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Il Progetto VOICE per la Didattica: i bisogni degli studenti universitari audiolesi
Il sostegno da parte degli studenti "150 ore"
Testimonianza di Giacomo Pirelli, studente audioleso
presso il MultiDams dell'Università di Torino

1. Storia personale e scelta oralista

Sono Giacomo Pirelli, ho 22 anni, abito ad Ispra, sul Lago Maggiore ed ho terminato nel luglio 2001 gli esami di maturità del Liceo Artistico di Varese (Sezione Sperimentale, indirizzo di Conservazione dei Beni Culturali).
Ho poi frequentato un corso annuale di Grafica Web presso l'ENAIP di Varese, con uno stage presso la ditta Reggiani di Varese, nel corso del quale ho realizzato un sito web per la comunicazione di una comunità religiosa, ed ho sostenuto l'esame di qualificazione professionale.

Dall' ottobre 2002 ho iniziato a frequentare il primo anno del corso di Multimedialità e Cinema (MULTIDAMS) presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Torino.
Ho scelto questo corso perchè vorrei studiare il cinema d'animazione e le nuove tecnologie, come gli effetti speciali e la grafica a 3D e soprattutto perchè potrei lavorare nel settore multimediale e anche creare dei siti Web.
Come esercitazione per la mia università, ho creato un Sito Web di test per l'associazione Parada per il sostegno dei Ragazzi di Bucarest.

La mia esperienza all'interno all'Università è molto influenzata dal tipo di educazione che i miei genitori mi hanno impartito, con fiducia e con l'aiuto delle logopediste, cioè un'educazione oralista, basata sull'apprendimento della lingua parlata.
Sono contento di questa scelta perchè essa mi ha aiutato molto a vivere integrato nella società, cioè con la possibilità di comunicare con chiunque, senza difficoltà di comprensione e senza essere diverso dagli udenti.
Ho avuto sempre un'insegnante di sostegno fin dalla scuola elementare. Soprattutto nella scuola elementare e in quella media la sua presenza mi è stata utile, non solo per studiare insieme e sistemare le lezioni nei quaderni in modo più chiaro, ma anche per favorire i miei rapporti interpersonali, l'integrazione scolastica e la socializzazione adeguata, che sono importanti non solo per me, ma per tutti i miei compagni.

2. Gli studenti "150 ore"

All'inizio del presente anno accademico ho fatto richiesta all'Ufficio Disabili dell'Università di avere uno studente "150 ore". Nell'attesa che fosse designato tale studente, nei primi giorni ho seguito le lezioni con un obiettore di coscienza, che ha cercato di aiutarmi a prendere gli appunti. Tuttavia la sua preparazione non era sufficiente ad aiutarmi abbastanza a seguire nel modo migliore le spiegazioni dei docenti.
Ho inoltre dovuto affrontare alcune difficoltà per frequentare le lezioni in modo adeguato: i professori di solito spiegavano velocemente e mi sono dovuto abituare ai meccanismi dell'università, nuovi rispetto a quelli ai quali ero abituato al liceo.

L'ufficio Disabili ha poi potuto presentarmi un primo studente "150 ore" a tempo parziale e, nei mesi successivi, altri due studenti che hanno sostituito i precedenti al termine dei loro periodi d'impegno. Tutti e tre provenivano dal Dams: la scelta era ottima, poichè avevano una formazione universitaria dello stesso settore, quindi mi sembravano adeguati per le loro conoscenze delle materie umanistiche (anche se purtroppo alcuni di loro conoscevano meno quelle informatiche, che sono numerose nel MultiDams). Tutti hanno dimostrato disponibilità a fare un'esperienza utile con me, anche se non conoscevano bene i miei problemi di sordità.

3. Tipi di lezioni e supporti tecnici

Nel corso del MultiDams ho potuto seguire due tipi di lezioni: quelle cattedratiche e quelle multimediali, per es. presentazioni Power Point. Alcuni professori, soprattutto quelli che insegnano materie informatiche come l'informatica di base, hanno adottato questo supporto perchè presentano dei termini tecnici, difficili da capire per tutti gli studenti ed in particolare per me. Anche alcuni docenti che tengono dei corsi specifici (da molti non studiati al liceo, come organizzazione aziendale), hanno utilizzato questo supporto, utile per loro ed anche per me. Ciò mi ha consentito di capire le spiegazioni e anche di copiare le lezioni sui quaderni, almeno la parte scritta allo schermo, anche se i docenti dicevano qualcosa di più rispetto a queste presentazioni.

Ho frequentato le lezioni Power Point del mio docente d'informatica di base, che mi sembrava bravo ad utilizzarle. Poichè il suo corso era in qualche modo propedeutico a quelli di altri professori di materie informatiche e quindi egli aveva una visione d'insieme, ho poi scelto questo professore come Tutor, perchè lui poteva darmi qualche consiglio per scegliere meglio le materie per un piano di studi consigliato o individuale. In effetti è stato difficile scegliere le materie da frequentare quest'anno, per carenza di informazioni, per tutti gli studenti ed in particolare per me, e per tale motivo anche altri studenti hanno protestato all'università.

Una volta ho detto al mio Tutor che, per consentire una completa comprensione di queste lezioni, ci potrebbe essere un docente che sia motivato ad utilizzare il software di riconoscimento vocale per sottotitolare queste presentazioni o una lezione cattedratica o le immagini delle opere d'arte proiettate in formato multimediale. Ciò sarebbe stato utile inizialmente per me ed avrebbe potuto essere esteso successivamente anche ad altri studenti audiolesi, del nostro e di altri corsi di laurea.
Per questo motivo una volta è venuto mio padre a presentare il Progetto VOICE del Centro di Ricerca della Commissione Europea, che mira alla diffusione di applicazioni informatiche basate sul riconoscimento vocale. Alcuni docenti hanno dichiarato il loro interesse a sperimentare questo software per le lezioni universitarie per gli studenti audiolesi ed hanno effettuato delle prove, che probabilmente saranno riprese all'inizio del nuovo Anno Accademico.

4. La lettura labiale

Di solito, quando seguo una lezione di tipo cattedratica, mi siedo in prima fila a fianco dello studente che prende gli appunti e mi sforzo di leggere le labbra del docente, ascoltare e comprendere le sue spiegazioni. Quando guardo i filmati proiettati in aula, cerco di capire anche la musica e i dialoghi: in ciò incontro molte difficoltà, anche se capisco qualcosa grazie all'impianto cocleare. Gli studenti "150 ore" sono stati disponibili a scrivere i punti principali dei filmati, il che è un aiuto concreto importante, visto che la mia intuizione non può evitarmi di confondermi, immaginando cose troppo diverse dalla reale trama dei filmati.

Il motivo che mi ha spinto a richiedere un supporto adeguato dallo studente "150 ore" è che è molto faticoso seguire più lezioni nella stessa giornata, dovendo fissare lo sguardo sulle labbra dei docenti. Ciò inoltre mi impedisce di prendere gli appunti contemporaneamente.
Visto che porto l'impianto cocleare, che migliora la mia percezione dei rumori e delle voci, quando ascolto le spiegazioni cerco di concentrarmi nell'ascolto senza distrarmi troppo, riuscendo a capire qualcosa in più rispetto a uno studente audioleso che porta la protesi acustica tradizionale. Però, anche se porto quest'apparecchio, non posso capire una spiegazione in modo completo come un udente, né posso capire quello che i miei compagni dicono dietro di me, anzi le loro voci mi disturbano, perchè la mia percezione uditiva avviene ovviamente meglio in un ambiente silenzioso che in uno rumoroso.

Se seguo la lettura delle labbra del professore e contemporaneamente ascolto la sua voce (o quella di uno studente che mi spiega alcuni punti più difficili), posso capire abbastanza bene i discorsi del docente (o dello studente che mi aiuta), con qualche difficoltà in più, ma a condizione di potermi concentrare. Viceversa, se non riesco a concentrarmi bene nell'ascolto, a causa dell'ambiente rumoroso, o comunque dopo un certo tempo di concentrazione, perdo il filo del discorso del professore: per questo motivo, se posso leggere contemporaneamente gli appunti che lo studente prende per me, fatico meno a seguire il filo del discorso.

5. Gli esami

A gennaio ho sostenuto un esame orale di letteratura con un studente 150 ore che ha ripetuto qualche parola o una frase che non ho pronunciato bene al professore, che non mi capiva molto bene, così come ha ripetuto a me qualche domanda del professore, visto che anch'io dovevo sforzarmi per capirlo.
Invece ad aprile ho fatto l'esame orale di informatica di base e c'era il mio Tutor che era più abituato a parlare con me: ha previsto un po' più di tempo per il mio esame e mi ha dato delle domande scritte, chiedendomi di rispondere per iscritto per verificare la mia capacità di usare un linguaggio tecnico per spiegare un concetto.
Il fatto principale che mi ha consentito di prepararmi all'esame nei modi migliori, ed in particolare per l'esame scritto di programmazione, è che il Tutor è stato disponibile e mi ha aiutato nella mia preparazione durante numerosi incontri nel suo orario di ricevimento.

Ora, alla fine dell'anno, posso dire di aver sostenuto tutti gli esami ottenendo dei buoni esiti, che hanno premiato il mio costante impegno e confermato la mia volontà di proseguire gli studi.
Gli studenti "150 ore" mi hanno aiutato, in parte, a preparare alcuni esami delle materie umanistiche, che conoscevano meglio per la formazione nel Dams. Inoltre alcuni di loro sono venuti con me per la consultazione dei libri alle biblioteche per l'elaborazione della tesina di storia contemporanea. Anche in quest'ultima mi hanno dato alcuni consigli per organizzare il testo e mi hanno aiutato a completare nel modo migliore la tesina.
In conclusione, gli studenti "150 ore" hanno contribuito in modo incisivo e soddisfacente a farmi superare gli esami, grazie alla grande disponibilità, al loro impegno costante, a molta attenzione e concentrazione a prendere gli appunti durante le lezioni e alla volontà di discutere con alcuni miei docenti sui miei problemi di udito e sulle lezioni.

6. Il lavoro in gruppo

Un problema che avrei desiderato poter risolvere in modo migliore è quello dei rapporti con i compagni. Ho partecipato a un lavoro di gruppo con alcuni di loro per preparare una relazione di letteratura e sono soddisfatto di questo perchè ho avuto l'occasione per conoscerli e avere qualche consiglio per le ricerche dei libri.
Poter discutere con altri è molto importante per approfondire lo studio ed anche per essere informati di tante cose che purtroppo non riesco a sapere in altro modo: commenti sui metodi di insegnamento e di interrogazione dei professori, parti più importanti degli esami, ecc.
Pertanto ho cercato di collaborare con gli altri studenti del MultiDams, ma spesso non siamo riusciti a metterci d'accordo per studiare insieme per preparare gli esami o le esercitazioni, per tanti motivi pratici di distanza e di orari, ma anche perchè la maggior parte dei programmi dei corsi non prevedono dei lavori di gruppo. Per risolvere questo problema, i professori potrebbero proporre delle esercitazioni da fare a casa con altri compagni.
Gli studenti "150 ore" hanno cercato, quando possibile, di contattare alcuni studenti più bravi e disponibili per studiare con me in collegio o a casa e anche per chiedere maggiori informazioni per gli esami, ma ciò è stato possibile solo di rado.


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