Le esigenze degli spettatori audiolesi nei teatri e nell'opera
Sono Giacomo Pirelli, uno studente audioleso che frequenta il terzo anno 
    del corso di multimedialità, cinema e teatro (MultiDams) all'Università 
    a Torino.
    In seguito all'incontro a Parigi con Frédéric Le Du, responsabile 
    dell'Associazione Accès-Culture, che si occupa dell'accessibilità 
    ai teatri per i ciechi, i sordi e i sordastri
    (vedere Sezione Eventi > 2004 > Dicembre) 
    in diversi incontri con associazioni di audiolesi e gestori di teatri, mi 
    è stato richiesto di scrivere una relazione al fine di fare il punto 
    della situazione sui primi passi concreti nella sottotitolazione nel teatro 
    e nell'opera.
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 Il libretto elettronico permette non solo ai non udenti, 
    ma anche agli udenti o agli stranieri di 
    leggere le frasi della recitazione degli attori in modo simultaneo, cioè 
    nello stesso momento della recitazione, perché non tutti leggono un 
    testo prima dello svolgimento dello spettacolo e, anche se lo leggono prima, 
    possono perdere lo stesso il filo della recitazione.
    E' vero che probabilmente i non udenti non hanno un interesse specifico per 
    l'opera lirica, viste le difficoltà nel seguire la musica e l'intonazione 
    dei cantanti, ma non per questo non provano il desiderio come chiunque altro 
    di assistere qualche volta ad uno spettacolo, non fosse altro che per passare 
    una serata piacevole, per esempio per visitare la Scala dopo la sua recente 
    ristrutturazione o visitare un teatro importante in occasione di un viaggio. 
    Poter seguire lo spettacolo in compagnia di familiari o amici, ma in modo 
    autonomo, senza dover pesare su di loro, consente un momento significativo 
    di integrazione e di serenità.
Allo stesso livello, anche se alcuni pensano che i sordi non dovrebbero essere 
    interessati ad ascoltare le canzoni, è un peccato elevare un'ulteriore 
    barriera non offrendo la sottotitolazione del testo delle canzoni, 
    perlomeno in eventi importanti, come per esempio un festival. Il loro uso 
    consentirebbe di seguire il testo, creando un momento piacevole di 
    condivisione con familiari ed amici e facilitando successivamente 
    lo scambio di qualche battuta con i compagni di scuola o 
    i colleghi di ufficio, disponendo di un'informazione forse parziale, ma significativa.
    D'altronde, al momento dell'acquisto di un CD, anche un udente 
    sceglie, se possibile, un'edizione che offra un opuscolo con i testi 
    delle canzoni.
La Scala ha già installato nelle poltrone dei monitor incorporati, 
    con la funzione di libretto elettronico. Si presenta quindi l'occasione 
    di sensibilizzare i responsabili a offrirne l'uso il più frequentemente 
    possibile, non solo per presentare versioni linguistiche diverse in caso di 
    opere straniere, ma anche per sottotitolare quelle in italiano, se possibile 
    con alcune notazioni aggiuntive specifiche per le necessità 
    dei non udenti. 
    I teatri sono luoghi di aggregazione sociale e culturale, 
    dei quali i non udenti non possono godere appieno, restando di fatto esclusi 
    dalla società. Sarebbe importante sostenere e diffondere queste tecnologie, 
    facilitando la loro partecipazione, visto che essi hanno il diritto di assistere 
    ad uno spettacolo nei teatri, in cui siano rimossi gli ostacoli 
    che aggravano la loro condizione di disabilità ed il distacco comunicativo 
    e sociale dai normoudenti.
Poiché studio teatro, mi interessa andare al teatro per vedere qualche spettacolo e spesso non trovo posto in prima fila per leggere sulle labbra (faticosamente). Vorrei far applicare queste innovazioni nei teatri italiani, in particolare nel Teatro della Scala di Milano, nel Teatro Regio di Torino e anche negli altri teatri di prosa, per poter andare più spesso al teatro con la disponibilità di questo supporto, nelle date e negli orari delle repliche, che dovrebbero essere indicati per i non udenti, come avviene in Francia.
Un laureato della facoltà di traduzione e interpretariato di Bologna 
    ha sostenuto una tesi sul sovratitolaggio ed adattamento 
    linguistico simultaneo del teatro d'Opera 
    (vedere: Sezione Didattica > Università > Tesi > Carlo Eugeni).
    Egli si propone di estendere l'attività anche per rispondere alle esigenze 
    dei non udenti, in collaborazione con l'Università di Forlì, 
    che prevede tra l'altro di organizzare ad ottobre un convegno Fra parola 
    e immagine, nuove linee di ricerca sulla traduzione per lo schermo:
    (vedere: Sezione Eventi > 2005 > Ottobre)
    ed ha già organizzato a febbraio un primo seminario Sottotitolaggio 
    per audiolesi all'Università:
    (vedere: Sezione Eventi > 2005 > Febbraio) 
Giacomo Pirelli
    giac_pirelli@hotmail.com
    febbraio 2005
In merito alla Scala, dal Sito Web: 
    http://www.antenna3.it/articolo.php?id_art=3775
"... un insieme di avanguardia tecnologica ... la tecnologia è la vera protagonista: dal libretto elettronico su ogni ordine di posto dove si può leggere l'opera in quattro lingue (italiano, francese, inglese, giapponese)..."