dal sistema.

L'attenzione si sposta quindi sulla formazione degli utenti effettivi e sulle loro effettive motivazioni.
Questa precisazione è essenziale, perchè in effetti si devono distinguere due categorie di utenti:
il sistema si rivolge agli utenti finali dei sottotitoli, cioè agli utenti audiolesi per i quali vengono generati i sottotitoli stessi,
mentre la formazione si deve indirizzare agli utenti intermedi, cioè agli utenti del sistema, ovvero a quanti usano il sistema per generare i sottotitoli.
E quest'ultima categoria di persone spesso non è pienamente motivata, o semplicemente non è informata, se non in modo molto approssimativo, delle difficoltà e delle necessità specifiche.

Il modo probabilmente più efficace e corretto di affrontare il problema è quindi quello di fornire un complemento di sensibilizzazione/informazione, da un lato, sulle difficoltà degli audiolesi e sul loro bisogno dei sottotitoli e, dall'altro, sulle potenzialità dei sistemi di sottotitolazione e più in generale dei nuovi sistemi multimediali di didattica.

L'applicazione pratica di questi concetti è possibile per la sottotitolazione sia di conferenze, sia di lezioni universitarie, sia di videocassette.
In ognuno di questi casi, il primo problema è quello di individuare chiaramente l'utente effettivo, o meglio il gruppo degli utenti effettivi.
In altri termini, rendersi conto se tutti i relatori di una conferenza, o tutti i docenti di un corso di laurea, o tutti coloro che intervengono in una videocassetta, sono sensibili al problema e disponibili a seguire un breve corso di addestramento all'uso del sistema.

Le esperienze pratiche svolte finora hanno dimostrato pienamente la fattibilità delle singole fasi dell'approccio, ma sarebbe auspicabile una sperimentazione più globale e continuativa.
Per esempio, gli interventi di diversi oratori sono stati sottotitolati nel corso di alcune conferenze organizzate a Como dall'Associazione Famiglie Audiolese di Cantù ed a Malpensa Fiere dalla ASL di Varese e nel corso di alcune lezioni in diverse scuole, in particolare il Liceo Artistico di Varese.
Ciò è stato possibile grazie al coinvolgimento diretto dei relatori e dei docenti che hanno seguito circa un'ora di addestramento prima della conferenza ed hanno potuto disporre di un minimo di supporto durante la stessa, raggiungendo dei risultati più che soddisfacenti.

Assicurare la sottotitolazione dell'integralità di una conferenza richiede la creazione di un gruppo in grado non solo di effettuare quanto ora descritto, ma anche di intervenire contemporaneamente su diversi fronti.
Mentre un primo formatore (con un primo PC) assisterà un primo oratore durante la sua esposizione, un secondo formatore (con un secondo PC) assisterà un secondo oratore a prepararsi per il suo intervento; oppure più formatori (e più PC) saranno utilizati in parallelo con più oratori il giorno precedente la conferenza.

Il sistema consente di memorizzare il file dei sottotitoli generati, insieme al file sonoro del discorso originario, in modo da facilitare la revisione del testo prodotto.
Se, per una data conferenza, anche la produzione degli atti è considerata come importante, il gruppo di lavoro dovrà organizzarsi per far fronte anche a questo aspetto.

Per una lezione universitaria, la produzione delle dispense è di solito considerata molto importante e quindi è necessario che una persona si occupi non solo della formazione del docente prima della lezione, ma anche della revisione delle bozze dopo la lezione, in pieno accordo e con la piena fiducia del docente stesso.
Per certi versi analogo è l'approccio di sottotitolare una videocassetta di una lezione, fornendo un risultato che possa essere rivisto e concordato con i partecipanti.

Si è fin qui insistito sull'implicazione diretta dell'oratore, elemento fondamentale di sensibilizzazione ai problemi della sordità.
è anche possibile evitare tale fase, lasciando ad un servizio apposito il compito di effettuare tutte le operazioni di sottotitolazione, per esempio ridettando al PC i testi pronunciati dall'oratore od un eventuale loro riassunto.
Delle sperimentazioni in tal senso sono state effettuate dall'Afa di Cantù, con dei risultati discreti per ciò che riguarda gli aspetti tecnici del sistema, ma mettendo in evidenza la necessità di formazione specifica alla ridettatura, per certi versi complessa come l'interpretazione in una lingua straniera.

Per concludere, nel mio ruolo di coordinatore del Progetto VOICE, sarei lieto di offrire una certa visibilità tramite il Sito VOICE od in occasione di conferenze a chi (università, associazione di audiolesi, centro di conferenze) desiderasse svolgere una sperimentazione approfondita.
La Software House FBL, partner del Progetto, che ha sviluppato il prototipo di sottotitolazione e successivamente dei prodotti di sottotitolazione di conferenze e di videocassette, resta a disposizione di chi volesse approfondire gli aspetti pratici.
Ad essa si uniscono due formatrici, che insieme ad essa leggono in copia, disponibili in vista di un supporto più continuato.
Un'altra possibilità potrebbe essere rappresentata da uno studente che volesse svolgere la sua tesi di laurea su questi aspetti (dal punto di vista informatico o linguistico o pedagogico) e che potrebbe svolgere, in accordo con i suoi docenti ed il Progetto VOICE, una sperimentazione completa.

Cordiali saluti
Giuliano Pirelli


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