Centro Comunicare è Vivere
Associazione fra non udenti ed udenti
RAPPORTO
sulle attività svolte dal Centro Comunicare è Vivere
nell'ambito del Contratto
Ricerca e sviluppo di ausili per audiolesi
nel campo della comunicazione e del riconoscimento vocale
10 giugno 1997
Riassunto
Il rapporto spiega le motivazioni con le quali il Centro Comunicare è
vivere (CECOEV) ha voluto collaborare al Progetto Voice di riconoscimento
vocale.
La relazione è corredata, nelle pagine web del C.C.R. di Ispra, di due relazioni
che il CECOEV ha allestito per la televisione pubblica italiana (RAI), di
cui la prima raccoglie i risultati della ricerca sulla valutazione quali-quantitativa
dei sottotitoli televisivi e sulle proposte per una sottotitolazione ritenuta
più adeguata alle aspettative delle persone sorde, mentre la seconda relazione
invita la RAI ad avviare al più presto la sottotitolazione dei programmi in
diretta televisiva ed a potenziare in modo significativo il servizio per i
sordi fino a coprire tutti i programmi.
Con la collaborazione al Progetto Voice, il CECOEV vuole dimostrare che anche
le associazioni di volontariato possono dare un contributo concreto alla soluzione
dei problemi delle persone con handicap, nel nostro caso delle persone sorde.
= = = = =
Il Centro Comunicare è Vivere si è impegnato ad offrire la
propria collaborazione per lo sviluppo del Progetto VOICE, al fine
di sperimentare e valutare la sua utilità ai problemi di comunicazione dei
non udenti.
Si desidera rammentare che il Centro è un'associazione costituita soprattutto
da non udenti, che hanno una specifica competenza verso i problemi di comunicazione
dei sordi, in modo particolare nei riguardi della sottotitolazione televisiva.
Per perseguire l'obiettivo, l'Associazione si è connessa, attraverso la posta
elettronica, con il C.C.R. di Ispra e con le associazioni che partecipano
al Progetto VOICE ed ha illustrato le pagine web di Internet, messeci a disposizione
dallo stesso C.C.R., con le nostre documentazioni.
Nelle pagine web sono state inserite due relazioni del Centro Comunicare e vivere.
Lo studio effettuato dal Centro evidenzia come i sordi si siano
evoluti rispetto ancora a pochi anni fa e come giustamente esigano - anche
nello spirito delle pari opportunità - la sottotitolazione di tutti i programmi
televisivi.
Attualmente queste legittime aspirazioni sono molto lontane dall'essere realizzate
e si deve tenere presente che i non udenti costituiscono una parte considerevole
della popolazione italiana.
Riteniamo che il problema sia legato soprattutto a motivazioni finanziarie,
ma anche agli attuali sistemi tecnici che richiedono tempi lunghi per la sottotitolazione
dei programmi televisivi.
Nei riguardi del Progetto VOICE abbiamo partecipato a diversi incontri
sulla dimostrazione del programma Riconoscimento Vocale e dei suoi progressi
evolutivi. Dopo l'ultimo incontro del 23 maggio scorso, possiamo dire che,
rispetto ancora a pochi mesi fa, sono stati fatti dei grossi passi avanti.
La collaborazione tra il C.C.R. e le Associazioni si è dimostrata valida in
quanto la persona sorda poteva vedere sul campo l'uso di uno strumento inizialmente
concepito in chiave commerciale e successivamente sviluppato per un uso sociale
di indubbia utilità (superamento di una barriera di comunicazione per i sordi).
Siamo certi che, nelle aule scolastiche come in quelle universitarie, la sottotitolazione
di lezioni e di conferenze si dimostrerebbe oltremodo utile agli studenti
sordi, con i docenti disponibili a collaborare e quindi utilizzare il programma
di riconoscimento vocale. Sarebbe, questo, un grosso successo e il dispositivo
del riconoscimento vocale troverebbe il suo spazio, essendo noto come gli
studenti sordi si trovino spesso in difficoltà durante le lezioni.
Naturalmente, nonostante gli indubbi progressi degli ultimi tempi, esistono
tuttora molti limiti, come il fatto che attualmente si pensa di utilizzare,
nel corso di conferenze e dibattiti, una figura che si definisce interprete
(ma si dimentica che l'interprete è una figura professionale che
traduce da una lingua all'altra e quindi il termine, nel nostro specifico
caso, è usato impropriamente: chiamiamolo allora operatore,
ponte od altro) e che dovrebbe riassumere il parlato, visto che
il PC riconosce la sua voce senza commettere troppi errori.
Vogliamo ricordare che i nostri documenti hanno invece evidenziato che, nell'ambito
televisivo, i sordi vogliono il sottotitolo il più possibile conforme al parlato
e non riassunto: e allora possiamo immaginare con quale responsabilità
questo operatore sceglie cosa dire o cosa tralasciare?
Crediamo sia opportuno eliminare questa figura, così come attualmente verrebbe
concepita, perchè se si dovesse poi usare il Riconoscimento Vocale per le
trasmissioni in diretta televisiva...
Suggeriamo anche di prendere in considerazione l'applicazione del programma
Riconoscimento Vocale per la sottotitolazione dei film che vengono proiettati
al cinema, ambiente da sempre considerato come una forte barriera di comunicazione
per i sordi
E' noto come in Italia tutti i films sono doppiati e il programma Riconoscimento
Vocale troverebbe un'utile applicazione per le case distributrici che siano
disponibili a diffondere i films con i sottotitoli, tenendo presente che il
programma permetterebbe di allestire i sottotitoli in modo veloce e a basso
costo.
Anche questo contribuirebbe a permettere a tutti coloro che hanno problemi
di udito di poter partecipare in modo pienamente attivo ai film: pure in questo
campo, il dispositivo per il Riconoscimento Vocale svolgerebbe un importante
ruolo sociale.
Allo stato attuale delle cose, siamo ancora nella fase sperimentale ed è
quindi importante sviluppare la ricerca in modo da arrivare ad un prodotto
che soddisfi tutti i requisiti richiesti.
Durante l'ultima dimostrazione del 23 maggio scorso si e visto infatti che
è un sistema che sottotitola ancora molto lentamente. E' stato detto che si
arriverà nei prossimi mesi a sottotitolare 140 parole al minuto ed anche ad
eliminare degli errori nella sottotitolazione che invece si ripetono (immaginiamoci
in televisione!).
Anche se riteniamo tali ritmi ancora inadeguati per la sottotitolazione televisiva
e che pure la sincronizzazione deve essere perfezionata, siamo convinti dell'importanza
sociale del Progetto VOICE, che per tale motivo non possiamo che incoraggiare
e sostenere, tenendo presente che con la sua applicazione ne beneficerebbe
l'intera categoria di non udenti ma anche i molti stranieri di stanza in Italia.
Il lavoro svolto per il Progetto VOICE è stato anche l'occasione di provare
due sistemi di informazione e di comunicazione che abbiamo scoperto rivelarsi
utili anche ai non udenti. Ci riferiamo a: