PARLIAMONE


notiziario
Periodico trimestrale - Settembre 1996 - N. 9 Distribuzione gratuita ai soci
Registrazione Tribunale Milano 15.5.1993 N. 251 Direttore Responsabile: Mario de Miranda

Associazione iscritta nel Registro Regionale del Volontariato con decreto del Presidente della Regione Lombardia n. 18575 del 28.9.'89

Sede: Via P. Teulié, 11 - 20136 Milano
Tel. 02/58320264 - Fax 02/58322129


LE POSSIBILITÀ E I LIMITI DELLA PROTESIZZAZIONE ENDOAURICOLARE APPLICATA A BAMBINI E GIOVANI, SOTTO IL PROFILO TECNOLOGICO E FONOLOGOPEDICO


La società Linear S.r.l. è nata a Genova nel 1988 dalla volontà di alcuni ricercatori distaccatisi dall'Università di Genova, allo scopo di realizzare una realtà produttiva nel settore dell'acustica, con una base innovativa di ricerca.
Linear opera nel settore della produzione e della ricerca di presidi microelettrici avanzati, nell'Audiologia e nella prevenzione dei danni da rumore.
La ricerca tecnologica ci ha portato ad attive collaborazioni con enti e Università italiane, alle realizzazione di alcune pubblicazioni scientifiche e alcuni brevetti internazionali.
Sul piano produttivo Linear progetta e realizza protesi acustiche endoauricolari ed intracanalari, sistemi di ricezione ultra miniaturizzati, sistemi di protezione attiva da rumore con filtri di selezione della voce.
La nostra principale produzione è costituita da protesi acustiche "full custom" realizzate cioè singolarmente per le specifiche esigenze funzionali ed acustiche del paziente.
L'esperienza maturata, applicata al settore audioprotesico, ci ha permesso di sviluppare soluzioni circuitali e tecniche, indirizzate alla cura di sordità gravi e profonde, nei casi di bambini e giovani audiolesi, i quali richiedono attenzioni e supporti speciali. In molte situazioni delicate, abbiamo realizzato protesizzazioni tecnologicamente evolute con risultati eccellenti.
Prima di parlare in dettaglio delle ultime innovazioni riteniamo utile fare una breve premessa.
La protesi endoauricolare nasce intorno al 1960 proprio in Italia.
I vantaggi rispetto alla retroauricolare appaiono subito evidenti: l'endoauricolare è più comoda da portare, grazie alla sua stabilità permette attività sportive, riduce le risonanze dovute alla presenza del raccordo acustico (curvetta - tubicino - peduncolo), recupera la funzionalità e la messa a fuoco dei suoni dovuta al padiglione auricolare, a parità di energia ha una resa acustica superiore del 15-20%.
Nei paesi anglosassoni l'uso di apparecchi endoauricolari di potenza è divenuto da tempo un fatto abbastanza normale; personaggi quali l'ex presidente Ronald Regan o l'attore Leslie Nielsen hanno sempre portato apparecchi endoauricolari e spesso ne hanno fatto una bandiera per le campagne di prevenzione della sordità.
Per quale ragione allora in Italia non si è sviluppato l'uso di queste protesi per le sordità gravi e profonde?
Le cause sono da ricercarsi nella scelta del Ministero della Sanità di riconoscere nel nomenclatore tariffario, fino a pochi anni fa, solo le protesi retro, a scatola o ad occhiale ed anche nel fatto chele richieste del mercato italiano erano per un prodotto "invisibile", quindi minuscole e di conseguenza di limitata potenza e con modeste possibilità di gestione della curva di risposta.
Bisogna inoltre citare il fatto che l'apparecchio endoauricolare richiede un'applicazione ed un adattamento più complessi, che è più delicato di un apparecchio retroauricolare ed in particolare, per i bambini necessita di adattamenti del guscio durante la fase di crescita.
Linear dal 1993 porta avanti studi sugli apparecchi endoauricolari di potenza. Sono stati affrontati tutti i problemi, dalla presa delle impronte ai test di resa protesica, e riteniamo in questo momento di poter fornire non solo un apparecchio che abbia caratteristiche confrontabili o superiore ad un "retro", ma che sia in grado di sfruttare al meglio tutti i vantaggi tecnici e fisiologici che comporta l'endo e quindi fornire una resa protesica migliore.
L'apparecchio endoauricolare è per definizione costruito su misura, per ottenere la miglior resa; la fase finale di costruzione e la taratura vengono effettuate con il paziente presente, ed è quindi possibile un adattamento molto più raffinato alle esigenze dell'ipoacusico.
Gli endoauricolari prodotti da Linear nei casi di grave ipoacusia utilizzano la nuova tecnologia basata su processori automatici e multicanali.
Per spiegare il principio di funzionamento di questi apparecchi ad Alta Tecnologia, occorre parlare della gamma dinamica, ovvero la quantità di suono compresa fra il minimo percepibile (soglia liminare) ed il massimo sopportabile (soglia di disconforto o di dolore); nei normoudenti la soglia inferiore è compresa fra 0-20 db (il ticchettio di un orologio) e i 120-130 db (martello pneumatico).
Nei casi di ipoacusia questa soglia si riduce, in qualche caso in modo drammatico, il che comporta due elementi negativi. Il primo, che l'informazione acustica, preziosa ai fini della comprensione del messaggio, è tanto più povera, quanto più stretta è la finestra acustica. Il secondo è che si regolano gli apparecchi acustici per erogare la massima potenza di uscita per livelli sempre più elevati, nel tentativo di "allargare" per quanto possibile il campo dinamico. È chiaro che questa scelta (per quanto obbligata nelle circuitazioni monocanale), crea "disconforto", affaticamento acustico, distorsione, scarsa comprensibilità del messaggio vocale.
Gli amplificatori multicanali detti anche non lineari "comprimono" in tempo reale, entro ampi limiti, la gamma dinamica del normale ascolto, entro la finestra di percezione tipica di ciascun ipoudente.
Questo risultato è ottenibile mediante un amplificatore a due canali che operano in modo sincrono, in tempo reale. Il primo opera sui suoni in ingresso di bassa intensità con amplificazione anche di notevole entità, il secondo sui suoni in ingresso di alta intensità, con amplificazione più modesta: è possibile mediante trimmer determinare indipendentemente il guadagno dei due canali.
Questa "filosofia" permette di amplificare maggiormente i suoni che sono sotto la soglia di percezione dell'ipoudente ed amplificare al minimo necessario i suoni che verrebbero percepiti naturalmente.
Questa tecnologia ampiamente sperimentata e dimostrata, consente di ottenere eccellenti rese protesiche, ricostruisce inoltre il "Loudness": quel meccanismo fisiologico che, tra le altre cose, ci fa apprezzare i dettagli dei suoni che in un'orchestra ci permette di riconoscere i singoli strumenti.
L'uso di questa tecnologia evita inoltre l'affaticamento acustico, quindi l'ipoacusico potrà usufruire di un ascolto riposante, naturale e a bassa distorsione. Un ulteriore pregio è rappresentato dai sofisticati sistemi automatici gestiti da un processore analogico del segnale, in grado di privilegiare le frequenze del parlato anche in ambienti molto rumorosi.

Ing. Luigi Racca
Linear S.r.l.
Div. Ricerca e Sviluppo



Il parere del logopedista

La protesi retroauricolare è stata negli ultimi vent'anni lo strumento più importante per il soggetto audioleso ed il supporto che gli ha permesso di ascoltare, percepire, discriminare suoni e parole e di comunicare verbalmente.
L'avvento degli endoauricolari ha scosso il mondo degli audiolesi suscitando speranze, dubbi e quesiti.
* Quali sono i vantaggi dell'endoauricolare?
* Può sostituire i tradizionali retroauricolari?
* Quali sono i suoi limiti?
Il logopedista non dà risposte a 'numeri' 'algoritmi' e calcoli computerizzati, osserva il suo paziente nel mondo dei suoni e della parola, coglie reazioni, risposte, prontezza agli input; valuta nel tempo voce, elementi soprasegmentali e capacità di conversare con 2/3 persone.
Le considerazioni che posso formulare nella mia, se pur limitata, speranza ?, esperienza sugli endoauricolari sono le seguenti:
nei sordi, come ben si sa, la resa è strettamente correlata al deficit acustico del soggetto; con gli endoauricolari, se la curva audiometrica arriva a 2000 Hz a 100/120 db ed il soggetto è molto allenato all'uso della protesi, dà risposte discrete con il solo canale acustico agli stimoli sonori; risponde all'esercizio con la 'bocca schermata' alle parole e alle frasi d'uso comune, molto ridondanti, non riconosce però il messaggio verbale costituito da parole fuori del contesto quotidiano.
La differenza a favore dei retroauricolari si evince, ma non è determinante.
È evidente invece la scarsa risposta immediata al richiamo improvviso; a qualcuno che parla con un'altra persona.
L'interlocutore per avere una rapida risposta, deve alzare la voce.
È ovvio che se il soggetto viene avvisato di rispondere al richiamo, la reazione è sempre positiva.
I soggetti sordi preverbali adulti esprimono grande soddisfazione; portare una protesi quasi invisibile è motivo di gioia, è quasi un riscatto della sordità.

La situazione cambia completamente in presenza di soggetti giovani di 2, 3, 4 anni d'età e di altri che presentano una sordità profonda al 1° stadio.
Il bambino si abitua facilmente e dà risposte ottime agli stimoli sonori e verbali in breve tempo; gli elementi soprasegmentali vengono acquisiti con facilità.
I limiti di queste protesi sono:
- il deficit acustico di grado profondo;
- la necessità di cambiare i gusci frequentemente nei pazienti in età evolutiva;
- la fragilità legata alle dimensioni delle protesi;
- il costo che non viene totalmente coperto dalla Regione.

Prima di concludere è indispensabile fare una precisazione:
qualsiasi protesi, e non è esclusa da queste l'endoauricolare, necessita di costante allenamento acustico e verbale per tenere in esercizio l'organo uditivo e per migliorare le abilità uditive.
Se il soggetto audioleso non pratica regolarmente questo esercizio, senza rendersene conto, sposta la comprensione del linguaggio dal canale uditivo a quello visivo con notevole danno alla comunicazione.
L'endoauricolare ha, nonostante i limiti su descritti, precise indicazioni nelle sordità gravi e profonde al primo stadio, presenta una distorsione minore, facilita l'acquisizione degli aspetti soprasegmentali del linguaggio, ma non va consigliato indiscriminatamente e, prima di prescriverlo, è indispensabile, ancor più che con i retroauricolari, valutare il quadro globale del paziente, il tipo di vita che conduce, il carattere e la motivazione.
Solo seguendo criteri corretti ed adeguati a ciascun caso si evitano errori e danni a i pazienti.

Adriana de Filippis

Alcune informazioni
Le protesi endoauricolari della Linear possono essere acquistate usufruendo del contributo previsto dal nomenclatore tariffario, a carico dell'utente mediamente c'è da pagare una differenza di circa 2.200.000 lire. Questa cifra è detraibile nella percentuale prevista dalla legge nella dichiarazione dei redditi. Al momento della visita la Linear fa comunque un preventivo di spesa.
Per i soggetti protesizzati in crescita per i primi 18 mesi il guscio viene rifatto a carico della Linear.
E' prevista per la fine dell'anno l'apertura di un punto di assistenza Linear a Milano.
Per quanto concerne la casistica, l'ing. Racca ci dice che, per quanto abbia già applicato 150 protesi di cui una ventina su giovani sordi profondi in rieducazione, non si possono ancora trarre delle conclusioni valide per tutti. Ogni caso è un caso a sè.
Per informazioni. Linear - via Rosselli 13/12 - 16145 Genova - tel. 010-3628174 - fax 010-3620415


SOMMARIO di Parliamone n.9


Altri n. di Parliamone
[Altri n. di Parliamone]