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[Introduzione]


Quando, attraverso il Centro Comune di Ricerca di Ispra, siamo stati informati dell'esistenza di un dispositivo informatico per il riconoscimento vocale (d'ora in poi denominato DRV) prodotto dalla IBM, abbiamo subito pensato che forse era stato trovato il rimedio che permettesse alle persone con problemi di udito di superare molti dei problemi comunicativi legati al loro handicap.
La successiva dimostrazione pratica del suddetto dispositivo, illustrata dall'Ing. Giuliano Pirelli con la collaborazione della FBL, ci ha convinti dell'utilità di tale ausilio informatico, pur se si rende ancora necessaria una lunga ed elaborata messa a punto prima di raggiungere dei risultati soddisfacenti.
E' tuttavia fuori di dubbio che il DRV si rivelerebbe uno strumento di estrema utilità sociale e civile per una grandissima parte della popolazione che soffre di problemi uditivi di vario livello e che in Italia sono stimate in circa cinque milioni.
Pur riconoscendo al DRV diverse possibili applicazioni pratiche utili ai non udenti, noi ci soffermiamo in particolare sulla sua utilità nella sottotitolazione televisiva, settore nel quale il Centro Comunicare è Vivere si dedica da sempre con forte impegno.
La sottotitolazione televisiva è, in effetti, l'unico sussidio veramente efficace che consenta a chi ha problemi di udito il superamento di una barriera della comunicazione altrimenti invalicabile. Attraverso i sottotitoli la persona sorda diventa infatti un soggetto pienamente partecipe delle azioni e delle trame dei filmati televisivi, portandosi ad una condizione molto vicina a quella delle persone udenti.
In altre parole, la sottotitolazione televisiva si configura come un vero e proprio servizio sociale a disposizione di tutte le persone con difficoltà di udito (adulti, giovani, ragazzi e bambini) ma - aggiungiamo - anche dei tanti immigrati di madrelingua straniera di stanza in Italia che vogliono imparare la nostra lingua parlata e scritta.
Attualmente la sottotitolazione televisiva per i non udenti è presente nelle tre Reti RAI e, in misura molto piu' ridotta, in Rete 4 e Canale 5, digitando la pagina "777" del Televideo.
Il Centro Comunicare è Vivere ha iniziato la sua collaborazione con Rete 4 e la RAI al fine di stimolare le emittenti televisive a migliorare sia la qualità dei sottotitoli sia a potenziare i programmi sottotitolati per i non udenti.
Il primo obiettivo è stato in parte raggiunto in quanto, rispetto ancora a pochi anni fa, si è effettivamente ottenuto, soprattutto da parte della RAI, un sostanziale miglioramento della qualità dei sottotitoli, al quale non sono estranei gli interventi del Centro, culminati nei documenti di cui si riporteranno piu' avanti i testi.
Il secondo obiettivo è invece ancora lungi dall'essere raggiunto.
Infatti, nonostante alla RAI si sia passati ad un numero gradualmente crescente di ore sottotitolate nell'arco di alcuni anni, troppo forte è il divario che sussiste tra numero di programmi sottotitolati e programmi accessibili solo al pubblico degli udenti.
Non solo, ma esiste tuttora il problema della sottotitolazione dei programmi in diretta televisiva che in Italia è in forte ritardo evolutivo.
Infatti dal 29 gennaio 1996 è iniziata una "sperimentazione" di sottotitolazione in diretta - da tanti anni attesa dai non udenti italiani - di un'edizione del TG3 della RAI delle ore 7,00 e 7,30 che però continua tuttora senza essere estesa, come sarebbe stato lecito aspettarsi, ad altre edizioni del TG e ai tanti programmi in diretta televisiva - anche di grande interesse - che vengono quotidianamente proposti.

Si presume che problemi di ordine sia tecnico che finanziario siano alla base delle difficoltà che impediscono lo sviluppo della sottotitolazione in diretta televisiva. E' però evidente la discriminazione nei confronti di chi non può seguire le dirette come è successo piu' volte in passato ma anche recentissimamente (giovedi 6 febbraio) quando, in tutte le tre reti RAI, nella prima ora serale sono andati in onda tre programmi in diretta.
Al di là di queste considerazioni, si vuole evidenziare l'importanza che il DRV può avere nei riguardi della sottotitolazione di programmi in diretta televisiva oltre - s'intende - anche di quelli registrati: si tratta di un progetto che merita di essere sviluppato dal momento che può a buon diritto essere considerato un servizio sociale di primaria importanza in quanto renderebbe possibile una vera e propria "par condicio televisiva" tra udenti e non udenti. Nelle aspettative dei non udenti, questo significa che tutti i programmi dovrebbero essere sottotitolati, il che, nelle attuali condizioni, è del tutto improponibile.
Anche per tale ragione riteniamo che il DRV possa in prospettiva contribuire concretamente a superare con gradualità il "gap" che divide il pubblico degli udenti da quello non udente.
E' pertanto certamente vastissima la fascia di utenza che verrebbe beneficiata dal DRV.

Pubblichiamo ora il contenuto dei documenti precedentemente citati, che descrivono dettagliatamente i problemi quotidiani dei non udenti di fronte alla televisione e l'importanza della sottotitolazione come mezzo indispensabile per il superamento dell'handicap uditivo, oltre ad altri argomenti che potrebbero offrire degli spunti per alcune riflessioni utili al nostro lavoro.
Schematizziamo di seguito gli avvenimenti che hanno portato alla stesura dei documenti.
1986: Nasce il Televideo RAI.
1994: Allestito Documento per Rete 4.
1995: Allestito Documento per la RAI e successivo incontro con i responsabili del Servizio Sottotitoli.
1996: In occasione del decennale del Televideo RAI, viene allestito "Documento comune" in collaborazione con altre tre associazioni di categoria.

Dal momento che i documenti allestiti per Rete 4 e il primo documento per la RAI sono praticamente del tutto sovrapponibili, riportiamo per comodità solamente il documento RAI, seguito dal "Documento comune".

[La Ricerca] [Considerazioni] [Quante ore?] [Osservazioni] [Ragioni]


[La Ricerca] [Considerazioni] [Quante Ore?] [Osservazioni] [Ragioni]

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Ultima modifica: September 1, 1997