PARLIAMONE |
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Periodico trimestrale - Ottobre 1997 - N. 11 Distribuzione gratuita ai soci
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è successo a...
Piccoli avvenimenti, spiacevoli o piacevoli come questo, caratterizzano la vita dei nostri figli. Perché non ce li raccontiamo ? Servono a sapere un po' di più sull' "universo sordità" e comunque il mio è un invito a partecipare più attivamente alla realizzazione di Parliamone.
Una mamma di ALFA Estate '97 - Ore 9.30, sono nella casetta al mare e sbrigo le faccende domestiche. Arriva una mia cugina (28 anni) e comincia allegramente a raccontarmi cosa ha fatto la sera precedente. Il tono della voce è alto, ridiamo, ad un tratto si frena di botto, guarda verso il soppalco dove dorme mia figlia (18 anni, sorda profonda) e dice: "Gesù, ma io "strillo" e E. dorme!". Le rispondo tranquilla: "Tanto non sente". Lei: "Gesù, come non sente !?!" E io ancora tranquillamente: "Di notte non ha l'apparecchio (leggi protesi)". "E' pazzesco" dice P. "quando hai detto "non sente" mi è venuto un colpo, non capivo........ E. è così inserita, così "normale" che io mi dimentico proprio della sordità, ecc. ecc.": Bello vero ? P.S. : Questo episodio è un piccolo omaggio alla memoria del Prof. Del Bo che per primo, dopo tante inutili visite ed esami da "specialisti" ha diagnosticato la sordità di E. e ci ha instradato verso un proficuo recupero. Speriamo inoltre possa strappare un sorriso in questo momento di dolore alla signora Elena Amigoni, moglie del Professore e logopedista di E. per tutto il periodo di riabilitazione. Eliana Volpe
Una "matricola" di architettura Ci giunge da un genitore la segnalazione di un episodio di "buona gestione" che siamo lieti di trasmettere ai nostri soci. La figlia si è recentemente iscritta alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Già per i test di ammissione (poi superati brillantemente), era sta prestata una particolare attenzione: la ragazza era stata sistemata in un'aula di piccole dimensioni con altre persone che potevano avere difficoltà di comunicazione (stranieri, ecc.). Il rapporto "numerico" con i docenti era decisamente favorevole e gli stessi si assicuravano, girando tra gli studenti, che quanto detto fosse stato compreso. Inoltre il padre, all'inizio dell'anno accademico, aveva spontaneamente scritto una lettera esponendo la situazione della figlia. Questo ha fatto sì che il Rettore di Facoltà destinasse alla ragazza un "tutor" che dedicherà 150 ore all'anno al supporto degli studi della figlia (prende appunti nel corso di lezioni con proiezioni di diapositive, quando il buio non consente la lettura labiale, la assiste sia in aula che in orari fuori lezione ecc.). In pratica la ragazza può far conto su circa 10-12 ore settimanali di supporto, ed il tutor (nel caso specifico, una studentessa del 5° anno della stessa Facoltà) deve poi riferire al Rettore sul lavoro svolto. Il caso era stato segnalato tempestivamente a tutti i docenti, che si sono mostrati molto sensibili e già in occasione della prima lezione hanno preso contatto, in modo discreto, con la ragazza, riservandole posto nella prima fila di banchi e facendole presente che erano al corrente del suo "problema". Marilena Guarnerio
Questo è successo a un genitore alle prese con l'autocertificazione Un genitore di ALFA ci ha spedito una poderosa documentazione che illustra il calvario a cui è stato sottoposto per aver adempiuto agli obblighi dell'autocertificazione relativa all'invalidità del figlio nel settembre del 96, non appena ricevuto il modulo dal Ministero. Dopo una lunga serie di solleciti è venuto a sapere che la sua autocerficazione è stata persa e che il Ministero minacciava di sospendere l'erogazione dell'indennità. Ha quindi dovuto provvedere ad inviare nuovamente la documentazione, accompagnata addiritura da "idonea giustificazione" sui motivi della mancata presentazione. Ci associamo alle considerazioni di questo socio, che così conclude la sua lettera:" Come genitore di un portatore di handicap trovo che potrei meglio impiegare il mio tempo nel recupero di mio figlio, anzicchè nella compilazione di documenti burocratici, attestanti un'infernmità che non varierà mai nonostante il variare delle leggi". Franco Segala
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SOMMARIO di Parliamone n. 11 |