1 - LE RAGIONI DEL NOSTRO LAVORO.
L'idea di fare questo particolare lavoro è partita dalla constatazione, rilevata anche da
molti udenti, che i sottotitoli televisivi non corrispondono in gran parte, da un punto di
vista quali-quantitativo, a quanto viene effettivamente detto allo schermo. Infatti, in
occasione di una programmazione di un film con attori che parlano italiano, spesso il non
udente è in grado di seguire le frasi dei protagonisti leggendole dai movimenti labiali,
soprattutto quando tali soggetti siano ripresi sullo schermo in primo piano. Forse non
tutti sanno che molte persone affette da grave sordità congenita o contratta in età
precocissima vengono educate, spesso con ottimi risultati, ad interpretare i discorsi
degli udenti attraverso la lettura labiale.
Ed è per tale motivo che, in queste particolari condizioni, il non udente è in grado di
poter confrontare le due versioni, parlata e sottotitolata. Ovviamente il sordo è
impossibilitato a leggere sulle labbra di protagonisti o comunque di persone che parlano
una lingua diversa dall'italiano e per tale motivo resta tagliato fuori dai canali della
comunicazione. Per contro, gli udenti non hanno evidentemente alcuna necessità di
ricorrere ai sottotitoli e per tale ragione non hanno alcun potere discrezionale di
giudicare questo servizio espressamente studiato per i non udenti. Alcuni nostri amici e
conoscenti udenti, tuttavia, hanno voluto fare personalmente un confronto valutativo fra i
dialoghi pronunciati (ed ovviamente da loro assimilati) e le corrispondenti versioni
sottotitolate di alcuni programmi televisivi predisposti per i non udenti. L'impressione
generale che questi udenti ne hanno complessivamente ricavato è di una certa perplessità
per come sono effettuate le sottotitolazioni, perplessità che vanno dalla valutazione
"quantitativa" dei sottotitoli, molto spesso ridotti rispetto alle parole
effettivamente pronunciate, alla qualità degli stessi. La valutazione globale era quindi
piuttosto negativa per quanto riguardava la qualità e la quantità dei sottotitoli, ma
sicuramente positiva, come è giusto, per quanto riguardava invece l'esistenza stessa di
un servizio che, comunque, permette ai non udenti di poter seguire le programmazioni
televisive. Tuttavia i non udenti non erano in grado di poter fare un confronto reale ed
obiettivo fra le versioni parlate ed i corrispondenti sottotitoli proprio perchè, come è
ovvio, non avevano e non hanno la possibilità materiale di poterlo fare. Da qui l'idea
della nostra indagine. Con questo, i non udenti del Centro non intendono certo fare un
processo al Servizio Sottotitoli, in quanto non possono negare che, con il suo avvento
iniziato nel 1984, si è aperta per tutti i sordi una nuova era. Infatti, ancora fino a
non molti anni fa i sordi, in modo particolare quelli gravi, avevano una sorta di
partecipazione passiva, diremmo quasi di silenziosa rassegnazione di fronte ai programmi
allora non sottotitolati, di cui spesso capivano ben poco per non dire nulla. Per tali
motivi preferivano i films di azione che, bene o male, li distoglievano da interpretazioni
spesso difficili delle scene e dei dialoghi ed evitavano accuratamente le commedie e
comunque quei films in cui i dialoghi avevano il sopravvento sulle scene di azione. Con
l'avvento del Servizio Sottotitoli del Televideo, la situazione per il non udente si è
radicalmente capovolta: oggi i non udenti seguono tutti i generi televisivi, anche quelli
un tempo aborriti purchè, ovviamente, sottotitolati. Chi dice, per esempio, che una buona
commedia debba essere piu' noiosa di un film d'azione, per quanto ben fatto? Questo
ragionamento era un tempo impensabile impensabile appunto prima della sottotitolazione dei
programmi televisivi mediante il Televideo Teletext (la famosa "pagina 777").
Questo è anche uno dei motivi per cui parecchi non udenti vanno meno spesso di una
volta al cinema. Il loro ragionamento è che almeno alcuni films attualmente proiettati
nei cinema di prima visione (e ovviamente non sottotitolati) verranno prima o poi
trasmessi dalla televisione nella maniera comprensibile ai sordi, cioè con i sottotitoli.
Se da una parte questo ragionamento può non essere del tutto convincente (il cinema ha,
per esempio, un grado di spettacolarità sicuramente superiore a quello che può offrire
la televisione), dall'altra bisogna riconoscere che, con l'avvento dei sottotitoli
televisivi, da parte dei non udenti si è aperta una nuova presa di coscienza dei propri
mezzi e, soprattutto, nella consapevolezza di poter raggiungere la parità dei diritti
nei confronti degli udenti: è questo l'obiettivo della categoria dei non udenti ed il
cavallo di battaglia del Centro Comunicare è vivere, che ne ha fatto lo scopo principale
della sua essenza. Il Centro, infatti, è stato costituito con la finalità fondamentale
di inserire il non udente in condizioni di parità nell'ambito sociale e civile, favorendo
la collaborazione reciproca fra non udenti ed udenti, in particolare nell'ambito di quelle
situazioni che coinvolgono in qualsiasi maniera la "comunicazione", quale è nel
nostro caso quella televisiva con i sottotitoli per i non udenti. In altre parole, per
favorire l'auspicata parità dei diritti, il Centro propone dei servizi od il
miglioramento di quelli già esistenti. Alla luce di tutto quanto sopra illustrato,
abbiamo pertanto avviato l'attività del nostro Centro con una indagine approfondita sui
sottotitoli televisivi per i non udenti dei programmi trasmessi dalla RAI TV. Con questo
lavoro volevamo verificare se effettivamente esistano delle diversità piu' o meno
marcate fra le due versioni, parlata e sottotitolata, e se siano possibili dei presupposti
per ottenere dei margini di miglioramento di un servizio che comunque (e fortunatamente)
esiste ma che, come tutti i servizi pubblici e privati, è suscettibile di un apprezzabile
salto di qualità. Ecco perchè è nato il cosiddetto "Progetto Sottotitoli
Televisivi". Noi riteniamo che sono proprio i non udenti, i diretti beneficiari del
servizio, le persone piu' qualificate ad esprimere dei giudizi competenti e
costruttivi. Ma riteniamo anche che una valutazione ancora piu' attendibile della
sottotitolatura televisiva sia possibile nell'ambito di una stretta collaborazione fra i
non udenti e gli udenti, nello spirito della comune parità dei diritti civili e sociali,
come è avvenuto nell'elaborazione del nostro Progetto. In particolare, teniamo a
sottolineare che gli udenti che hanno partecipato a questo Progetto, oltre che soci del
Centro sono anche persone che vivono quotidianamente a contatto con i non udenti, ne
conoscono bene le problematiche connesse alla sordità e sono quindi in grado di dare un
contributo qualificato ed obiettivo. Ne è scaturito, alla fine, un lavoro lungo e
complesso e le conclusioni sono state elaborate nella maniera piu' completa ed
obiettiva possibile perchè fossero conformi alle reali aspettative del variegato mondo
dei sordi. Mentre iniziavamo il nostro lavoro, siamo venuti a conoscenza dell'intervista
concessa dal Dott. Aldo Zargani, già Direttore di Televideo RAI, al periodico
"Parliamone" n.2, notiziario dell'Associazione ALFA (Associazione Lombarda
Famiglie Audiolesi) di Milano e pubblicata nel settembre scorso (v. fotocopia allegata al
termine del presente capitolo). Ci è sembrato importante allegarla in quanto la nostra
ricerca sui sottotitoli televisivi della RAI ha portato a conclusioni che è interessante
confrontare con la risposta del Dott. Zargani alla domanda n. 4.
INSERT INTERVIEW HERE!!!!
2 - PIANO DI LAVORO Costituzione del
gruppo di lavoro. Un gruppo di volontari, soci del Centro
Comunicare è Vivere, composti sia da non udenti che da udenti, si è assunto con il
compito di studiare ed e valutare i sottotitoli secondo le seguenti fasi. A) Scelta dei filmati di lavoro. Sono
stati registrati in VHS alcuni programmi sottotitolati trasmessi dalla RAI TV. La scelta
dei filmati con i quali avviare il lavoro è caduta su programmi di diverso genere, in
particolare sono stati scelti: - un film drammatico: "Senza via di scampo"; - un
film comico: "Totò al Giro d'Italia". La scelta dei due suddetti filmati non è
stata casuale: si tratta infatti di films caratterizzati da protagonisti di forte
personalità e da dialoghi spesso particolarmente fitti, ciò che può evidenziare le
eventuali lacune delle sottotitolazioni. - un documentario: "Vita da canguri"
della serie" Il mondo di Quark"; - una puntata dell'inchiesta della serie:
"La donna che lavora" condotta da Tina Anselmi. Ciascuna videocassetta, riferita
ad un singolo filmato, è stata affidata a due componenti il gruppo di lavoro, di cui uno
non udente e l'altro udente. B) Procedura seguita.
Per ciascun filmato si è proceduto come segue: a) su un foglio sono stati
riportati fedelmente i dialoghi di tutti i personaggi, evidenziando anche le pause
presenti, i suoni ed i rumori di fondo che dovessero essere considerati importanti per
sottolineare particolari situazioni contingenti. Questa fase di lavoro è stata eseguita,
com'è ovvio, da persone udenti. b) A fianco di ciascuna frase pronunciata viene riportata
la corrispondente "traduzione" sottotitolata, così come appare in TV. Questa
fase di lavoro è stata effettuata da persone non udenti. c) A fianco dei testi
sottotitolati sono stati riportati, ove occorresse, dei numeri che corrispondono a
specifiche segnalazioni (secondo le modalità spiegate al punto C), unitamente ad
eventuali commenti esplicativi e/o suggerimenti per una versione in sottotitoli a nostro
avviso piu' adeguata. Questa fase di lavoro, la piu' impegnativa da un punto di
vista tecnico, ha coinvolto sia i non udenti che gli udenti. Gli incaricati hanno quindi
provveduto a stilare un breve commento generale del lavoro da essi svolto, nei riguardi
sia dei testi sottotitolati sia delle carenze maggiormente evidenziate. d) Si è
proceduto, infine, ad allestire la "Relazione" con il commento finale e la serie
di suggerimenti ritenuti importanti per rendere la sottotitolazione piu' rispondente
alle aspettative della categoria dei non udenti nella sua globalità. C) Giudizio dei testi sottotitolati. a) Parametri di
giudizio. Si è valutato il testo sottotitolato sotto l'aspetto dei
seguenti parametri: - Qualità e quantità del testo sottotitolato - Scelta delle frasi e
dei termini sostitutivi. - Velocità delle frasi sottotitolate. - Punteggiatura. - Colore
dei sottotitoli. Per quanto riguarda il parametro "Qualità e quantità del testo
sottotitolato - Scelta delle frasi e dei termini sostitutivi", abbiamo limitato a sei
le osservazioni principali e precisamente: 1a - Casi in cui le frasi sono piu' brevi,
pur con lo spazio a disposizione. 1b - Casi in cui non vengono riportati sottotitoli
(salti frase grossolani). 2 - Casi in cui vengono usate parole o strutture diverse da
quelle originali che, in questo modo, vengono stravolte e rese pi fredde e/o banali. 3a -
Casi in cui vengono eliminati o sostituiti termini o punteggiature che esprimono
sensazioni od emozioni soggettive (Es: Bè; Ah; Ah sì; vocativi; avverbi; puntini; punti
esclamativi, ecc). 3b - Casi in cui le parole o le frasi pronunciate in tono interrogativo
o dubitativo vengono sottotitolate in tono contrario e viceversa. 4 - Casi in cui non
vengono comunicate le situazioni sonore "esterne" (es: Rumore di temporale;
Verso del cane; Mormorio, ecc.), escludendo il non udente dalla partecipazione a queste
situazioni effettivamente presenti. b) Criteri di valutazione dei
testi sottotitolati. La valutazione della qualità e della quantità
dei testi sottotitolati con l'attribuzione, ove occorresse, del corrispondente numero, si
è rivelata spesso difficoltosa, in quanto non sempre si è in grado di dare una univoca
interpretazione ai fini del giudizio comparativo parlato-sottotitolo. Per tale ragione,
l'attribuzione dei numeri relativi alle nostre osservazioni ha comunque un significato
puramente indicativo e per meglio chiarire le nostre segnalazioni, ove necessario, abbiamo
affiancato al numero un breve commento esplicativo e/o un suggerimento al fine di far
giungere in modo chiaro il nostro messaggio. 3-
VALUTAZIONE DEI SOTTOTITOLI Non appena terminate le
riproduzioni scritte degli episodi esaminati, si è dato avvio al confronto fra le due
versioni per una valutazione approfondita dei testi sottotitolati rispetto a quelli
pronunciati a voce. Confessiamo che per tutti noi è stato un momento emozionante, unito
ad una forte curiosità, soprattutto da parte dei non udenti, di conoscere finalmente il
reale contenuto dei testi parlati rispetto a quelli sottotitolati. Ebbene, non poca è
stata la meraviglia nel constatare che la realtà superava la nostra immaginazione, cosa
del resto da noi prevista ma forse non nelle dimensioni evidenziate dal confronto fra le
due versioni. Ma procediamo con ordine ed iniziamo con la valutazione dei testi
sottotitolati secondo i parametri da noi classificati nel capitolo "Piano di
lavoro". Seguirà poi il nostro commento finale con le relative proposte di
miglioramento sulla base degli elementi emersi dal nostro lavoro. a)
Quantità e qualità del testo sottotitolato. Scelta delle frasi e dei termini
sostitutivi. Questo parametro è da noi ritenuto il piu' importante ai
fini di una valutazione squisitamente tecnica dei testi sottotitolati ed oggetto di una
particolare attenzione e riflessione critica per un giudizio globale obiettivo.
L'impressione immediata che ne abbiamo ricavato è stato il frequente e spesso notevole
divario quantitativo fra le due versioni. Ciò era del resto previsto da tutti noi, ma
abbiamo dovuto constatare che questo divario era in tanti casi talmente grossolano da
divenire a volte inaccettabile, soprattutto in quei casi in cui il sottotitolo permane
potratto a lungo, mentre ci si accorge che i personaggi continuano a parlare. Intere frasi
saltate o notevolmente ridotte rispetto all'originale, oppure modificate in modo da
risultare banali od addirittura alterate nella sostanza, sono dati di fatto che si
riscontrano con molta frequenza. Basta leggere i dialoghi nei fascicoli allegati e farne
un confronto per verificare la fondatezza delle nostre osservazioni. Abbiamo comunque
preso atto che i dialoghi, specialmente nei due films da noi studiati, erano
caratterizzati da un ritmo spesso molto sostenuto ed era quindi obiettivamente difficile
giudicare il testo sottotitolato dal punto di vista quantitativo. Pertanto, di comune
accordo con i membri del gruppo di lavoro, si è deciso di soprassedere all'annotazione
dei paragrafi 1a e 1b (salvo nei casi in cui la carenza quantitativa venisse da noi
giudicata inaccettabile), non senza aver discusso il problema che si è manifestato con
tanta frequenza. Avevamo, come già detto, largamente previsto una certa riduzione dei
testi scritti rispetto al parlato, ma le dimensioni in cui si è manifestata ci hanno
fatto riflettere sull'opportunità di considerare con un'ottica diversa le lacune emerse.
Il Centro Comunicare è Vivere, nello spirito delle pari opportunità fra i non udenti e
gli udenti, è del parere che i testi scritti devono essere il piu' possibile fedeli
a quanto viene detto alla televisione, ma è anche consapevole che ciò potrebbe
complicare in modo notevole, specie quando i dialoghi sono veloci e senza pause, il
compito del non udente che legge i sottotitoli. La conseguenza è che questi può non
riuscire a seguire lo scritto, perdendo nel contempo le immagini: un risultato che
contrasta con gli scopi che stanno alla base del servizio. D'altra parte, abbiamo
piu' volte constatato che le riduzioni dei testi rispetto al parlato si sono
dimostrate eccessive, pur essendoci stati sia il tempo che lo spazio a disposizione,
mentre i testi scelti per la sottotitolazione lasciavano a desiderare per qualità, quando
invece sarebbero bastati dei semplici accorgimenti per rendere piu' accettabili le
riduzioni operate. Per rendere chiara l'idea dei nostri concetti, riportiamo di seguito
alcuni esempi pratici estratti dai due films studiati. |