Sono riportati qui nel seguito parti di alcuni messaggi inviatici
da membri di associazioni di audiolesi e da altri utenti interessati agli
aspetti della sottotitolazione televisiva.
Si tratta di una selezione non esaustiva di uno scambio di comunicazioni,
al solo scopo di tenere presenti i vari temi trattati, in vista della redazione
di un documento ricapitolativo. Le frasi riportate, private del loro contesto,
possono risultare meno chiare, ma servono unicamente come spunto del dibattito.
Pur se il contenuto dei messaggi non appare di carattere confidenziale, ne
è stato omesso il mittente poichè i messaggi non erano stati
redatti con l'obiettivo di una larga visibilità. Preghiamo di voler
segnalare ogni suggerimento che si ritenga utile.
Mentre abbiamo riportato in altra pagina i messaggi inerenti agli aspetti generali della sottotitolazione televisiva, in questa pagina riportiamo i messaggi più specificamente inerenti al formato di presentazione della relazione finale.
12/06/2000
Complimenti! Non ho altre parole. E' proprio una bella relazione,
che si legge bene, che dice qualcosa d'importante, che copre i punti essenziali
che mi erano venuti in mente. Forse rileggendola insieme agli altri documenti,
mi (ci) verranno altre idee.
Forse vi sono troppo spesso complimenti a Voice, ma è giusto che voi scriviate
questo, tanto inseriremo poi qualche frase di critica da parte di altri, per
compensare le cose.
E' un ottimo punto di partenza e quindi la pubblico su web, perché ceramente
lo merita e perché gli altri possano lanciarsi in un lavoro di collaborazione
e di critica spero costruttiva.
Ciò che manca, e forse lo stai mettendo nella conclusione, o forse manca
nella realtà vera, è qualche frase su relazioni con altre associazioni italiane
e straniere. E' da scrivere, anche se, pazienza, in negativo. Spesso hai scritto
delle frasi del tipo: le associazioni dei sordi si ignorano, non collaborano,
si fanno concorrenza; avevamo sperato di portarle ad una certa collaborazione
su un progetto sostanzialmente tecnico (con successo o con insuccesso; è
il primo tentativo serio).
11/06/2000
Ho quasi finito la relazione che ti allego. Dico quasi perchè
mi manca la conclusione, anche se è questione di poco perchè
mi manca poco davevre per finire.
Forse occorrerebbe suddividerla in parti e/o capitoli, come ho fatto nella
seconda parte della relazione, ci si può pensare, e nel frattempo ti
chiedo se è il caso di allegare i 4 documenti che ho indicato come
allegati. In particolare si tratta:
ALL. 1: Il verbale della riunione dell'11 febraio ad Ispra.
ALL. 2: Il resoconto del seminario di Bologna, naturalmente ripulito dalle
altre notizie del notiziario Cecoev.
ALL. 3: Il testo in inglese della nostra lettera inviata via e-mail alle tv
europee (traduzione in inglese approssimativa).
ALL. 4: Il testo del plico mandatomi dal Weseman, di cui ti avevo mandato
fotocopia.
Oltre a questi, nella relazione ho riportato la risposta della tv olandese:
è il caso?
Non farti scrupoli se ci sono delle parti che pensi sia meglio modificare
in un altro modo. Poi mercoledì ne parliamo.
08/06/2000
Ho un ottimo ricordo di tali
relazioni, mi hanno introdotto in un certo mondo di problemi, hanno evidenziato
cose a cui normalmente non si pensa, hanno chiarito una serie di perplessità.
Spesso sottovalutate quanto fate, dovete rendervi conto che per quanto per
forza di cose approssimativo o incompleto, il vostro lavoro resta molto significativo.
dobbiamo arrivare ad una lettera (1 pagina?) che un direttore di Ispra o di
Bruxelles o un ministro possa leggere e capire che il tema è importante;
che poi lo passi a un aiutante che possa leggere un documento (2 pagine?)
molto interessante, con una storia di ciò che si è fatto (2 pagine?) e di
ciò che si propone di fare (2 pagine?).
Il tutto correlato da alcuni allegati (4 x 10 pagine?) chiari, autonomi, interessanti
(perché i sottotitoli, il bisogno, la qualità, il dettaglio, quante ore
settimanali, aspetti tecnici, prove con VOICE, legislazione, contatti TV europee,
ecc.).
Convincetevi che deve essere un insieme di documenti che serva alle associazioni
e che VOICE vi aiuta a diffondere a livello europeo;
pensate a cosa avreste voluto dire se a Bologna aveste potuto parlare più
a lungo ai responsabili dei diversi Televideo europei.
E' bene privilegiare la qualità, ma tenete presente che è importante
anche una certa quantità, un buon numero di pagine;
Avete un'occasione unica di scrivere in italiano delle cose nuove, accompagnate
da una riedizione aggiornata delle cose precedenti, che saranno stampate in
italiano (e magari le prime pagine tradotte in francese ed inglese) e diffuse
a spese della Commissione Europea in parte su carta ed in parte sul sito web
e su un CdRom.
Coraggio...!
07/06/2000
Per la famosa relazione, riprendete liberamente intere pagine
dai due grossi fascicoli che avevate fatto anni fa per la Rai e per Mediaset:
sono dei bei lavori sempre validi, fuori dal tempo; se ne avete qualcosa in
formato elettronico, mandate pure e carico sul sito.
05/06/2000
Per i testi, va bene l'integralità dei rapporti precedenti,
ma riguardati con gli occhi di oggi: cioè non si tratta di allegarli come
documenti passati, ma di produrre un unico documento con un buon filo conduttore,
nel quale siano inseriti (come sezioni o anche come allegati) i rapporti precedenti,
ma con frasi di cui siete ancora convinti, che abbiano ancora validità per
un lettore che non conosce molti fatti: in pratica credo che si tratterà
di togliere qualche frase ovvia o superata, aggiungerne qualcuna dimanticata
suo tempo e che oggi vi sembra importante, e soprattutto aggiungere delle
premesse e delle conclusioni che diano un valore al tutto.
24/05/2000
Le Projet VOICE est vers la fine et il devrait laisser un
héritage utile: une description claire des besoins des usagers, des
possibilites des chaines des television, leur disponibilité à
collaborer, les requêtes des associations. nous devrions produire les
bases d'un document final que le Projet VOICE transmettera aux directions
UE à Bruxelles et aux chaines européennes de télévision.
23/05/2000
Pensate ad un documento globale, che riassuma tutto ciò che
avete fatto per VOICE in questi due anni e che cosa vorreste che sia ancora
fatto.
Tale documento avrà una grande visibilità, sarà non solo su pagine web,
ma anche trasmesso a direttori di programmi di Bruxelles e magari alle televisioni
europee.
Riprendete le varie relazioni che avete fatto ogni tanto, mettete dati precisi
per dare un certo peso (data e luogo delle riunioni, numero dei partecipanti,
fate riferimento a riunioni tenute all'interno dellla vostra associazione
in cui avete discusso questi temi, dite bene che rappresentatavate un numero
elevato di sordi che avevano discusso di tali temi), dite cosa avete discusso
e le conclusioni tirate fuori, anche se apparentemente banali (che il sistema
era utile, che non vi erano altre proposte sul mercato, il disinteresse di
fornitori di servizi, la necessità di cominciare);
quindi man mano le diverse prove, i progressi, le modifiche richieste al programma,
l'interesse più o meno modesto di Rai e Mediaset, le esperienze parallele
di sottotitolazione di film alle quali avete collaborato e per le quali vi
presentavate meglio essendo inseriti nel Progetto VOICE;
quello che avete scritto su Bologna e sulle riunioni precedenti ad Ispra;
che cosa vi aspettate dalle televisioni europee; i vostri sforzi di contattarle,
chi avete contattato, chi vi ha risposto, le difficoltà, che cosa vorreste
che Bruxelles facesse per spingere avanti la cosa; i vostri rapporti con le
altre associazioni italiane e straniere in questo campo.
Non esitate a dire nell'introduzione i bisogni di base, cose ovvie che nessuno
conosce, che avete già scritto più volte in modo molto chiaro: l'isolamento,
la necessità dei sottotitoli, ecc., quindi i vantaggi che vi sembra che il
Progetto VOICE abbia portato in questo campo e nei rapporti con tutti e che
cosa manca ancora, ecc. ecc. allegate tabelle o quanto ritenete utile.
Fate pure il tutto in italiano, ma pensate già ad uno stile che poi ne faciliti
la traduzione in inglese o altre lingue; pensate chi altro coinvolgere nella
redazione ed eventualemente nella firma: bastate voi, ma se credete anche
qualche altra associazione o gruppo italiano o europeo.
Buon lavoro!
02/11/1999
Quelques phrases assez générales sur le fait que toutes les
associations considèrent vital disposer du sous-titrage télévisé;
un des risques est que les télévisions se sentent en difficulté
avec des personnes qui veulent des sous-titre simples, d'autres complexes,
d'autres les langues des signes, et finalement les télévisions
ne font plus rien; au contraire il faudrait arriver à dire (et meme
à écrire une demie page) claire sur l'accord de tous les associations
europeennes des sourds sur la nécessité absolue et la demande
ferme et formelle que toutes les télévisions européennes
assurent le sous-titrage des transmissions, des films, des journaux télévisés.
01/10/1999
Abbiamo dietro le televisioni europee che possono trovare
un messaggio vero, utile per sviluppi futuri, oppure trascurare del tutto
il documento.
28/09/1999
Concordo pienamente che almeno un rappresentativo utente
di ogni servizio debba esprimere il suo incoraggiante apprezzamento agli "addetti
ai lavori", alla Dirigenza, alle Autorità ed all'assemblea presente,
naturalmente integrandolo con proposte di ulteriori sviluppi, cosicchè
siano palesi le nostre anelate aspettative!
25/08/1999
Devo scrivere un rapporto dicendo qualcosa del tipo: secondo
le idee del CCR e tenendo conto dei bisogni degli utenti, il CCR ha concepito
e controllato lo sviluppo di un prototipo.
Nel 96-97 (Ricerca Esplorativa) il CCR insieme a diverse associazioni di sordi
ha pensato che il prototipo dovesse avere le seguenti caratteristiche: bla1,
bla2, bla3;
dopo diverse presentazioni e discussioni, le associazioni e le scuole hanno
detto che di bla1 non gliene importava niente, bla2 era vitale, bla3 doveva
essere modificato.
nel 97-98 il prototipo è stato migliorato e IBM e Dragon hanno sviluppato
e commercializzato prodotti migliori.
Su questa base il CCR ha presentato una proposta a Bruxelles per l'estensione
del Progetto e la FBL ha sviluppato un prototipo presentato al CCR il 20/2/98.
Nella loro riunione del giorno x, vedi rapporto 1 allegato, il Cecoev confermava
la validità del prototipo, grazie in particolare alla nuova potenzialità
bla4, ma la necessità di migliorare assolutamente la funzione bla5;
nella loro riunione del giorno y, vedi rapporto 2 allegato, le scuole sottolineavano
come era l'aspetto bla6 quello più importante.
Una nuova presentazione del prototipo migliorato ha avuto luogo ad Handimatica
nell'ottobre 1998: il parlato continuo era magnifico, ma il nuovo difetto
bla8 era troppo evidente ed il Cecoev ha chiesto di eliminarlo in questo modo
(vedi rapporto 3 allegato). ecc.
A voi quindi chiedo di scrivere i vari rapporti da allegare, ovvero solo le
idee, un po' di testo, qualcosa che dimostri quanto se ne è parlato e discusso.
E' vero che ne abbiamo parlato tanto, sia con voi, che tra me ed i tecnici,
vi è stato tanto lavoro, ma non ve ne è una traccia;
oggi a voi tutto sembra ovvio, ma all'inizio non lo era;
in questo senso potete rileggere gli spunti contenuti nel seguito dei messaggi
ritrasmessi:
caratteri minuscoli o maiuscoli?
iniziale maiuscola o no?
caratteri piccoli o grandi?
colore giallo e sfondo nero?
velocità di scorrimento lenta o rapida?
posizionamento in basso?
sdu 2 linee o 3 linee?
è necessario che la telecamera inquadri il volto di chi parla o solo le sue
labbra?
è utile che vi sia una telecamera?
lo schermo deve essere luminoso o no?
basta lo schermo di un PC o è necessario uno schermo a parete?
sarebbe meglio un'uscita su TV?
ecc. ecc. ecc.
13/04/1999
ciò che si vorrebbe, ed appunto questo che non è facile
individuare, è qualcosa di particolarmente significativo: non basta nemmeno
un articolo su un giornale che dica che il nostro software è buono o una
vostra lettera che dica che voi siete contenti; forse (ma è solo un esempio)
ci vorrebbe un rapporto neutro di un gruppo importante (la federazione europea
dei sordi? l'unione delle televisioni europee?) che valuti un'attività reale
(sperimentazione in diverse scuole? serie di conferenze sottotitolate?) e
che chieda direttamente a Bruxelles di ampliare il progetto.
08/12/1997
Oltre alle lettere pubblicate sul "Corriere della sera" nei
riguardi della televisione e del cinema sottotitolato e quanto altro utile
per far capire cosa vogliono i sordi e poi, appena pronto, anche una specie
di decalogo con le regole di base da rispettare per allestire i sottotitoli
(e questo potrebbe interessare alla RAI).
26/06/1997
Forse si potrebbe immaginare qualche aspetto comparativo europeo
tramite pagine web sul numero di ore sottotitolate nei veri paesi europei
e sulla soddisfazione degli utenti, ma bisognerebbe impostare meglio il discorso;
forse dei contatti con Mediaset sarebbero più facile e rapidi e potrebbero
servire a creare un'alternativa valida ed anche a preparare dei contatti successivi
con la RAI.
30/04/1997
Casualmente, ritornando sulla mia intervista a Zargani, ho
ritrovato le frasi seguenti, dalle quali potreste estrarre qualche frase o
idea adattandola nei posti più opportuni della lettera:
Il lavoro di sottotitolazione richiede profonda conoscenza della lingua italiana,
delle necessità del composito mondo dei sordi e delle possibilità dei computer.
In particolare ci è sembrato preferibile non limitarci a sottotitolare parola
per parola ciò che viene detto allo schermo, ma piuttosto operare riduzioni
o semplicazioni del testo, in modo da produrre dei sottotitoli chiari, agili,
leggermente più brevi del testo originale, pur rispecchiandolo fedelmente.
In questo momento si stanno sviluppando nuovi metodi per la televisione multilingue
audio, ma in sede di Uer, l'unione europea di radiodiffusione, sono continui
i contatti per lo scambio di programmi sottotitolati con il sistema teletext,
cioè televideo.
Abbiamo fiducia che su scala europea potranno un giorno essere realizzate
economie che permetteranno aumenti della sottotitolazione. Le difficoltà
sono, esclusivamente, di natura organizzativa e perciò assai difficili da
superare .
Riguardo all'importanza dell'apprendimento del linguaggio nel contesto, cioè
della possibilità per l'audioleso di leggere la parola adatta alla situazione
nel momento preciso in cui in cui la situazione stessa è in atto, specialisti
di ogni parte del mondo hanno espresso, dopo studi accurati, pareri entusiatici
sugli sviluppi delle capacità linguistiche e cognitive dei bambini sordi
e non sordi che seguono i programmi sottotitolati, specie quando sono registrati
in VHS e quindi ripetibili a volontà. Televideo è a disposizione per diffondere
la coscienza e la pratica di questo mezzo didattico dalle potenzialità eccezionali.
A me non piace l'espressione "par condicio", mi sembra troppo abusata e di
interpretazione incerta, mentre "pari opportunità" è più elegante e non
si presta a interpretazioni politicizzanti; comunque ovviamente fai come meglio
credi.
1- PARI OPPORTUNITA'. La legislazione italiana e le normative delle Comunità
Europee sanciscono l'eguaglianza dei diritti di tutti i cittadini ed impongono
ai servizi pubblici l'obbligo di rimuovere le barriere che ostacolino la funzione
dei servizi stessi. L'importanza di garantire a tutti i cittadini pari opportunità
è fondamentale nel campo dell'informazione e della cultura e pertanto
i principi di pari opportunità oggi più che mai devono essere
applicati anche a tutti gli utenti della televisione pubblica. Questo significa
che anche gli utenti sordi devono avere le stesse opportunità di quelli
udenti nel scegliere i programmi televisivi di intrattenimento che preferiscono
e soprattutto i programmi televisivi indispensabili al normale svolgimento
della vita quotidiana, quali i telegiornali e le altre trasmissioni di informazione,
condizioni, queste, oggi molto lontane dall'essere realizzate. Infatti per
i sordi la televisione costituisce tuttora una forte barriera di comunicazione,
nonostante dal 1984 sia stato istituito il Televideo con il Servizio Sottotitoli,
che pure si è rivelato di grandissima utilità per i non udenti.
A grandi linee, quindi, solo un decimo dei programmi televisivi trasmessi
settimanalmente dalla RAI TV sono sottotitolati: un numero decisamente esiguo
per gli utenti sordi, enormemente limitato rispetto a quelli accessibili agli
udenti. Per di più la mancata sottotitolazione dei telegiornali aggrava
uno stato di discriminazione e di disagio particolarmente gravi. Non si dimentichi
che per i sordi un programma senza sottotitoli è paragonabile ad una
televisione senza audio per il telespettatore udente.
Alla luce di tutte queste considerazioni, le pari opportunità applicate
alla televisione pubblica significano che tutti gli utenti, quindi anche quelli
sordi, devono essere messi nelle condizioni di poter seguire fruttuosamente
i programmi preferiti e pertanto tutti i programmi televisivi devono essere
sottotitolati. Solo con il raggiungimento delle pari opportunità si
potrà a buon diritto parlare di "TELEVISIONE PER TUTTI".
17/04/1997
Si tratta di un documento realizzato da quattro associazioni
di categoria, con il coordinamento del Centro Comunicare è vivere,
e inviato a diverse personalità politiche, manageriali e della RAI,
con cui vengono avanzate delle richieste per un adeguamento del servizio televisivo
allo spirito delle pari opportunità sancite dalla legislazione italiana
e dalle normative della Comunità Europea.
In particolare, si sottolinea l'inderogabilità di aumentare progressivamente
la sottotitolazione televisiva fino a coprire tutti i programmi della RAI
e di adeguare i modelli quali-quantitativi dei sottotitoli alla fedeltà
del parlato televisivo. Il documento termina con un forte invito alla RAI
ad avviare la sottotitolazione dei programmi in diretta televisiva.
11/04/1997
Un'associazione tra sordi ed udenti ha allestito per la RAI
un documento allo scopo di fornire dei suggerimenti per un miglioramento complessivo
della sottotitolazione televisiva per i non udenti. Viene descritto lo studio
effettuato confrontando il parlato con i relativi sottotitoli di quattro filmati
di diverso genere, in modo di valutarne le diversità sotto il profilo
quantitativo e qualitativo, secondo parametri di giudizio previamente stabiliti.
Alla luce dei risultati ottenuti da questo studio, il documento propone alcuni
modelli per una sottotitolazione più adeguata alla realtà dei non
udenti, invitando la RAI ad avviare la sottotitolazione in diretta televisiva.
28/06/1996
Ho ricevuto il documento completo. E' veramente molto bello.
L'ho riletto interamente con piacere. E' scritto bene, è corretto, educato
e fermo. Fa presente una realtà precisa, propone delle soluzioni, offre una
disponibilità. Speriamo solo che vi sia un seguito reale.
16/05/1995
Il titolo da te proposto "I sordi e la televisione" è molto
chiaro e diretto; forse è inutile cercare altro: contiene i due temi di cui
si vuole parlare ed il fatto che "i sordi" sia al primo posto indica il loro
ruolo attivo nel fruire del servizio televisivo (piuttosto che "La televisione
ed i sordi" in cui forse si darebbe l'impressione di accettare passivamente
ciò che la RAI potrebbe proporre).
Per ciò che riguarda un secondo titolo, bisognerebbe discuterne in diverse
persone, ma forse non finiremmo mai.
Da parte ho elencato qui di seguito varie frasi, partendo per prima da quella
che hai indicato nel tuo fax, fino a giungere per ultima a quella che mi sembra
più bella (in questo momento, ma potrei rifletterci di più.):
=Proposte di un gruppo di Associazioni di categoria per le pari opportunità
televisive fra sordi ed udenti. ("di categoria" è corretto, ma mi sembra
un po' troppo sindacale; d'altronde insistiamo per fare qualcosa di utile
per tutti, non solo per la categoria).
=Proposte di un gruppo di Associazioni per le pari opportunità televisive
fra sordi ed udenti. (non è male, ma sinceramente credo che nessuno sia veramente
sensibile al problema delle "pari opportunità").
=Proposte di un gruppo di Associazioni per il miglioramento del Servizio Televideo.
(mi sembra ciò che in realtà vogliamo, ma forse è una frase un po' semplice).
=Proposte di un gruppo di Associazioni per il potenziamento ed il miglioramento
del Servizio Televideo. (mi sembra già una buona frase).
=Proposte di un gruppo di Associazioni per il costante potenziamento e miglioramento
del Servizio Televideo. (mi sembra che dia un'idea di continuità nel futuro;
può essere un bene od un male).
=Proposte di un gruppo di Associazioni di sordi per il costante potenziamento
e miglioramento del Servizio Televideo. (non mi sembra necessario precisare
"di sordi", perché la parola è già nel titolo vero e proprio).
=Proposte di un gruppo di Associazioni di non udenti per il costante potenziamento
e miglioramento del Servizio Televideo. (non credo che "non udenti" sia molto
meglio, in questo punto della frase).
=Proposte di un gruppo di Associazioni per il costante potenziamento e miglioramento
del Servizio Televideo per i non udenti. (in questa posizione, "non udenti"
serve a chiarire da quale punto di vista si guarda al Televideo).
Dunque, io preferisco quest'ultima frase, ma ovviamente non voglio imporla.
Mi rimane ancora il dubbio se dire una parola ancora più ampia che "gruppo
di Associazioni", ma non trovo niente di meglio.
Mi rimane egualmente il dubbio se in un linguaggio interno della RAI è giusto
parlare di "Servizio Televideo" come servizio di cui noi fruiamo nel leggere
i sottotitoli, o se invece loro penseranno alle persone che compongono il
Servizio (l'unità amministrativa); non credo comunque che vi sia rischio
di confusione.
04/05/1995
Suggerivo di trovare una frase in cui dire che la RAI fa tanto
per tante piccole minoranze (corsi di lingua o di religione per stranieri,
telegiornali regionali in tedesco, francese, slavo, per le regioni a statuto
speciale) e che quindi potrebbe fare tanto di più per un gruppo come i sordi,
che è molto più numeroso di una minoranza ed è diffuso su tutto il territorio
nazionale.
La responsabile dei sottotitoli è molto lieta di essere stata informata di
ciò che stiamo facendo. Dal suo punto di vista, ritiene poco utile (anche
se non ha niente contro) l'invio del documento ai direttori dei telegiornali
e delle varie trasmissioni e più in generale ai giornali ed alle autorità.
Secondo lei è la direzione della RAI che decide l'importanza da dare al Servizio
Televideo e quali trasmissioni sottotitolare; i direttori delle singole trasmissioni
possono al limite non sapere se la loro trasmissione sarà sottotitolata o
meno.
27/04/1995
Sarebbe utile dire in qualche posto che apprezziamo molto
l'uso dei sottotitoli di colori diversi in funzione di chi parla e con indicazioni
dei rumori di fondo. Considerava importante questo aspetto ed anche a me sembra
interessante non perdere questo metodo.
Insisterei su qualche problema di facile correzione, come per es. far scomparire
i sottotitoli dopo una decina di secondi di silenzio, senza lasciarli sullo
schermo per alcuni minuti, come si verifica spesso. In altri Paesi si usa
far comparire * (un asterisco) per far capire che i sottotitoli sono in funzione,
ma non vi è niente da sottotitolare al momento.
Si potrebbe dire giusto una parola di incoraggiamento sulle informazioni fornite
dalle "pagine" televideo (notizie, politica, sport, previsioni del tempo,
ecc.), perché non si corra il rischio che vengano ridotte, anche se forse
ciò non avverrà, visto l'interesse anche degli udenti per tali pagine.
Si potrebbe sottolineare che l'insieme dei sordi, dei deboli di udito e degli
stranieri costituisce un numero maggiore delle minoranze linguistiche delle
Regioni a statuto speciale, per le quali sono previste trasmissioni in lingua
specifica. D'altra parte, non essendo concentrati in una regione, ma disseminati
sull'intero territorio nazionale, troviamo nei sottotitoli lo strumento specifico.
Chiediamo l'uso di una lingua adatta a noi. Non richiediamo l'uso del linguaggio
gestuale per motivi tecnici, pratici e di principio, ma proponiamo di condividere
e di offrire ad altre minoranze una soluzione adatta per tutti: i sottotitoli
utili per i sordi, i deboli d'udito, gli stranieri, realizzati e migliorati
anche in base alla nostra esperienza, perché il Servizio Televideo RAI faccia
un salto qualitativo e quantitativo importante.
Per ciò che riguarda le esigenze specifiche dei ragazzi audiolesi, si potrebbe
essenzialmente insistere nel ricordare la loro presenza, come peraltro già
fai quando parli delle trasmissioni loro dedicate. Forse delle frasi più
precise potrebbero essere: Nella primissima infanzia, i bambini audiolesi,
al pari dei bambini normo-udenti, trascorrono numerose ore davanti allo schermo
televisivo, per seguire sia le trasmissioni dedidate ad essi, sia quelle dedicate
agli adulti. Tutti i bambini - ed in particolare i bambini audiolesi, per
forza di cose - sono particolarmente attratti dalle trasmissioni con immagini
stimolanti, sia che si tratti di cartoni animati o di film d'avventura dedicati
ai bambini stessi, sia che si tratti di documentari geografici o scientifici
o anche di alcune trasmissioni per adulti. Questi lunghi periodi davanti allo
schermo costituiscono occasioni di apprendimento della lingua e più precisamente
di apprendimento di vocaboli usati correttamente nel loro contesto, occasioni
uniche ed importantissime, la cui utilità è dimostrata da numerosi studi,
tra i quali alcuni del CNR. La possibilità di apprendere le parole nel contesto
è immediata per i ragazzi normo-udenti, mentre diventa possibile per i ragazzi
audiolesi solo se le trasmissioni sono sottotitolate.
Si potrebbe dire che non vi è un limite inferiore all'età in cui i bambini
possono apprendere la lettura: certamente parole semplici sono ben note e
riconosciute dai bambini nelle sessioni di rieducazione verso i due anni,
ma l'interesse per tali parole scritte si manifesta anche prima e - grazie
ai sottotitoli - potrebbe essere sollecitato nel modo migliore.
Senza insistere nell'applicazione di tali principi, si deve tuttavia sottolineare
che qualunque trasmissione per ragazzi - di studio o di intrattenimento -
sarebbe utile ai ragazzi audiolesi non solo per le informazioni in essa contenute
e rese accessibili, ma anche per il sentimento di non discriminazione e di
possibilità di fruire in modo sereno di un bene pubblico, quale la televisione
deve essere.
La RAI Televideo mostrerebbe una vera solidarietà verso i genitori dei ragazzi
audiolesi, nel loro compito educativo, offrendo costantemente la disponibilità
di uno strumento specifico e potente, quale il sottotitolo, lasciando caso
per caso ai genitori stessi la scelta se fruire di tale strumento in modo
rieducativo (affiancandosi al ragazzo ed aiutandolo a pronunciare le parole
stesse) o come momento di distensione tuttavia educativa (lasciando il ragazzo
seguire la trasmissione da solo). Anche in tale situazione, non si può dimenticare
quanto nell'infanzia di un udente siano state importanti le sensazioni sonore
che accompagnavano tanti cartoni animati e film d'avventura, informazioni
che non possono raggiungere il bambino audioleso: l'uso di ogni informazione
visiva alternativa (parole, indicazione delle fonti dei rumori, cadenza, ritmo,
ecc.) è dunque vitale.