PARLIAMONE


notiziario
Periodico trimestrale - Ottobre 1997 - N. 11 Distribuzione gratuita ai soci
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In ricordo di Massimo Del Bo

 

Nel mese di Settembre è mancato il Prof. Massimo Del Bo. Noi tutti abbiamo appreso questa notizia con dolore, visto che grazie al suo Istituto di Audiologia molti dei nostri figli hanno potuto inserirsi a pieno titolo nella vita sociale. Abbiamo chiesto a chi gli è stato più vicino professionalmente, la Sig.ra Adriana De Filippis, un ricordo per i lettori di Parliamone. Eccolo:

 

In ricordo del Direttore

Nel 1961 quando incontrai per la prima volta il prof. Massimo Del Bo, era aiuto della Clinica Otorino allora diretta dal prof. Francesco Carnevale Ricci.

Era il più giovane professore italiano, aveva avuto la libera docenza a 28 anni ed era un'eccezione.

La sua attività principale era svolta già da allora in sala operatoria: i suoi interventi di laringectomia e di "svuotamento" duravano

un'ora e mezzo, al massimo due ore; la sua grande abilità chirurgica era già nota. Rispettoso del malato, non si perdeva in inutili chiacchiere. Lo si vedeva in clinica sempre: la sera, la domenica mattina, non faceva "ponti" o ferie prolungate. Il "Principale" (così chiamava il suo Direttore) gli affidava la clinica e risolveva con solerzia tutti i problemi che sorgevano quotidianamente.

 

Nel 1969 fu istituita la prima cattedra di Audiologia che venne affidata a lui. Fu un avvenimento che segnò l'inizio di un cammino nuovo in campo audiologico: la sordità fu da allora affrontata con criteri nuovi.

 

Da alcuni anni, chi scrive, stava potenziando l'allora ambulatorio di terapia della voce che divenne centro di terapia del linguaggio, soprattutto per i bambini sordi.

 

I bambini sordi avrebbero dovuto essere diagnosticati precocemente, avere una protesi adeguata, fare una terapia corretta, la famiglia avrebbe dovuto collaborare. Facemmo una battaglia per far comprendere quanto fosse giusto quello che asserivamo: avremo potuto salvare dalla morte civile migliaia di persone e così è stato. Oltre 4000 sordi sono stati salvati ed inseriti in scuola normale; gli Istituti e le Scuole Speciali furono chiuse. Alcuni cominciarono a capire ed affrontare il problema "sordità" cercando di imitarci.

L'Istituto di Audiologia divenne in breve un luogo di ricerca scientifica sulla sordità infantile al quale affluivano medici e pazienti da tutta Italia e dall'estero.

 

Il Professore fu il primo ad operare in diretta con circuito televisivo interno alla clinica, durante corsi di aggiornamento sulla sordità.

Istituì la prima "Scuola diretta a fini speciali" in logopedia e audiometria nella Facoltà di Medicina, la "Scuola di Specializzazione" in audiologia e quella per audioprotesisti.

Andammo spesso a visitare cliniche e Centri di terapia in tutta Europa.

Le pubblicazioni scientifiche, i convegni ed i congressi facevano parte della nostra vita in Istituto.

Tutto il mondo scientifico europeo del settore ricorda ancora la serata al Teatro della Scala, organizzata in occasione delle giornate dei Centri Europei di Audiofonologia (C.E.A.) tenutasi a Milano nel 1974!

Ciononostante non amava le manifestazioni pompose, i suoi discorsi ufficiali erano simpatici, spiritosi, a volte sarcastici; non si vantava mai.

Quando dovevamo preparare un lavoro scientifico voleva che iniziassimo in tempo, amava leggere, correggere, far rifare pur di ottenere il lavoro come lui desiderava.

 

L'attività scientifica sua e del suo Istituto fu intensa. Si dilettava a scrivere della sua vita universitaria; alcuni volumi sono apprezzati dai lettori per la trasparenza di stile e per la grande sensibilità che fanno trapelare.

Fu molto contento quando, con l'aiuto della moglie, signora Elena, riuscì ad istituire il Servizio per la sordità dell'anziano. "Noi vecchi saremo molto di più che non i bambini" diceva. Peccato, quel "noi", era un eufemismo!

 

L'ultima fatica della sua vita scientifica è stata l'Impianto Cocleare. "Oggi è sordo chi vuole esserlo" ripeteva spesso. Siamo partiti con gli adolescenti preverbali abbiamo scelto la strada più difficile naturalmente. Le soddisfazioni però sono state e sono tante.

Tutti noi siamo certi che anche il nostro Direttore si consolerà nell'aldilà.

 

Adriana De Filippis

 

SOMMARIO di Parliamone n. 11

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